Payback dispositivi medici, Broya de Lucia (PMI Sanità): “Da noi nessun debito con la Regione Toscana"

"Giani e Scaramelli fanno il gioco delle tre carte. Si è speso più di quello che c’era in cassa e ora ci si presenta con il cappello in mano non sapendo come risolvere la situazione”
Firenze, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

FIRENZE. “Le imprese fornitrici di dispositivi medici non hanno debiti con la Regione Toscana. Capiamo che il governatore Giani voglia far quadrare i conti del bilancio, ma scaricarne il peso sulle PMI dichiarando cose non vere, francamente ci pare inaccettabile”. Così, in una nota, Gennaro Broya de Lucia (nella foto), presidente di PMI Sanità, l’associazione nazionale delle piccole e medie imprese impegnate a rifornire gli ospedali del materiale necessario alla diagnosi ed alle cure, che poi così prosegue: “l’applicazione dell’oramai famigerato payback dispositivi medici ad aziende (circa 2mila) che, per aggiudicarsi le gare di appalto, hanno già dovuto offrire notevoli ribassi sul prezzo iniziale (anche fino al 40%), determinerebbe vendite in perdita con il grave rischio di fallimento e il licenziamento di circa 200mila lavoratori”. Come se non bastasse, attacca ancora Broya de Lucia: “il consigliere regionale Stefano Scaramelli ci aggiunge del suo, rivelando di poter prendere i soldi del payback in 4 mesi! 

Anche lui però non dice il vero visto che i fondi del 2015-18 sono ancora sub iudice e quindi non incassati”. Anche per questo motivo, rilancia il “numero uno” di Pmi Sanità: “gli atti del Governo e delle regioni sono stati impugnati al Tar del Lazio che ha sospeso le richieste di pagamento rinviando tutto alla Corte Costituzionale”. Che poi, osserva de Lucia “se anche la Consulta smentisse il Tar, mandando sul lastrico centinaia di aziende, quei soldi non arriverebbero comunque! Dunque come si può sperare di incassarli assieme a nuove richieste?”.

“La verità è che la Toscana ha speso troppo coprendo il bilancio con un artifizio chiamato payback e Giani e Scaramelli provano a fare il gioco delle tre carte: si è speso più di quello che c’era in cassa e ora ci si presenta con il cappello in mano non sapendo come risolvere la situazione” conclude il presidente di PMI Sanità.

Ufficio Stampa
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