Al Politecnico di Milano il Primo Convegno Nazionale sulle attività negli Spazi Confinati

Davanti a una platea di oltre 200 partecipanti si è tenuto lo scorso 26 ottobre presso il Politecnico di Milano, nell’ambito della Campagna Nazionale promossa dall’Agenzia Europea di Bilbao, il Primo Convegno Nazionale sulle attività negli Spazi Confinati.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - industria) Davanti a una platea di oltre 200 partecipanti si è tenuto lo scorso 26 ottobre presso il Politecnico di Milano, nell’ambito della Campagna Nazionale promossa dall’Agenzia Europea di Bilbao, il Primo Convegno Nazionale sulle attività negli Spazi Confinati. L’evento, svoltosi sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è stato patrocinato da molti Enti e Organizzazioni, tra cui il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano e l’American Society of Safety Engineer, e ha confermato il grande interesse suscitato dalla proposta di www.spazioconfinato.it, di cui al precedente articolo pubblicato sul Giornale dell’Ingegnere N. 10 del 15 Maggio 2011.

I relatori intervenuti, oltre a fornire utili indicazioni sulle previsioni del nuovo Decreto 14/11/2011, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, hanno analizzato casi operativi attraverso esempi pratici illustrando possibili procedure operativa. Nel corso dei lavori, è stato più volte sottolineato come gli incidenti evidenzino, oltre ad una strutturale carenza di formazione e addestramento, anche una completa mancanza di programmazione degli interventi di soccorso che ha molto spesso portato l’incidente iniziale a concatenare, attraverso l’improvvisato intervento attuato dai colleghi di lavoro non adeguatamente attrezzati e privi delle più elementari conoscenze a riguardo, impossibili azioni si salvataggio che, di fatto, si sono purtroppo tradotte solamente in un incremento del numero delle vittime.

La costatazione che le prescrizioni e gli obblighi di tutela della salute e sicurezza nell’eliminazione o riduzione dei possibili rischi legati all’interferenza delle lavorazioni associati alle attività dirette o terziarizzate che prevedono lavori in spazi confinati, sono per lo più disattesi, rende necessario poter fornire indicazioni operative immediatamente applicative che consentano un’uniforme applicazione normativa e, al contempo, una maggiore attenzione da parte di tutti gli operatori verso tali obblighi. Dal palco è stata inviata la sollecitazione agli organismi di normazione affinché si proceda in tempi rapidi alla costituzione di uno specifico gruppo di lavoro che possa elaborare uno standard tecnico applicabile (analogo alle OSHA 29 CFR 1910.146 Permit-Required Confined Spaces oppure le ANSI/ASSE Z117.1-2009 Safety Requirements for Confined Spaces) giungendo contestualmente a una definizione precisa e univoca di spazio confinato e alla specifica cartellonistica di ammonimento, oltre alla definizione dei contenuti minimi di formazione necessaria per qualificare le imprese e gli addetti che operano in tali contesti.

A riguardo uno specifico riferimento è alle norme UNI applicabili (es. UNI 10149-2008 "Manutenzione - Criteri per la formulazione e gestione del permesso di lavoro"; UNI 10146-2007 “Criteri per la formulazione di un contratto per la fornitura di servizi finalizzati alla manutenzione”; UNI 11414-2011 “Manutenzione - Linee guida per la qualificazione del sistema di manutenzione”, UNI 11420 “Manutenzione - Qualifica del personale di manutenzione”, ecc.). Considerato che lo scopo del Convegno era di creare le condizioni perché si possa raccogliere e condividere l’esperienza di chiunque sia portatore di reali conoscenze e interesse, in modo da poter identificare azioni efficaci e procedure operative da condividere e sviluppare grazie alla collaborazione di tutti, si può dire che è stato raggiunto. Infatti, per evitare che in futuro si ripeta questo tipo d’incidenti, affermata sia l'importanza del DUVRI come documento che formalizza l'attività di cooperazione. coordinamento e informazione reciproca delle imprese coinvolte in un appalto, sia la necessità di verificare che la catena degli appalti e subappalti non porti aziende o artigiani a operare in attività per le quali non sono né preparati né attrezzati, si è affermato che la questione è una sola: bisogna eseguire un’approfondita e corretta valutazione dei rischi, un addestramento efficace, prevedere l’impiego di attrezzature idonee e pianificare sia le attività ordinarie sia gli scenari di emergenza, codificando le operazioni da porre in essere.

Oltre a quanto sopra, come da tempo sottolineato da tutta la comunità scientifica internazionale, è anche necessario realizzare interventi che tendano a neutralizzare o a ridurre al minimo il verificarsi di comportamenti caratterizzati da inosservanza di norme operative o regolamentari, o dal porre in essere comportamenti non conformi alle comuni pratiche di sicurezza. Questo considerato che, nel determinismo degli infortuni e delle malattie professionali, il fattore umano occupa una posizione di preminenza su tutti gli altri fattori: esso presenta, infatti, molte variabili e ancora di più se ne possono prevedere per le varie combinazioni possibili.

La sicurezza basata sui comportamenti (Behavior-Based Safety) supera la visione classica della gestione della sicurezza basata principalmente sulla sola analisi dei rischi e sul ricorso acritico a generici concetti di formazione, comunicazione e informazione, spostando l’attenzione di tutta l’organizzazione verso la condivisione diffusa dei “valori” della sicurezza intesi come specifici comportamenti verbali tra lavoratori e verso l’attivazione di “comportamenti” di sicurezza misurati su parametri oggettivi come frequenza, latenza, durata, intensità, ampiezza e completezza delle azioni dei singoli. Le prossime iniziative che saranno avviate dallo Staff di www.spazioconfinato.it, sapranno certamente dare soddisfazione alle numerose richieste giunte dai partecipanti al Convegno.
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