EDILIZIA GREEN IN ITALIA: CRESCE L’ECONOMIA E MIGLIORA L’AMBIENTE

ENGIE ITALIA PRESENTA I DATI SULLA RIVOLUZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI AL QUINTO “FORUM ENGIE” E SI CONFERMA PRIMO OPERATORE DEL SETTORE CON 10.000 EDIFICI EFFICIENTATI.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

* OCCUPAZIONE: 130.000 POSTI DI LAVORO
* BOLLETTE ENERGIA: RISPARMIO DI 2,5 MILIARDI DI EURO
* EMISSIONI CO2: - 5,4 MILIONI DI TONNELLATE; EQUIVALENTI AL BLOCCO DI 2,7 MILIONI DI AUTO

ENGIE ITALIA PRESENTA I DATI SULLA RIVOLUZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI AL QUINTO “FORUM ENGIE” E SI CONFERMA PRIMO OPERATORE DEL SETTORE CON 10.000 EDIFICI EFFICIENTATI

L’innovazione energetica negli edifici italiani consentirebbe di generare, nel quinquennio 2018-2022, un volume d’affari per le imprese del settore superiore ai 29 miliardi di euro; l’occupazione di 130.000 persone; investimenti in ricerca e sviluppo (r&s) fino a 290 milioni di euro; un risparmio sulle bollette per le utenze energetiche di 2,5 miliardi di euro; un gettito di 4,8 miliardi di euro (in particolare ires e iva), conseguente al maggiore fatturato; la mancata emissione nell’atmosfera di ben 5,4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, equivalenti alla mancata circolazione di 2,7 milioni autoveicoli. Ciò qualora si intervenisse solo sul 20% delle abitazioni del centro e nord Italia.

Sono i dati del primo “Studio sull’innovazione energetica negli edifici in Italia”, realizzata per ENGIE – tra i primi operatori dell’energia a livello internazionale e italiano (www.engie.com – www.engie.it) dal Politecnico di Milano e presentati quest’oggi al 5° “Forum ENGIE”, in collaborazione con ANCI ed Ambrosetti.

Secondo lo Studio, prendendo in considerazione le regioni del Nord e del Centro Italia, solo il 7%, degli immobili residenziali e il 6% dei non residenziali è in una classe energetica di qualità elevata (A+, A, B), con una netta maggioranza degli immobili ancora confinata nelle classi peggiori (F, G).
D’altra parte, l’80% degli edifici è stata costruita prima del 1990, quando sono stati introdotti requisiti energetici per gli edifici e, quindi, molto rimane da fare, nonostante i 31 miliardi di euro investiti in efficienza energetica negli ultimi dieci anni, con il 65% di questa somma indirizzata specificamente sugli edifici (restante 35% nell’industria); e se si considera, inoltre, che i consumi energetici degli edifici rappresentano ben il 40% dei consumi totali di energia in Italia e nella media europea.

L’indagine ha poi preso in considerazione sia edifici residenziali (villette, appartamenti) che scuole, uffici ed alberghi, ipotizzando di applicare ed essi un mix bilanciato delle principali soluzioni di efficienza energetica, partendo dalla sostituzione della caldaia ed integrando altri interventi come termostati intelligenti, illuminazione a led, fotovoltaico, serramenti e cappotto termico. Tali interventi hanno dimostrato di essere economicamente convenienti, con tassi di rendimento dell’investimento che vanno da poco meno del 10% fino a superare il 20% e payback dai 3 ai 9 anni, grazie agli incentivi esistenti, che rimangono necessari per sbloccare tali investimenti virtuosi e che potrebbero essere ancora più efficaci se intervenissero maggiormente sulla spesa iniziale. Ed oltre ai risparmi in bolletta va evidenziato il miglioramento dell’attrattività e del valore dell’immobile riqualificato: gli edifici di elevata classe energetica possono valere sul mercato immobiliare fino al 30% in più, oltre ad offrire maggior comfort e ridurre le emissioni inquinanti.

L’economia Italiana, in generale, è quindi in grado di azionare una formidabile leva di sviluppo. Come emerso infatti dallo Studio Polimi, il mercato dell’efficienza energetica relativo ad interventi nel settore residenziale ha un valore complessivo di oltre 3 miliardi di euro anno (dato 2016) e tale valore, come dimostrato dallo studio del Politecnico di Milano, può decisamente crescere. Anche nella SEN-Strategia Energetica Nazionale, è posta una grande attenzione ai consumi energetici residenziali e terziari; le normative europee, a loro volta, richiedono che i nuovi edifici privati siano a consumo energetico “quasi zero” (nZeB) entro il 2021 e una decarbonizzazione quasi totale di tutti gli edifici esistenti entro il 2050.
Tuttavia, accanto alle notevoli opportunità, ENGIE vede anche alcuni ostacoli da superare; e lo fa dalla prospettiva di chi è leader dell’efficienza energetica, nel mondo e anche in Italia.
“Guardiamo con attenzione l’iter della Legge di Bilancio / Ddl Stabilità 2018 – ha dichiarato Olivier Jacquier, Amministratore Delegato di ENGIE Italia - che auspichiamo possa dare una spinta decisiva a questo settore, rafforzando le regole e gli incentivi alla riqualificazione degli edifici pubblici e privati. ENGIE in Italia è impegnata attivamente nel promuovere l‘efficienza energetica, come dimostrano i 10.000 edifici, di cui 3.500 scuole, sui quali siamo intervenuti con progetti mirati non solo in ambito energetico, ma anche finalizzati a migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini e l’ambiente. L’efficienza energetica degli edifici porterà crescita, risparmi, occupazione e benefici per l’ambiente”.


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