Capitani dell’Anno 2016, riflettori a Bergamo per i lombardi eccellenti

Grandi realtà dell’imprenditoria lombarda, nella sede di Confindustria Bergamo accanto a giovani start up e iniziative rivolte al Sociale. Il sostegno di Consultinvest.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - economia) Bergamo, per un giorno, ha vestito, meritatamente, i panni di capitale dell’imprenditoria lombarda. La sede di Confindustria Bergamo ha infatti ospitato la cerimonia di consegna dei riconoscimenti Capitani dell’Anno Lombardia (realizzato con il sostegno di Consultinvest e la collaborazione di ADACI e Air Berlin). Il Premio nato 21 anni fa per incoraggiare l’Italia che produce e porta il buon nome del Paese nel mondo, ha dedicato sabato un’edizione speciale dedicata ad una delle regioni con la più alta concentrazione di imprese. Un’occasione di confronto, come è stato ricordato durante la manifestazione, per chi ha già costruito solide realtà ma anche un osservatorio privilegiato per chi vuole tastare il polso ad un mercato continuamente in fermento.
Grinta, determinazione, coraggio e voglia di ribaltare le condizioni di un mercato a prima vista inaccessibile, queste le caratteristiche mostrate in Sala Giunta dai Capitani dell’Anno Lombardia 2016. Uomini ma anche donne, con le loro storie di successi, di sfide, di ansie.
Personaggi che non hanno bisogno di presentazioni anche in questa edizione ‘speciale’ lombarda: basti pensare alla Arnaboldi, nome storico dal 1880 nel settore dell'industria lapidea o alla OCRIM di Cremona, realtà nata nel 1945 (a ritirare il premio è stato l’ingegnere Alberto Antolini) leader a livello internazionale nella costruzione di impianti molitori per la macinazione del grano, mais e cereali in generale, mangimifici, impianti elettrici, silos e trasporto cereali. Ma anche giovanissime realtà come la start up Exaudi.it, primo portale web interamente dedicato al turismo religioso, accoglienza e pellegrinaggi. A raccontare questa impresa immediatamente gettonatissima è stato invece l’amministratore delegato Stefano Vismara.
Protagonisti dell’edizione Lombardia 2016, accanto a realtà consolidate come la Gamba Edoardo (rappresentata sabato da Pierluigi), dal 1880 sinonimo di qualità nel campo dei salumi (sono nati a Villa d’Almè, all’epoca crocevia importante per gli accessi alla val Brembana, valle Imagna e la zona di Bergamo), o la Inox Mecc (da oltre 50 anni la realtà italiana di riferimento per la produzione di componentistica dedicata al settore chimico e petrolchimico, a Bergamo rappresentata da Ferruccio Bellebono abbiamo trovato anche i grandi interpreti di lavorazioni tradizionali come quella del Lanificio Feltrificio Gusmini. I fratelli Gusmini hanno raccontato le gesta di Giacomo Gusmini, bisnonno degli attuali titolari, che dette il via, nel 1887, al l'attività di produzione e commercio dei “Panni Lana”, prodotti tipici dell'epoca realizzati con i telai dei folloni e delle antiche “Chiodere” di Vertova.
Altra grande realtà sotto i riflettori di Bergamo è stata quella della Fedegari Autoclavi spa (nata dalla genialità di Fortunato e Giampiero e oggi società con circa 220 dipendenti e il 90 per cento della produzione esportato in Europa occidentale, USA, India e Cina) .
Spazio, come in tutte le edizioni del Premio, al Sociale con il riconoscimento, al Progetto Itaca Onlus (il riconoscimento è andato al presidente Luca Franzi De Luca): nata nel 2012 a Milano è attiva nel campo della Salute Mentale e attualmente coordina un network di 10 Associazioni locali, e ne promuove la diffusione su tutto il territorio italiano.
Il premio Capitani Lombardia sezione Cultura è stato assegnato invece a Giacinto Di Pietrantonio per l’importante crescita della GAMeC (Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo) considerata oggi uno dei centri di eccellenza dell'arte dell'Italia settentrionale.
Altro riconoscimento è andato a Mauro Micheli e Sergio Beretta dell’Officina Italiana Design, lo studio nato nel 1994 e tradizionalmente legato al marchio dei celebri Cantieri Riva con i quali collabora da oltre vent’anni.
Chiusura a tre stelle con il premio dedicato alla cultura del cibo: riconoscimento alla Famiglia Cerea per la qualità assoluta del Ristorante Da Vittorio, una delle eccellenze del territorio. La prima stella, hanno raccontato, arrivò nel 1970 (quando i riconoscimenti di questo tipo erano rarissimi), nel 1996 la seconda e poi, finalmente, nel 2006, il coronamento dell’ascesa: le tre stelle. Giusto per farsi un’idea, sono solamente 8 in tutta Italia i ristoranti che hanno raggiunto questo traguardo e 120 in tutto il mondo. Oggi a occuparsi del ristorante sono la signora Bruna e i cinque figli.

“Ogni nostro evento – afferma Fabio Raffaelli, giornalista e ideatore del Premio Capitani – parla alla grande maggioranza degli imprenditori. Un premio al coraggio individuale prima ancora che ai bilanci, un pubblico ‘grazie’ a tutti quegli imprenditori che ogni giorno rischiano del proprio, offrendo posti di lavoro e sviluppando innovazione tecnologica. Persone che lottano contro una crisi economica perdurante all’interno di un contesto di mercato sempre più competitivo. Naturalmente - conclude l’organizzatore - il Premio è anche un’occasione per guardarci in faccia e dirci cosa non va e come si può migliorare, oltre ad una grande esperienza diretta per i tanti giovani che ad ogni edizione dei ‘Capitani’ hanno affollato la sala”.
“Siamo orgogliosi – dichiara Maurizio Vitolo, amministratore delegato di Consultinvest – di sostenere questa iniziativa che, in ognuno dei sei eventi, dà spazio all’imprenditoria di alto profilo, sia che si tratti di industria, sia che si parli di cultura o di ricerca. Un’occasione preziosa per dare ampio spazio e visibilità a storie imprenditoriali, come la nostra, con un forte radicamento nel territorio e, al tempo stesso, con un dinamismo che permette di diffondere un’offerta di prodotti e servizi d’eccellenza”.
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