Ancora protesta dei trattori, Meritocrazia Italia: si lavori a una rapida soluzione

Meritocrazia Italia torna a invocare interventi istituzionali, anche e soprattutto nell’ambito di una comune politica europea, utili, a un tempo, a dare risposta alle istanze degli agricoltori e, con disponibilità di risorse e fondi a favore degli operatori coinvolti, garantire e consentire la reale transizione ecologica.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

La protesta dei trattori sembra avviarsi sulla strada del proficuo dialogo.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenuta alla plenaria di Strasburgo, ha comunicato che proporrà al collegio dei commissari il ritiro della proposta di regolamento in merito al dimezzamento dell’uso dei pesticidi in agricoltura, norma diventata ‘simbolo di polarizzazione’. Ha, inoltre, dichiarato che la Commissione potrebbe presentare una nuova proposta con il coinvolgimento delle parti interessate, e si discuterà su eventuali incentivi per sostenere il reddito degli agricoltori. In adesione si è espresso il premier belga Alexander De Croo, attualmente alla guida della presidenza di turno dell’Ue, aggiungendo che è fondamentale l’impegno degli agricoltori per un futuro agricolo più sostenibile.

Le proposte non sono però all’ordine del giorno della prossima riunione, e terranno comunque conto del risultato del Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dichiarato dalla von der Leyen il 25 gennaio, con i risultati che saranno disponibili entro fine estate. Pertanto la soluzione sarà posta all’attenzione della nuova Commissione, che si formerà dopo le elezioni europee.

Pur restando un fattore chiave sugli obiettivi ambientali dell’Unione al 2040, il mondo agricolo oggi incamera comunque un risultato: la Comunicazione della Commissione che non prevederà più indicazione di target specifici in agricoltura, e, pur restando settore chiave per la decarbonizzazione, visto che è responsabile del 10% delle emissioni, nell’ultima bozza è stato eliminato il taglio al comparto del 30% delle emissioni al 2040, inizialmente incluso nel 2015.

Le proteste, però, non si arrestano in tutta Europa.

Si continua a contestare la Pac 2023-2027, giudicata scritta male, troppo complicata e quindi da riformare nel più breve tempo possibile in diverse sue parti. Pur essendo d’accordo sugli obiettivi di sostenibilità richiesti, servono tempistiche adeguate, perché ad oggi non sono disponibili tutti i mezzi tecnici alternativi, ad esempio le TEA (tecniche genomiche di evoluzione assistita, nettamente diversa dagli OGM). L’intera categoria chiede di non essere abbandonata, ma accompagnata nella transizione ecologica, visti i profondi cambiamenti nella gestione delle aziende e i cospicui investimenti.

Per altro verso, se guardiamo in casa nostra, viene da chiedersi perché le misure importanti previste dal secondo pilastro della Pac 2023-2027 siano state disattese da molte Regioni italiane. Si tratta di misure che finanziano proprio quelle pratiche agronomiche innovative atte a contrastare il cambiamento climatico e le emissioni di gas serra, con una gestione mirata all’uso della chimica in agricoltura, all’acqua e alla riduzione dei costi di coltivazione. La vera e propria transizione ecologica.

Meritocrazia Italia torna a invocare interventi istituzionali, anche e soprattutto nell’ambito di una comune politica europea, utili, a un tempo, a dare risposta alle istanze degli agricoltori e, con disponibilità di risorse e fondi a favore degli operatori coinvolti, garantire e consentire la reale transizione ecologica. Si lavori altresì a una riduzione dei costi di coltivazione e delle imposte a carico del settore agricolo.

 

Si auspica, ancora una volta, che sia dato ragionevole bilanciamento a tutte le esigenze in gioco. La tutela del clima e dell’ambiente sia responsabilità di tutti e non di una sola categoria produttiva, che, allo stato, continua a vedere mortificati i propri diritti fondamentali.

Stop war.

Roma, lì 12 Febbraio 2024                       

Meritocrazia Italia 

Il Presidente Walter Mauriell

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