La Associazione Transdolomites interviene sulle posizioni esternate a riguardo del raduno dei quad previsto a Moena e Falcade

Iniziative come quelle di sabato 10 giugno 2017 non rappresentano una tipologia di sviluppo turistico compatibile con le caratteristiche del territorio dolomitico.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - trasporti) La Associazione Transdolomites interviene sulle posizioni esternate a riguardo del raduno dei quad previsto a Moena e Falcade per il prossimo fine settimana.

"Come già annunciato nel corso dell’estate 2016, l’incoerenza nelle Dolomiti pare non avere fondo. Il raduno dei quad previsto sabato prossimo ne è l’ennesima conferma anche se si deve ammettere che è solo l’ultimo di una serie di eventi motoristici che continuano a proporsi nella regione dolomitica.

Fa quasi sorridere , ma il riconoscimento UNESCO delle Dolomiti sembra sortire l’effetto della nuvola di Fantozzi ove tale specificità di carattere ambientale sembra calamitare su sé stessa eventi del tutto contrari a quello che una certa etica chiederebbe.

Ma alla base di ciò la nostra critica non la rivolgiamo verso chi propone tali iniziative ma verso coloro che le autorizzano e che dimostrano puntualmente quanto ancora sia immatura la consapevolezza che alla base dello scadimento dell’offerta turistica c’è l’effetto negativo del traffico motorizzato e che esso è uno tra i fattori maggiormente responsabili della fuga da parte di coloro che coltivano una vera cultura della montagna ed hanno anche una capacità a spendere economicamente sul territorio .

Iniziative come quelle di sabato non rappresentano una tipologia di sviluppo turistico compatibile con le caratteristiche del territorio dolomitico.

Non puntare alla quantità ma alla qualità. Ostinarsi a procedere in questa direzione della quantità espone questi territori al rischio di andare in conflitto ed erodere la porzione di turismo di qualitàsu cui invece si dovrebbe scommettere pregiudicando inutilmente il brand delle valli e la tranquillità che la montagna alpina può offrire.

Una pozione che deve essere unanime per tutti territori montani e non solo per quelli UNESCO altrimenti nel concentrarsi sulle prese di posizione di solo alcune località montane si corre il rischio di generare discriminazioni che vanno evitate.

Riteniamo perciò quanto sia urgente ripensare questa politica turistica sempre più orientata sui grandi eventi, grandi numeri che alla fine sono come delle comete. Nel giro di poche ore sono già dimenticati nella mente della gente .Semmai essi sono utili per elaborare statistiche e quantificare visualizzazioni.

Il nostro invito è prendere esempio da quelle pratiche ove ai grandi eventi si sostituisce da tanto tempo una politica turistica che si basa sull’offerta di servizi di qualità e rispetto della montagna assieme alla valorizzazione delle sue qualità ambientali.

Il 28 maggio Transdolomites era in viaggio sui treni della ferrovia Retica.

Mentre nelle nostre valli la stragrande maggioranza degli hotels era ancora chiusa, i treni in Engadina sui quali abbiamo viaggiato e che abbiamo incontrato con frequenza erano quasi a pieno carico e la grande maggioranza di viaggiatori era costituita da giapponesi, germanici e svizzeri, ed i sentieri di alta montagna erano ben frequentati da ciclisti e gente a piedi. La stagione turistica era già ben avviata e così proseguirà fino al oltre metà a ottobre quando nelle nostre valli per lo stesso periodo sarà tornata nuovamente la solitudine.

Bollata come utopia la ferrovia di montagna, in molte parti d’Europa assieme ad una seria offerta di trasporto pubblico è invece una florida realtà che sta alla base di una sana economia turistica.

Info:

Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites

Cell. 320.4039769
Ufficio Stampa
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