Farfalle di Emanuele Aldrovandi (Premio Hystrio e Mario Fratti Award) a Teatro Arena del Sole di Bologna Con Bruna Rossi e Giorgia Senesi,

Emanuele Aldrovandi ha iniziato a lavorare su Farfalle nel 2013, ispirandosi ad alcune novelle di Luigi Pirandello e al loro spirito di fondo : quello che mette in scena il legame eterno e misterioso tra microscopico e macroscopico, tra i piccoli e apparentemente poco significanti fatti quotidiani e le idee di fondo sulla vita e sui rappoti umani. Fino al 15 settembre 2021 in prima nazionale.
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Farfalle di Emanuele Aldrovandi (Premio Hystrio e Mario Fratti Award) a Teatro Arena del Sole di Bologna

Fino al 15 settembre 2021.

Prima italiana.

 

Con  Bruna Rossi e Giorgia Senesi, una produzione di Associazione Teatrale Autori Vivi, ERT / Teatro Nazionale e Teatro dell’Elfo.

Emanuele Aldrovandi ha iniziato a lavorare su Farfalle nel 2013, ispirandosi ad alcune novelle di Luigi Pirandello e al loro spirito di fondo : quello che mette in scena il legame eterno e misterioso tra microscopico e macroscopico, tra i piccoli e apparentemente poco significanti fatti quotidiani e le idee di fondo sulla vita e sui rappoti umani.

 Ne esce, tra le due sorelle in scena,  un dialogo fortemente emotivo e rievocente , una miscela di ironia e violenza, di piccole e grandi questioni, appunto tra loro unite, come nalla migliore tradizione del cinema e del teatro francese.

In "Farfalle" le protagoniste sono due sorelle, una bionda (Bruna Rossi) e una mora (Giorgia Senesi).

Il gioco che le ha unite fin da quando, piccolissime, sono rimaste sole prevede che chi ha in mano la collana a forma di farfalla possa obbligare l’altra a fare qualsiasi cosa, pena la fine del gioco.

Durante lo spettacolo le attrici giocano a interpretare i personaggi principali delle loro vite, in un susseguirsi di scene che raccontano con tragicomica ironia la crescita delle due sorelle e le loro scelte di vita, che le portano ad acquisire sempre maggiore consapevolezza di sé e a diventare molto diverse dalle ragazzine che erano. Il loro percorso è opposto, quasi complementare, e il cambiamento che vivono le spinge prima ad allontanarsi e poi a scontrarsi violentemente. 

Il rapporto ancestrale tra le due sorelle viene narrato in tutte le sue sfaccettature: in scena sono ormai adulte e ripercorrono gli anni e i ricordi, i conflitti, le competizioni, le incomprensioni, ma anche l’amore, l’affetto e la vicinanza, fondamentali per superare le difficoltà che la vita ha presentato loro. Le donne sono legate da un sentimento che trascende i confini dello spazio e del tempo, pur non essendosi riuscite mai a capirsi fino in fondo.

Nota dell'autore

«È difficile raccontare di cosa parla un testo –e forse è ancora più difficile sapere quali siano state le esigenze che ti hanno portato a scriverlo.

Per Farfalle ne posso ipotizzare almeno tre. La prima, iniziale, era la volontà di mettermi alla prova cimentandomi con la scrittura di personaggi femminili complessi. I testi che avevo scritto fino a quel momento avevano sempre un protagonista maschile, o al massimo una coppia di protagonisti uomo-donna, perciò la sfida che avevo in testa da un po’ era quella di provare a raccontare in modo profondo e credibile “la storia di due possibili donne”. 

La seconda esigenza rispecchia una riflessione sul valore dell’esperienza. Il mondo è pieno di persone che dispensano consigli in base al loro vissuto personale e tutta la nostra cultura è fondata sull’idea che la conoscenza – scientifica, culturale, esperienziale e perfino emotiva – si possa diffondere o tramandare. Ma le esperienze che facciamo ci insegnano davvero qualcosa sulla vita, su noi stessi o sugli altri? E fino a che punto, quando cerchiamo di trasmettere alle persone che amiamo quello che pensiamo di aver imparato, facciamo loro del bene?

La terza esigenza è scenica: volevo costruire una dinamica che fosse “interna” alla vicenda, ma allo stesso tempo avesse il potere di “creare” le situazioni e i personaggi. Per questo le altre figure della storia, dal padre inaffidabile al medico opportunista, sono sempre in bilico fra l’avere una vita propria e l’essere proiezioni generate dal vortice del gioco in cui le due sorelle sono immerse». 

«Due personaggi femminili credibili, a tutto tondo, – recita la motivazione del premio Hystrio – sapientemente tratteggiati con gusto contemporaneo. Ma anche per un realismo un po’ magico che lo trasforma in una curiosa favola nera dove i giochi sono crudeli e la bontà ambigua»( Emanuele Aldrovandi ).

 

Prossime date al Teatro Storchi di Modena:

dal 21 al 26 settembre 2021

martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 21.00

sabato ore 19.00

domenica ore 16.00

Ufficio Stampa
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