Ricostruzione, declassati i Presidenti di Regione. Mazzocca: "Atto grave e autolesionista"

Il Governo centrale accentra su di sé la ricostruzione post terremoto del 2016, esautorando di fatto il ruolo dei Presidenti delle quattro Regioni interessate – Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Il Sottosegretario d'Abruzzo Mario Mazzocca, Sovrintendente all'Ufficio Speciale per la Ricostruzione post sisma 2016/2017, interviene dalla sua pagina social.
Pescara, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Il Governo centrale accentra su di sé la ricostruzione post terremoto del 2016, esautorando di fatto il ruolo dei Presidenti delle quattro Regioni interessate – Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo – nonché vicecommissari straordinari alla ricostruzione. 
Dal Documento diramato da Giovanni Lolli, Nicola Zingaretti, Luca Ceriscioli e Catiuscia Marini, Presidenti e Vice Commissari alla Ricostruzione post-sisma di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: "La maggioranza di Governo questa notte, nella conversione del decreto relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova, con un colpo di mano, ha tolto ai Presidenti delle Regioni, subcommisari al terremoto, il potere di condivisione sui decreti commissariali declassando la loro funzione a potere "consultivo". 
Mentre per Genova si nomina Commissario il Sindaco della città, per il terremoto si esautorano i Presidenti e i Sindaci dei territori perché di fatto questa impostazione riduce a livello di osservatori anche i Sindaci dei Comuni del cratere che oggi si esprimono nei comitati della ricostruzione sui decreti in essere. 
Questa svolta centralista del Governo è grave e miope perché moltissime scelte della ricostruzione impattano direttamente con norme e leggi di carattere regionale. La non condivisione “ante” scrittura dei decreti produrrà sicuramente contenziosi ricorsi e aumenterà quella confusione burocratica che si dice volere combattere. La ricostruzione si fa nei territori e non a palazzo Chigi per questo valuteremo un ricorso alla consulta perché leso il principio di leale collaborazione tra istituzioni. Questa impostazione, oltre al rallentamento delle procedure allontana, non poco, le sedi decisionali dai cittadini e dai professionisti che nei territori pretendono giustamente di essere coinvolti nella fase di ricostruzione dei loro Comuni.
In attesa di essere ricevuti dal Presidente del Consiglio che mai ha accettato la nostra richiesta di un incontro avanzata ormai da tempo, oggi non parteciperemo all’incontro con il neo Commissario anche perché a causa delle scelte compiute non si comprende più quale sia il senso e la funzione di questo Comitato".

"La conversione del Decreto "Genova", che relega i territori ad un mero ruolo di spettatori, rappresenta un atto grave e autolesionista -  commenta il Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca, Sovrintendente all'Uffico Speciale per la Ricostruzione post sisma 2016/2017, dalla sua pagina social - Le Regioni e i Comuni vengono volutamente di fatto esautorati. Con la nuova stesura della norma verrebbe a mancare la seppur minima possibilità di un doveroso confronto fra istituzioni locali e governo centrale. Ritengo inconcepibile e antidemocratico un atteggiamento siffatto che non potrà che alimentare il livello di conflittualità procedurale oltre che allontanare i tempi di soluzione dei vari problemi che attanagliano il settore della ricostruzione. Una piccola e amara riflessione: sembrano passati secoli (non 7 mesi) da quando i fautori del 'Vday' urlavano "partecipazione" in ogni dove, mentre ora bisbigliano sommessamente solo poche e sconclusionate frasi. Governo "de no'antri", altro che cambiamento!" (In foto il Sottosegretario d'Abruzzo Mario Mazzocca)