Conservazione del cordone: ecco i passaggi

Scegliere di conservare le cellule staminali cordone ombelicale è una scelta importante per la salute del bambino e per quella di tutta la famiglia. Ecco i passaggi per la conservazione
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)


A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

 

Scegliere di conservare le cellule staminali cordone ombelicale è una scelta importante per la salute del bambino che sta per nascere e per tutta la famiglia. È importante prendere questa decisione in modo informato e consapevole, dopo aver valutato attentamente tutte le opzioni.

Ma dopo aver deciso di conservare le staminali cordonali, dopo aver scelto la struttura e firmato il contratto, cosa rimane da fare? Cos’è che mamma e papà devono fare affinché la conservazione avvenga nel migliore dei modi?

Ecco i pochi e semplici passi che è bene avere chiari in mente.

Innanzitutto, prima di firmare un contratto, è sempre bene verificare che la biobanca offra elevati standard di qualità. Un buon indicatore di qualità sono le certificazioni nazionali e internazionali, come ad esempio la JACIE (Join Accreditation Committee) e la AABB (American Association of Blood Banks). Inoltre, è bene controllare se ci sia una garanzia della conservazione tramite un fondo patrimoniale ad hoc per la protezione del container di crioconservazione in caso di fallimento della biobanca. Le migliori banche del cordone cercano di affiancare alla famiglia un tutor personale che potranno contattare in ogni momento per chiarire dubbi e rispondere a qualsiasi domanda.

Dopo la firma del contratto, mamma e papà dovranno occuparsi di ottenere il nulla osta per l'esportazione delle cellule staminali: il processo è semplice e basterà compilare dei moduli che saranno forniti alla famiglia dalla direzione sanitaria dell'ospedale in cui avverrà parto.

Nel mentre, si può iniziare a contattare la biobanca, che provvederà a inviare ai genitori un pacchetto informativo e il kit di raccolta. Il kit consiste in uno speciale contenitore all'interno del quale vengono posti gli strumenti necessari al prelievo e alla corretta conservazione del sangue cordonale sino al suo arrivo alla biobanca. Il kit è provvisto di un’unità elettronica di controllo che permette di registrare la temperatura interna del kit, la quale sarà visibile su un termometro posto all'esterno, in modo che le condizioni del campione siano costantemente monitorate.

Il giorno del parto, dal momento che la mamma sarà impegnata a far nascere il bambino, il papà dovrà ricordarsi di portare con sé in ospedale il kit per il prelievo. Subito dopo la nascita il personale medico utilizzerà il kit per prelevare dal cordone ombelicale il sangue cordonale.

Tra l’emozione e gli auguri a mamma e papà, bisognerà contattare telefonicamente la biobanca. Da questo momento in poi sarà lei stessa ad occuparsi di tutto: un corriere arriverà direttamente nella stanza di degenza della mamma e si occuperà della spedizione del campione al laboratorio. Una volta arrivato in laboratorio, un team di biologi svolgerà una serie di analisi sul campione, per verificare ad esempio la vitalità e il numero delle cellule raccolte. Una volta superate le analisi, il campione viene preparato per essere crioconservato. Mamma e papà riceveranno un certificato di crioconservazione che attesta che il campione è stato conservato correttamente negli speciali contenitori (biocontainers) a una temperatura di -196°C.

A questa temperatura così bassa le cellule staminali si conserveranno per molti anni. In caso di necessità per il bambino o per membri della famiglia, sarà possibile richiamare il campione in Italia richiedendo l'autorizzazione all'importazione al Ministero della Salute.

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Fonte: www.sorgente.com

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