Magicaburla Onlus, il regalo di Natale contactless (e artistico) che sostiene la clownterapia
Nello strano Natale ai tempi del covid-19, per sentirsi vicini anche se lontani arriva “Un sorriso da (non) scartare”: un dono contactless e sicuro, virtuale, artistico e benefico ideato da Magicaburla Onlus, associazione di clownterapia impegnata nel portare il sorriso ai bambini negli ospedali di Roma.
Niente code nei negozi, spedizioni che non arrivano mai o dubbi su come recapitare il regalo al destinatario, in un momento in cui ci si trova distanti fisicamente. Bastano pochi clic per fare una donazione e inviare ai propri cari una e-card solidale con l'illustrazione, da conservare e stampare, creata per Magicaburla Onlus dall'artista Olimpia Zagnoli. Potente e colorata come è nello stile dell'illustratrice (che ha firmato, tra le altre cose, anche alcune copertine del New York Times), si intitola “Naso naso” ed è un omaggio al naso rosso dei clowndottori.
Donare “Un sorriso da (non) scartare” è semplice: basta collegarsi al sito www.magicaburla.it/il-tuo-regalo-solidale, inserire la mail del destinatario e firmare il biglietto virtuale. Due le opzioni: insieme ai propri auguri si può inviare l'illustrazione singola (donazione minima 20 euro) o la composizione con tre illustrazioni (donazione minima 45 euro). Le donazioni supportano il lavoro dei clowndottori di Magicaburla Onlus, attiva dal 2008, all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, al Policlinico Tor Vergata e al Sant'Eugenio. E, durante l'emergenza coronavirus, anche “a distanza” con le videochiamate ai piccoli pazienti.
“Sono molto felice di poter contribuire con così poco, un disegno fatto nell'intimità del mio studio a Milano, a un progetto che invece fa così tanto”, commenta Olimpia Zagnoli, illustratrice nota a livello internazionale che ha prestato la sua arte a Magicaburla Onlus. “Un disegno per celebrare quelle persone che tutti i giorni si armano di naso rosso ed escono da loro stessi per entrare nella vita di tanti bambini bisognosi non solo di cure, ma anche di una grossa risata”.