DISABILITÀ ED INTEGRAZIONE LAVORATIVA. Insoddisfazione del Consigliere Regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, alla risposta dell’Assessore al lavoro, Angela Brandi.

Totale insoddisfazione è stata espressa dal Consigliere Regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, alla risposta data dall’Assessore Brandi alla sua interrogazione relativa alla disabilità e all’integrazione lavorativa. Ferone chiedeva, in sintesi, quali sono i tempi necessari affinché un disabile iscritto nelle liste di disoccupazione, a loro riservate, possa effettivamente essere assunto.
Trieste, (informazione.it - comunicati stampa - società) Totale insoddisfazione è stata espressa dal Consigliere Regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, alla risposta data dall’Assessore Brandi alla sua interrogazione relativa alla disabilità e all’integrazione lavorativa.
Ferone chiedeva, in sintesi, quali sono i tempi necessari affinché un disabile iscritto nelle liste di disoccupazione, a loro riservate, possa effettivamente essere assunto.
“Una risposta che fornisce un quadro preoccupante circa il reale collocamento al lavoro dei disabili – ha dichiarato Ferone – e a questo proposito c’è da chiedersi cosa fa la Regione per tutelare il diritto dei diversamente abili a veder rispettate le leggi di tutela che li riguardano, proprio per favorirne l’accesso al mondo del lavoro.
Il diritto al lavoro per i disabili è una conquista importantissima – ha proseguito il rappresentante del Partito Pensionati – e devono essere proprio le istituzioni, ognuna per la propria parte, a far rispettare le norme esistenti altrimenti i disabili subiranno, oltre ad un danno, anche una beffa.
In sintesi, a giudizio del Partito Pensionati, è necessario modificare le normative vigenti in materia di avviamento al lavoro dei disabili, dal momento che, appare evidente, serve la previsione di sanzioni molto più dure che vadano a colpire pesantemente chi aggira l’obbligo di assunzione non subendo, in pratica, stando alle attuali norme, conseguenze significative.
I dati forniti sono dettagliati – ha concluso Ferone – ma proprio dalla loro chiarezza emerge il divario enorme fra i disabili iscritti nelle apposite liste, disponibili al lavoro, e quelli che effettivamente un lavoro lo hanno trovato. Credo che proprio su questo enorme divario dovrebbe soffermarsi l’attenzione dell’intera Giunta Regionale: è una questione di civiltà alla quale la Regione Friuli Venezia Giulia non può sottrarsi.”
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