Teresa Pomodoro Teatro No’hma – Milano – Dalla Raccolta Ritratti In Miniatura – Achille Colombo Clerici

Achille Colombo Clerici ricorda Teresa Pomodoro:
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - varie) “Con Teresa ed il suo Teatro avevamo un sogno in comune.

Ci conoscevamo da tantissimi anni.

All’inizio portò i suoi giovani attori a casa mia e li presentammo ai nostri amici.

Non c’era nulla allora che facesse immaginare ciò che venne poi; non il teatro, non la compagnia, non l’attrezzatura, non il mondo che alla fine Teresa si trascinò appresso.

C’era la sua grande passione: e quella si vedeva, eccome.
Una passione che ci sembrava incredibile, perché contagiava tutti coloro che le erano intorno. Il marito, primo fra tutti, la comprendeva, la assecondava, ne eseguiva gli ordini di scena: era il suo fedele sostenitore ed esecutore.

La tensione spirituale di Teresa era totale e nettamente percepibile: spaziava dalla filantropia alla carità, dalla cultura, all’arte, alla socialità.

Fu questa carica, questa tensione a permettere lo slancio che creò le condizioni per realizzare ciò di cui è stata capace.

Il Teatro, la sua creatura, anzitutto. Ma prima ed insieme tante altre cose: enumerarle ora, per noi che non riuscivamo più a seguirle allora, un compito limitativo.

Fra tutte, ricordo ancora quella recita natalizia,organizzata e diretta nel 2002 da Teresa, della pièce “Il Sindaco del Rione Sanità”.
Nel carcere di massima sicurezza di Opera, con attori i detenuti ed alla presenza di alcune tra le massime autorità, il Prefetto ed il Questore di Milano, il Procuratore Generale, alcuni Giudici, e di un piccolissimo gruppo di altri reclusi e di loro parenti.

Ricordo quella atmosfera, prima tesa, poi, sempre più serena, via via che gli attori, uomini che si erano macchiati dei peggiori crimini, si trasfiguravano sulla scena, mostrando tutta la loro passione, ed anche una indubbia bravura nella recitazione, frutto, è da crederlo, di lunga applicazione e preparazione.

Nulla avrebbe potuto, meglio di quel momento, dare l’idea di quanto l’uomo, anche negli abissi più profondi della abiezione,possa trovare conforto e purificazione nella attenzione premurosa di chi si occupa di lui e gli da’ occasione di credere in qualcosa di superiore.

Questo faceva l’amica Teresa; tra tante altre cose.

C’era però un sogno: che tenevamo gelosamente in serbo.

Se ne era parlato e riparlato.

Il sogno di portare la poesia in un giardino d’estate dinnanzi al mare.

Ma non ci fu il tempo.”

Il 30 luglio 2010 lo Spazio No’hma ricorda Teresa Pomodoro
dedicato a TERESA da CHARLIE OWENS


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