CODICE ROSSO, CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE SI DEVE FARE ANCORA MOLTO. “UNA VITTIMA OGNI DUE GIORNI”
Da quando è stato varato il “Codice Rosso”, le donne che continuano ad essere uccise sono tantissime: una media di una ogni due giorni. La legge è un segnale culturale ma, senza investimenti, non risolve i problemi. A parlare è il presidente dei matrimonialisti (Ami) Gian Ettore Gassani in occasione del convegno organizzato a Roma "Se fa male non chiamarlo amore, luci ed ombre del codice rosso e della rete". È lui ad aprire l'incontro tematico, partecipato da molte donne: "Finalmente c'è una legge e una presa di coscienza culturale, ma non si riesce a capire che le leggi devono essere accompagnate da grandi investimenti economici. Il Codice Rosso non potrà mai portare davvero risultati se i centri antiviolenza chiudono e se la pianta organica dei magistrati vede una carenza di almeno 2 mila unità". Sotto i riflettori finiscono soprattutto le carenze di giudici. "Le procure - dice Gassani - sono senza magistrati”. Di elevato spessore, tra i tanti pregevoli interventi, è stato quello del Magistrato Valerio de Gioia, giudice specializzato in violenza di genere che, da un lato, plaude al Codice Rosso dallo stesso considerato come “… fondamentale nella misura in cui dà un segnale importante alle vittime dei reati di genere che devono sapere che le istituzioni sono dalla loro parte”, dall'altro avanza qualche suggerimento.