Comunicati Stampa
Trasporti

La posizione di Transdolomites sulle ipotesi progettuali del collegamento ferroviario Calalzo – Cortina

Presentate il 17 luglio 2017 in conferenza stampa a Belluno.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - trasporti) Il 17 luglio scorso in una conferenza stampa tenutasi a Belluno nella sede del Genio Civile , il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia insieme all’Assessore ai Trasporti e infrastrutture Elisa De Berti ha esposto le due ipotesi progettuali per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Calalzo-Cortina , il cosidetto “ Anello delle Dolomiti.
Seconfo il Comunicato stampa della Regione Veneto diffuso per l’occasione tale progetto entra in una visione che guarda molto lontano ove all’ambizione di collegare Venezia con Cortina si associa l’obbiettivo di creare un nuovo valico alpino verso il Sudtirolo, l’Austria , la Svizzera .
Un servizio pubblico che risulterà competitivo nei confronti delle automobili con la garanzia di meno traffico, meno inquinamento, meno caos, la valorizzazione dell’attuale pista ciclabile proprio grazie all’integrazione con il servizio ferroviario. Si associa, prosegue il comunicato, la convinzione di poter far uscire dall’isolamento i territori interessati dalle ipotesi ferroviarie allo studio.
“ La ferrovia Calalzo Cortina per noi non è un sogno irrealizzabile” è intervenuto dicendo il Presidente Zaia per il quale quasi 800 milioni di Euro di investimento non rappresentano cifre impossibili se si saprà creare un gioco di squadra che metta insieme risorse comunitarie , statali e regionali. 10 anni di lavoro previsti per giungere al compimento dell’opera
Per Zaia , riporta la rassegna stampa veneta, la ferrovia cadorina rappresenta una somma di sfide ove al sogno di collegare Venezia con Cortina in due ore con una previsione di trasportare 500.000 viaggiatori /anno, si associa l’ambizione di mettere in servizio un treno con ampie vetrate al posto dei finestrini tradizionali per valorizzare i percorsi montani più scenografici. Tutto ciò però nella convinzione che un simile collegamento potrà generare con il tempo numeri ben più cospicui.
Transdolomites ha assunto una posizione critica nei confronti di Zaia sulle sue esternazioni negative circa le giornate della mobilità Dolomites Vives dando ragione sostegno alle provincie autonome di Bolzano e Trento a proseguire con sempre maggiore convinzione su questa strada.
Sulla questione ferroviaria però riconosciamo alla regione Veneto la coerenza e la determinazione nell’aver mantenuto la parola data nel 2016 con il Protocollo d’intesa firmato con il Landeshauptmann Arno Kompatscher ed il Ministro Graziano Delrio proprio per la progettazione dell’Anello delle Dolomiti. E qui tutto il nostro sostegno al territorio bellunese affinchè dalla fase teorica nei prossimi anni si giunga alla vera e propria realizzazione.
La provincia autonoma di Bolzano e la Regione Veneto hanno saputo ascoltare le parole e le proposte che Transdolomites ha iniziato a seminare con sempre maggiore determinazione dal 2009.
Attualmente per la Calalzo -Cortina si ragiona di due ipotesi di percorso. In provincia di Bolzano dallo scorso anno già si conoscono i contenuti della proposta della Bolzano –Cortina via Val Gardena e Badia per conto della SAD mentre sulle stessa direttrice anche STA, Strutture Trasporti Alto Adige sta lavorando ad una suo progetto ferroviario.
Tutto ciò in perfetta sintonia con gli obiettivi che danni Transdolomites da anni sostiene e promuove nei convegni internazionali nel solco della visione che dovrebbe collegare la Svizzera alle Dolomiti per giungere a Venezia.
E le valli dell’Avisio, erano state le prime ad essere coinvolte in questa avventura per ragionare come primo punto di partenza con un collegamento tra Trento e Penia di Canazei attraverso la valle di Cembra.
Le prime nel 2009 e divenute le ultime a distanza di qualche anno ed ancora in attesa che la Provincia Autonoma di Trento si attivi per stendere lo studio di fattibilità che da anni attendono.
