FOTOCAMERE FOVEON SIGMA SD QUATTRO H. MEGLIO SCATTARE IN DNG O X3F? QUALE FORMATO OFFRE LA MAGGIORE QUALITÀ?

Su Nadir Magazine www.nadir.it Rino Giardiello, esperto utilizzatore professionale di fotocamere Sigma dotate di sensore Foveon, mette alla prova i formati DNG e X3F per appurare quale possa garantire la maggiore qualità in situazioni estreme.
Pescara, (informazione.it - comunicati stampa - information technology)

Non basta usare il Foveon per una settimana od un mese per conoscerlo a fondo e scrivere un test esauriente e preciso: non c’è professionalità che possa aiutare nel cambiare repentinamente il modo di pensare e di trattare le foto dal sensore a mosaico, quello di Bayer, a quello a strati, il Foveon. E’ un modo di pensare che ormai, con il Bayer, è stato acquisito sin dalla nascita del digitale e tutti i programmi di fotoritocco sono ottimizzati per la massima resa coi file generati da questo tipo di sensore. Il Foveon montato nelle fotocamere Sigma, l’unico sensore al mondo a funzionare a strati come la pellicola, va conosciuto a fondo ed usato con cognizione di causa tutti i giorni perché, se da una parte c’è l’ineguagliabile ed evidente qualità contro qualsiasi sensore di Bayer anche di formato superiore, dall’altra ci sono tanti limiti e piccole idiosincrasie che possono renderne frustrante l’utilizzo e vanificare del tutto le potenzialità.

Su Nadir Magazine sono stati pubblicati numerosi articoli sulle fotocamere Sigma dotate di sensore Foveon (ricordiamo quelli della SD1 Merrill, della sd Quattro “normale” e della sd Quattro H), ma sono stati scritti da Rino Giardiello che utilizza professionalmente da anni le sue fotocamere con sensore Foveon insieme ad altre fotocamere con sensore a mosaico conoscendo bene pregi e difetti dei due mondi. “La fotocamera giusta per le giuste necessità” - dichiara Rino Giardiello - e questa semplice e scontata considerazione è, invece, il motivo per cui molti fotografi, sia professionisti che appassionati, hanno un immediato feeling negativo durante le prove effettuate presso un negoziante o nei recenti workshop organizzati dallo stesso Giardiello (di recente si è tenuto il 2° Incontro Foveon sul ritratto ambientato in bianconero nella splendida località di Caramanico).

Il primo impatto negativo si ha già provando a scattare, per esempio, con una recentissima fotocamera Sigma sd Quattro (APS-C o APS-H): per quanto solida ed ottimamente rifinita, è una fotocamera lenta - comparata a qualsiasi altra fotocamera odierna - nel mettere a fuoco e scattare. C’è poco da fare salvo accettare questo fatto e tornare ad anticipare lo scatto come si faceva una volta, godendo tra l’altro di una messa a fuoco molto precisa, o rinunciare a cogliere l’attimo: le Sigma non sono comunque fotocamere per le foto d’azione, ma per situazioni meno dinamiche nelle quali non si potrà fare a meno di apprezzare la qualità molto simile a quella di una recente medio formato digitale.

Con le recenti Sigma sd Quattro H e sorellina minore con sensore APS-C (aggiornamento firmware 1.04) è arrivata la grande novità del salvataggio delle foto in formato DNG, il negativo digitale inventato da Adobe che si pone come “RAW universale”. Un grande passo in avanti per gli utenti Sigma, visto che il RAW delle loro fotocamere - X3F - può venire aperto e sviluppato solo dal programma specifico Sigma Photo Pro, attualmente giunto alla versione 6.5.3, scaricabile gratuitamente dal sito Sigma Global Vision.

Sigma Photo Pro è sempre stato il miglior programma per spremere tutta la qualità dai file del Foveon (Sigma conosce bene il suo sensore), ma è lentissimo, con una confusa traduzione in Italiano (meglio usarlo in inglese) e non va oltre le funzioni principali di correzione. Il DNG, pur pesando il doppio del corrispondente X3F, si apre in un secondo con qualsiasi programma di fotoritocco, in particolare Photoshop, Lightroom e Adobe Camera RAW (cosa scontata visto che fanno parte tutti della grande famiglia Adobe).

Nonostante il file X3F sia a 14 bit e contenga più informazioni del DNG che è a “soli” 12 bit, sembra che, in situazioni estreme, sia possibile tirar fuori più informazioni dal DNG, in particolare per quanto riguarda le alte luci.

Sarà proprio così? Con le consuete prove sul campo, Rino Giardiello ha messo alla prova in situazioni volutamente estreme le foto salvate in X3F e DNG. Chi sarà il vincitore? Quale formato conviene adoperare per ottenere la massima qualità dalle foto scattate con la Sigma sd Quattro H e qualsiasi altra fotocamera Sigma in grado di salvare anche in formato DNG grazie agli ultimi aggiornamenti firmware?

L’articolo comparativo DNG vs X3F pubblicato su Nadir Magazine è qui.

Il test sul rumore e l’auto binning è qui.

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