Sindaci, amministratori e vicende di San Prisco (1815-1860)

Questo lavoro costituisce un contributo importante alla conoscenza della storia di San Prisco e della provincia di Terra di Lavoro in generale. L’indagine storica è svolta in un lungo periodo nel quale è stata esaminata una mole enorme di documenti archivistici e sono state ricostruite le vicende del periodo, sono stati descritti i personaggi locali attori dell’attività politico-amministrativa, le loro famiglie e le loro vite private.
NAPOLI, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Pubblicato nel mese di maggio 2020 l’e-book Sindaci, amministratori e vicende di San Prisco (1816-1860), che raccoglie diversi contributi alla storia di San Prisco che il sottoscritto ha scritto negli ultimi anni.

Questo lavoro costituisce un contributo importante alla conoscenza della storia di San Prisco e della provincia di Terra di Lavoro in generale. Esso segue i volumi San Prisco nel Settecento e San Prisco agli inizi del XIX secolo, quest’ultimo incentrato sul periodo molto più breve, ma significativo, del “Decennio francese”.

L’indagine storica è svolta in un lungo periodo nel quale è esaminata una mole enorme di documenti archivistici e sono ricostruite le vicende del periodo, sono descritti i personaggi locali attori dell’attività politico-amministrativa, le loro famiglie e le loro vite.

In esso è possibile scorgere, attraverso le vicende locali, il lento avvicinamento verso l’unità d’Italia, attraverso la Carboneria, il periodo rivoluzionario del 1820-21, le varie restaurazioni, il periodo rivoluzionario del 1848 fino alle vicende che portarono all’unità italiana.

Il primo capitolo concerne gli avvenimenti politici e amministrativi degli anni della seconda restaurazione borbonica, sui quali pesarono in modo determinante i costi dell’occupazione militare austriaca. Furono realizzati diversi accomodi alle strade comunali e nel 1818 si costruì un ponte all’imbocco della via Cupa.

Si alternarono alla carica di sindaco il farmacista Francesco de Angelis e l’avvocato Francesco di Ruggiero.

Il secondo capitolo riguarda il periodo costituzionale, che seguì i moti degli anni 1820-21. In questi anni ebbe massima diffusione la Carboneria. Anche in San Prisco furono installate due vendite denominate «Perfetta armonia» e «Torre fiorita».

Il Comune fu interessato ancora da un cospicuo alloggiamento dei soldati austriaci che pesò molto sulle casse comunali e creò diversi problemi.

Nel corso del 1822 furono realizzati lavori urgenti alla chiesa parrocchiale e alla casa comunale.

Sindaci di questi anni furono l’avvocato Francesco di Ruggiero e Alessandro de Paulis.

Nel terzo capitolo sono riportati gli avvenimenti politici e amministrativi successivi alla reazione ai moti del 1820-21.

In questi anni si realizzarono consistenti lavori alle strade comunali e si costruì un ponte di accesso al Comune dalla strada consolare [odierna via Nazionale Appia].

In questo periodo si alternarono come sindaci: Alessandro de Paulis, Cesare Boccardi e Domenico Cipriano.

Il quarto capitolo concerne la ripresa delle riforme negli anni 1831-47. In San Prisco di realizzò l’apertura di una nuova strada da Via Madonna delle Grazie fino al ponte che imboccava la Strada Consolare. Nel 1838 si costruì un macello fuori all’abitato e si smembrò la Chiesa parrocchiale per favorire la creazione di due nuove parrocchie: S. Maria di Costantinopoli e S. Maria di Loreto.

Negli anni 1839-40 si costruì il nuovo camposanto su progetti degli ingegneri Tarsia e Landi e furono realizzati i lavori di trasformazione della strada delle cupe da San Leucio a San Prisco. In questo periodo si alternarono come sindaci: Domenico Cipriano, Francesco Baja (morto in servizio nel 1837), Antonio Sanzò, Saverio Boccardi, Antonio Sanzò e Cesare Boccardi.

Il quinto capitolo tratta gli avvenimenti politici e amministrativi negli anni 1848-49, caratterizzati dalla rivoluzione e dagli scontri che coinvolsero anche il popolo. Negli episodi rivoluzionari fu coinvolto anche Saverio Boccardi, già decurione e sindaco, divenuto capitano della Guardia Nazionale; questi fu accusato di essersi impossessato delle chiavi del telegrafo per non consentire di effettuare la segnalazione al real governo napoletano. In seguito per evitare l’arresto preferì emigrare a Londra e poi a Marsiglia.

Nel corso del 1848 furono eseguiti interventi urgenti al tetto della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli e fu elaborato un progetto dell’ingegnere Vincenzo Santillo per rifare la strada «basolata» della Piazza che prevedeva l’utilizzo di «basoli» calcarei.

Nel corso del 1849 scoppiarono gravissimi scontri di massa fra cittadini di diversi comuni vicini, che coinvolsero anche San Prisco. Per fermarli fu utilizzata la linea dura degli arresti per coloro riconosciuti colpevoli. Il sindaco del periodo fu Cesare Boccardi.

Nel sesto capitolo sono riportati gli avvenimenti che precedettero il raggiungimento dell’Unità italiana. Nel 1851 furono eseguiti i lavori per unire la vinella dei Massari con quella del Campanile. Negli anni 1852-53 ripresero le ostilità degli scontri con lanci di pietre fra diversi Comuni. In questi anni si fecero diversi lavori di accomodi alla Chiesa madre e a quella di Costantinopoli.

Il Comune fu coinvolto negli scontri decisivi che portarono al raggiungimento dell’unità politica e dovette addossarsi il peso dell’alloggio di molti soldati.

Si alternarono come sindaci: Francesco Rubino, Daniele Capobianco, Francesco Saverio Cipriano, Pasquale di Monaco e Cesare Boccardi.

Esprimo ringraziamenti sentiti a tutto il personale dell’Archivio di Stato di Caserta, ai direttori che si sono succeduti finora fino a quello attuale per la disponibilità e la cortesia dimostratami nel corso delle mie lunghe ricerche.

Quest’opera è risultata fra le finaliste del “Premio Giuseppe Aragosa” indetto dall’Associazione Giuseppe Aragosa Ars Historiae.

 

In copertina vi è una foto dello stemma comunale di San Prisco (Biblioteca Museo Campano di Capua)

E’ disponibile il solo formato PDF.

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LUIGI RUSSO
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