Vogliamo ringraziare tutti comuni delle valli di Cembra , Fiemme e Fassa che sino ad oggi hanno sostenuto tramite i loro Consigli comunali la petizione che Transdolomites nel novembre 2016 ha loro consegnato al fine di giungere alle mozioni con le quali si chiede alla P.A.T di preparare lo studio progettuale per il Treno dell’Avisio.
Ma non basta; ora è giunto il momento di svegliare dal letargo di questi anni tutti coloro che nelle valli hanno dormito , si sono nascosti, e che per il ruolo istituzionale, di rappresentanti di categorie economiche , imprenditori etc non hanno avuto il coraggio di rappresentare in questi anni gli interessi delle valli dinanzi a questa proposta storica.
Vergogna e codardia , questo è il commento che lor signori si meritano per essersi defilati confidando che per anni e anni un’associazione di volontari continuasse a fare il lavoro sporco fatto di proposte e di prese di posizione per investire sul futuro turistico di queste valli.
Se Zaia trova giustificato investire 800 milioni di Euro nella previsione di muovere 500.000 viaggiatori anno, ora si spieghi per quale motivazione si guardi ancora con così tanta ingiustificata prudenza ad una ferrovia che tra Trento e Canazei potrebbe partire con un potenziale di ben 6.000.000 viaggiatori anno? Nella scorsa primavera con la partecipazione del Commissario governativo al nuovo Tunnel del Brennero Ing Ezio Fachin anche a Lamon si è discusso dell’ipotesi ferroviaria nel contesto dell’anello delle Dolomiti invitando a considerare queste opere come un investimento e non come un costo.
Possono a questo punto delle valli come quelle dall’Avisio far finta ancora di non sentire a fronte di un potenziale turistico stimato attorno a circa 7 milioni di presenze anno e pensare che una simile infrastruttura sia una proposta esagerata ?
A muso duro invitiamo questi territori a svegliarsi :, sveglia agli imprenditori per un sussulto di orgoglio che vi porti a guardare agli interessi delle comunità e non a quello del vostro campanile.
Agli albergatori primi destinatari e beneficiari di questa proposta chiediamo sino a quando intendono defilarsi dall’intervenire sulla questione? Dove sono i loro rappresentanti di categoria che mai sino ad oggi si sono attivati per promuovere in modo esplicito un dibattito costruttivo in seno alle loro associazioni.
Le giornate senza traffico proposte a Passo Sella stanno avendo un successo crescente. Per vivere queste esperienze c’è chi arriva appositamente dall’estero per vivere questa esperienza.
Le Dolomiti libere dal traffico automobilistico già da queste prime iniziative dimostrano di essere un’attrattiva internazionale , Ma ve le immaginate l’impatto mondiale delle Dolomiti con le valli servite dalle nuove ferrovie e con il coraggio di ipotizzare un Sellaronda ferroviario? E’ su questi traguardi che la politica e l’economia devono avere il coraggio di dedicarsi e non sul fare e disfare partiti e partinini pura fotocopia del passato e niente di più.
Confidiamo che questo severo monito giunga alla giuste orecchie . Se così non sarà , se la diplomazia anche in questa fase si dimostrerà impotente, allora è alla guerra che si dovrà dare la parola e ciò significherà iniziare a far saltare qualche testa. E questa non è una battuta. Chi ha orecchie per intendere intenda molto in fretta perché dal prossimo autunno partirà l’appello nominale mentre il 2018 si avvicina inesorabilmente.
Al Consiglio provinciale di Trento chiediamo di accorgersi di avere quegli attributi anatomici che dovrebbero essere propri degli uomini. Chieda e pretenda il Consiglio Provinciale sia rispettata la sua sovranità e la sua espressione di rappresentanza dei cittadini e elettori e in questo frangente pretenda da parte della Giunta Provinciale di Trento il rispetto dei contenuti della Mozione N. 38 del giugno 2014 con la quale all’unanimità si chiede che la P.A.T si impegni a elaborare lo studio di fattibilità per il Treno dell’Avisio.
Alla Giunta Provinciale di Trento rinnoviamo il nostro sollecito al procedere in questa direzione e che successivamente la parola sia data ai territorio chiamandoli ad esprimersi attraverso la consultazione popolare.
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
 RETERICERCA (Leggi tutti i comunicati)
47122 Italia
rete.ricerca@libero.it
3338333284
Allegati
Non disponibili