Annik è una scrittrice, romantica per sua natura.
La passione è la sua prerogativa. Passione per la scrittura, per la letteratura, per la musica che talvolta diviene un ponte di comunicazione. Come accade tra lei e Christian, un ragazzo mod che le cambierà la vita.
Annik scoprirà grazie a Christian, i segni distintivi di un genere musicale che genere non si può definire. Non esiste il Mod, ma mods che ascoltano musica, animati da una passione incarnata da uno stile di vita peculiare.
Ma passione è anche realizzazione di uno scopo o sogno ben preciso, o per una semplice sensazione che oggi ci sfugge e domani afferriamo per assaporarne tutto il suo profumo. Passione svelata, mascherata, ma pur sempre viva. Passione che può sfociare in una forma di amore. O può dissolversi come cenere alla fine di un grande fuoco.
Se la passione per la musica li farà incontrare, il raggiungimento dei propri sogni li farà allontanare.
Annik e Christian sono il riflesso dell’incomunicabilità di una società che tutt’oggi spinge a un’omologazione di massa, dalla quale cercano di fuggire come possono e di distinguersi puntando alla propria identità, unicità, abbracciando principi e ideali in cui credere, tentando di portare alla luce la creatività attraverso le proprie passioni, lui attraverso la musica, lei attraverso la scrittura. Eppure, nonostante ciò, qualcosa condiziona il loro libero fluire. Muri difensivi si solleveranno come confini oltre i quali non si può andare.
La musica, principale protagonista di questo romanzo con un richiamo alla Cultura Mod degli anni ‘60, prenderà il posto delle parole. Allora David Bowie, gli Oasis, i Rolling Stones, gli Who, gli Small Faces, Paul Weller, Marvin Gaye, diverranno l’unico spazio emotivo interiore condivisibile.
A fare da scenario, una meravigliosa Roma, il Gianicolo dove Annik vive, l’American Academy, Trastevere, Rione Monti e l’Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano, dove lei lavora.
