AssoTutela: "Polizia di Stato probabile paralisi dell'unità rapida d'intervento per l'immigrazione"

“Questi i fatti, se confermati, comprovanti l’ennesimo esempio di spending review della pubblica amministrazione abbattutosi anziché sugli sprechi dei soliti noti sulle necessità del Paese Italia”. Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente di AssoTutela e il capo ufficio legale della stessa Avv. Luisa Cicchetti.
Barletta, (informazione.it - comunicati stampa - varie)

“Questi i fatti, se confermati, comprovanti l’ennesimo esempio di spending review della pubblica amministrazione abbattutosi anziché sugli sprechi dei soliti noti sulle necessità del Paese Italia”. Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente di AssoTutela e il capo ufficio legale della stessa Avv. Luisa Cicchetti. “Giovanni Pinto, che nel Luglio scorso da questore dell'Aquila diventa responsabile della Direzione centrale Immigrazione, se così fosse contraddicendo le stesse “direttive” del proprio “capo” Alfano il quale ha posto l’attenzione sull’emergenza immigrazione e sulla necessità di accelerare le procedure di regolarizzazione degli stranieri, avrebbe intenzione di smantellare con un vero e proprio colpo di spugna, a far data dal prossimo 01 Gennaio 2014, la Sezione specialistica denominata URI, UNITA’ RAPIDA D’INTERVENTO, costituita anni fa sotto la reggenza del Dr. Ronconi i cui compiti specifici proseguono i due, sono quelli di intervenire in via d’urgenza a mezzo di personale specializzato a sostegno e risoluzione della congestione degli Uffici Immigrazione delle diverse Questure d’Italia. Non solo, detta Task Force, è destinata all’intervento presso i Centri di prima Accoglienza degli Immigrati. Dette strutture, costosissime per le casse pubbliche, scoppiano per la densità di presenze, nate e previste a livello normativo come centri ricezione di passaggio dei profughi, la cui permanenza deve limitarsi esclusivamente ai primissimi interventi di identificazione finiscono per alloggiare stabilmente, anche per 3/4 anni i profughi medesimi. I costi di tale mantenimento ammontano a milioni euro annui. L’esempio del Centro di accoglienza di Mineo, a Catania è esemplare. Sino al Maggio discorso Vi permanevano da anni profughi arrivati via mare da paesi afflitti dalla guerra civile. In solo tre mesi la Sezione URI, apparentemente in via di eliminazione, ha risolto il problema azzerando l’arretrato annoso e rilasciando, ricorrendone i presupposti, centinaia e centinaia di permessi di soggiorno, così decongestionando il centro di accoglienza. Vergogna” - conclude l’ASSOTUTELA. “La motivazione di tale falcidia, che se confermata comporterà la paralisi delle strutture periferiche di regolarizzazione degli immigrati, è il costo del personale in trasferta. Appare quanto meno curioso che proprio il neo Responsabile Dr. Pinto, appunti l’attenzione proprio su questa Sezione, soprattutto dopo il monito del Ministro Alfano e per una motivazione economica. Pare infatti ed in tal senso preghiamo il Dicastero di confortarci in senso contrario, che il medesimo durante la propria reggenza delle questure di Oristano e Modena, benché beneficiasse di un alloggio di servizio fruisse contestualmente di una somma aggiuntiva giornaliera forfetaria di € 110,00, che invece alla luce delle disposizioni in materia, la cui summa è rinvenibile nella Circolare a 333-G/II.2624/02, sono due “voci” assolutamente non cumulabili. Crediamo e speriamo nella prontissima smentita del Ministero degli Interni”.

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