Diffusissima: gli appuntamenti del weekend
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È un weekend all'insegna dell'arte contemporanea, quello con Diffusissima 2024,
che prepara la città all'arrivo dell'attesissima Art Week con mostre, eventi e performance.
In questo ultimo fine settimana di ottobre sono due gli appuntamenti, entrambi gratuiti, da segnare in agenda: il primo dedicato all'arte irlandese, con l'inaugurazione della mostra Future Fragilities alla Camera di commercio, e il secondo, vibrante e coinvolgente, vede Sara Lisanti in scena con una body art performance sul tema del cambiamento.
Sabato 26 ottobre, dalle ore 18, palazzo Birago, sede Camera di commercio di Torino:
VERNISSAGE “FUTURE FRAGILITIES – ARTE, ECOLOGIA E POSTUMANESIMO”.
Il progetto espositivo Future Fragilities nasce dalla collaborazione fra la curatrice della mostra, Valeria Ceregini, e gli artisti irlandesi Alannah Robins, Katherine Sankey, Louise Manifold e Mark Cullen, animati dall’interesse verso l’ecologia e una visione postumana del mondo. Alle ore 18.30 performance. La mostra sarà visitabile fino a domenica 3 novembre.
"Ho voluto portare il punto di vista di alcuni artisti irlandesi – afferma la curatrice Valeria Ceregini – su due tempi sempre più fondamentali per il nostro tempo: l'ecologia e il mondo postumano. Importante è capire lo sguardo di artisti dal respiro internazionale e globale ma che risiedono in uno dei più piccoli Stati europei. Per capire che l'arte porta visioni globali partendo anche dal locale".
Domenica 27 ottobre, dalle ore 18.30, presso il Con/Temporary Space Macario, via Santa Teresa 10D: MUTA-MORFOSI – BODY ART PERFORMACE, DI SARA LISANTI.
Una performance muta e cruda che esplora la metamorfosi umana attraverso il ciclico cambiamento, evocando il processo di muta dei rettili. Lo spettacolo si compone di diverse fasi: la prima di svolge in un bozzolo, a ricordare una crisalide. Lisanti si muove sotto al bozzolo in sincrono con il suono del battito cardiaco fino a scomparire in una teca/terrario, lasciando dietro di sé un cordone ombelicale. Nella seconda fase, la performer, richiamando il mondo rettile, è rinchiusa nel terrario della propria sofferenza. Qui cicla e ricicla strati di pelle. Ama e disprezza la sua gabbia-tana. Ne comprende il dolore sia dello stare che dell’andare.
"Nella mia performance – dichiara Sara Lisanti – ho voluto creare un parallelismo fra mutamenti e mutazioni dell'uomo e mondo rettile. Come i rettili anche gli umani cambiano pelle, vivono traumi, cambiamenti a volte radicali".
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