Il mercato delle materie prime analisi a cura dell’Ufficio Studi di Union Investment

Il rallentamento del dinamismo che caratterizza la situazione economica nel suo complesso potrebbe far sentire le prime ripercussioni anche nel mercato delle materie prime e in particolare nei settori considerati ciclici, quali i metalli industriali o l’energia.
, (informazione.it - comunicati stampa - varie) Il rallentamento del dinamismo che caratterizza la situazione economica nel suo complesso potrebbe far sentire le prime ripercussioni anche nel mercato delle materie prime e in particolare nei settori considerati ciclici, quali i metalli industriali o l’energia. Contiamo sul fatto che il prezzo del petrolio ormai a livelli sempre più elevati subisca una leggera diminuzione, anche se non si può ancora sperare in un vero e proprio calo. I prezzi di questo mercato restano legati soprattutto a fattori strutturali, per esempio la crescente domanda da parte dei Paesi emergenti che a lungo termine, dopo anni di investimenti ridotti, si fa sentire sempre più prepotente. Una tendenza che si espliciterà in particolare per quanto riguarda le materie prime agricole dove il potenziale dei corsi non si è ancora esaurito.

 

Considerata la relativa correlazione con l’offerta del mercato azionario, in tempi di crisi il settore delle materie prime rappresenta ancora una certa area di protezione. Questo aspetto è apparso particolarmente evidente nel corso del 2007 segnato dalla crisi dei mutui subprime e si è fatto ancora più evidente nella seconda metà dell’anno quando i mercati sono stati sottoposti a fortissime pressioni a vendere. Se si prende a confronto l’indice MSCI a livello mondiale che è cresciuto in tutto l’anno solo di un modesto 5,5 per cento, si nota invece che l’indice DJAIG Commodity che fa riferimento al mercato delle materie prime ha fatto registrare un aumento di ben il 16 per cento. Ad esso si è acccompagnata la crescita di quasi l’11 per cento del JPM su scala mondiale. La funzione di protezione svolta dal settore delle materie prime si è evidenziata con molta chiarezza nell’andamento dei mercati nelle prime settimane del 2008, caratterizzate dai timori di recessione negli USA e dal perdurare della crisi dei mutui ad alto rischio che hanno provocato gravi perdite nei mercati per le pesanti ripercussioni nel settore bancario e del credito.

 

Protezione dall’inflazione
Il buon andamento del mercato delle materie prime rappresenta anche un importante aspetto di protezione contro i rischi d’inflazione perchè il settore spesso è tra le prime cause dell’aumento dei prezzi al consumo.

 

Un buon andamento soprattutto per alcuni settori del mercato delle materie prime Il mercato delle materie prime nel 2007 ha chiuso complessivamente in maniera positiva. Solo i campi dei metalli industriali e della carne hanno evidenziato un andamento negativo. Altri settori, tra cui in particolare quelli agricolo, hanno fatto registrare buoni dati di crescita che potrebbero farsi sentire anche per quanto riguarda i metalli preziosi e l’energia.

 

Conclusioni
Tutto considerato si può affermare che il settore materie prime resta una colonna portante dei mercati finanziari e dovrebbe avere un posto strategico all’interno del portafoglio degli investitori, con una quota che si aggira intorno al 10/15 per cento. In un momento di particolari turbolenze economiche questo settore rappresenta sempre più un fattore di stabilità a confronto con il mercato azionario che deve fare i conti con pesanti pressioni. Da non dimenticare poi il già citato effetto di protezione nei confronti del rischio d’inflazione. Chi investe in euro deve poi tener conto del fatto che le quotazioni delle materie prime sono in dollari e deve quindi premunirsi contro i rischi di cambio.
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