Centri Storici – Borghi storici, tutela e salvaguardia Colombo Clerici – Convegno Gubbio ANCSA Associazione nazionale centri storico-artistici – INSTAT Informa

Invitato al Convegno di Gubbio (1 e 2 aprile 2011) promosso da ANCSA sul tema “Il territorio storico come progetto” il presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici dichiara:
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - varie) NON VINCOLI O DETERRENTI, MA INCENTIVI

“I centri storici, ricchezza, vanto e fattore di diversità delle città italiane, sono caratterizzati, anche laddove, come nel caso di Milano, sono stati oggetto di profonde trasformazioni edilizie, da un tessuto urbano denso di consistenti pesi insediativi.

Essi si sono mantenuti, grazie ad una rigorosa normativa urbanistico-edilizia che, ad eccezione di alcune fughe in avanti presto rientrate, ha impedito trasformazioni morfologiche snaturanti l’originario assetto (vedasi ad esempio il caso della ristrutturazione urbanistica di corso Garibaldi a Milano; legge 865/71).

Queste normative peraltro, applicate spesso in modo acritico e distorto dai comuni, hanno portato ad ingessare situazioni che, lungi dal meritare una tutela, avrebbero senz’altro richiesto radicali interventi di rinnovamento e di sostituzione edilizi.

D’altra parte, a fronte di una legislazione fiscale senz’altro agevolativa nei confronti dei palazzi storico monumentali, l’equo canone prima ed ora, con la liberalizzazione del regime contrattuale, la persistente gravosa fiscalità immobiliare (eccezion fatta per le fattispecie rientranti nella disciplina della cedolare secca per le abitazioni di proprietà di persone fisiche) non danno luogo di certo alle condizioni favorevoli ad una adeguata tutela degli immobili nei centri storici.
Si è dunque passati da un estremo all’altro, anche sotto la pressione della contingente crisi economica e dell’esigenza di manovre dalla valenza anticiclica.

Sicché, la liberalizzazione degli interventi edilizi (sostituzione ed ampliamenti) anche all’interno dei centri storici prevista da alcune leggi urbanistiche regionali, dal cosiddetto piano casa, attuata da alcuni piani regolatori o piani di governo del territorio a livello semplicemente edilizio e senza previsione di adeguamenti del territorio, rischia di snaturare, prima che l’assetto urbano-architettonico, lo stesso assetto funzionale del territorio storico .

E’ quindi necessaria una riflessione approfondita su questi aspetti ad evitare di percorrere vie che conducano ad esiti non voluti, né previsti.

La prima condizione per la salvaguardia del territorio storico risiede nella sua vitalità; e la via per assicurarla sta nel presidio e nel rafforzamento della stabilità delle funzioni urbane esistenti.
Fra le priorità segnalerei il sostegno alla residenza, alle botteghe artigiane, ai negozi, alla manutenzione degli immobili civili soprattutto quelli non interessati da vincoli storico monumentali, già soggetti a regime speciale .

Fondamentale risulta la politica della distribuzione commerciale: con le tematiche dei centri commerciali, dei supermercati, della rete distributiva al dettaglio.
Conseguente alla vitalizzazione delle funzioni la politica di promozione del turismo.

Gli strumenti di incentivazione generale consistono in provvidenze dirette ed in un regime fiscale agevolativo generalizzato ed il meno possibile selettivo sul piano qualitativo.”

INSTAT Istituto Nazionale di studio e di tutela dell’ambiente e del territorio.

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