FISCO, MARITATO (FI) SU MACRON E SALVINI: “COSÌ L'ITALIA CROLLERÀ”

Così, in una nota, l’esponente di Forza Italia, Michel Emi Maritato.
roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) “Avremmo tutti dovuto guardare con molta attenzione alla riunione del direttivo della Bce. Intanto ieri la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi americani dello 0,25. Siamo ormai negli Stati Uniti a quota 1,75% e il Governatore Powell ha annunciato che opererà ulteriori 5 aumenti, contro i 4 già annunciati in marzo, da qui alla fine del 2019. Il comitato direttivo della Bce riunito a Riga spero non annuncerà oggi una data precisa per la fine del Qe. Una simile decisione colpirebbe soprattutto il nostro Paese che ancora ieri ha visto crescere i rendimenti dei Btp e questa non è una buona notizia. Il rendimento del titolo a 7 anni è passato al 2,37, ai massimi del 2014. Il rendimento del titolo trentennale dal 2,88 di aprile al 3,54 con scadenza 2046. Lo Spread ieri è rimasto invariato a 234 punti e l'aggravio di spesa per gli italiani, per quanto riguarda il servizio del debito, potrebbe aumentare di 1,7 miliardi. Nel momento in cui il tasso di inflazione nell'area Euro è ancora al di sotto del 2% e il nostro ancora più basso l'annuncio della fine del Qe non sarebbe una buona notizia e non in linea con quanto prescritto dalle finalità della Banca centrale. La nostra economia sta rallentando e quella tedesca crescerà solo dell'1,9% contro le stime precedenti del 2,4. Indicare la fine degli interventi della Bce a settembre nell'acquisto dei titoli sarebbe un pessimo segnale non solo per noi ma per tutti i Paesi dell'area Euro. Attualmente l'istituto di Francoforte acquista 30 miliardi di titoli al mese e visto l'andamento dell'inflazione dell'economia sarebbe necessario un solo prolungamento e questo alla vigilia del vertice europeo di fine mese che si annuncia molto burrascoso. Questa, inoltre, è l'occasione per misurare il vero impegno di Berlino nei confronti dell'Italia. Al momento è in corso un duro scontro con Parigi e Macron, il piccolo Napoleone, ha perso un po' la testa e si è lasciato andare a considerazioni sul nostro Paese molto gravi. Comunque gli effetti delle sue dichiarazioni hanno del miracoloso e “il provocatore” Salvini ha conosciuto la solidarietà del 95% degli italiani, di tutto il Senato, di tutto il suo governo e il rinvio del vertice di Parigi. L'Italia “cinica” ha smesso di autoflagellarsi e il nostro ministro degli esteri ha trovato il coraggio di convocare l'ambasciatore francese. Macron è nervoso perché deve fare i conti con una situazione sociale interna molto grave, con un asse franco-tedesco sempre più debole e rivedere le sue mire sul mediterraneo oltre a rimanere spiazzato dall'intesa italiana con Trump. Ha inoltre l'illusione di poter attrarre facilmente il Movimento 5 Stelle e il Presidente del Consiglio italiano dalla sua parte dividendo così la maggioranza che si è appena formata. La sua logica è quella del meccanismo che lui stesso ha distrutto in Francia visto che ora si trova assediato da una forte destra e da una sempre più combattiva sinistra che lui aveva cancellato, con i suoi sondaggi che continuano a scendere sempre più in basso. Insomma il Presidente francese vede messa in pericolo la sua posizione di “bullo del continente” e del suo primato europeo e internazionale fondato sul nulla o quasi. Io spero che Salvini abbia capito quanto è profonda la piaga in cui lui ha messo la mano e abbia capito che la questione immigrazione è il vero banco di prova per la sopravvivenza dell'Unione Europea. Non è il piano B sull'Euro o la riforma della Governance dell'Eurozona al prossimo vertice del 28-29 marzo, ma l'immigrazione. Ora l'Italia farà bene a ribadire la sua volontà di abbattere il debito pubblico per tranquillizzare i mercati e può farlo annunciando la costituzione immediata di un fondo patrimoniale, previsto nel contratto di governo, di almeno 200 miliardi per riportare il debito al di sotto del 100% del Pil e nelle mani degli italiani in tre anni. Per il resto ci vuole un'autentica faccia tosta a rimproverare al nostro Paese un comportamento scorretto sull'immigrazione dopo che l'Italia da almeno 3 anni provvede quasi da sola ai salvataggi nel mediterraneo da parte della nostra Guardia costiera e della nostra Marina militare. Ecco perché è stato così apprezzato il comportamento muscolare di Salvini che non ha fatto come Matteo Renzi che ha contestato solo a parole i politici di Berlino e dei suoi alleati e dei burocrati europei, sempre subordinati ai loro voleri. È cambiato il vento in occidente e in Europa con un ritorno degli Stati Nazione e senza riforme vere tutto può crollare”.
Allegati
Slide ShowSlide Show
Non disponibili