Ostia antica, gli incendi, Nerone e Giacomo Manzù.

Ostia Antica è spesso dimenticata dai “vacanzieri archeologici”, a torto. Ostia lido è a due “giri di ruota” e si può dedicare tempo ai bagni di mare, trovando spazi per una visita degli scavi, che è davvero interessante.
Ostia, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Ostia Antica è spesso dimenticata dai “vacanzieri archeologici”, a torto. Ostia lido è a due “giri di ruota” e si può dedicare tempo ai bagni di mare, trovando spazi per una visita degli scavi, che è davvero interessante. Passeggiare è già positivo, farlo sulle antiche strade di 2000 anni fa, specialmente per chi è “munito” di scarpe adatte e possiede la capacità di ritornare indietro nel tempo, è assolutamente affascinante. Tuttavia per le persone con disabilità e/o difficoltà motorie, esiste un tragitto alternativo che arriva però a metà percorso, terminando nell'area ristoro. L’antiquarium, in agosto, è aperto più o meno fino alle 18.30, gli scavi le 19, con uscita obbligata entro 15 minuti, se non si vuole passare la notte tra le pietre di Roma antica. Per maggiori chiarimenti sugli orari di apertura del sito archeologico: http://www.ostiaantica.beniculturali.it/ostia-biglietto-online.php In generale il sito è chiuso lunedì 25 dicembre, il primo gennaio e il primo maggio, mentre la prima domenica di ogni mese l’ingresso è gratuito per tutti. Chiaramente non si può paragonare Ostia alle città di Ercolano e Pompei, sepolte sotto lava e fango e perpetuamente “conservate”per i posteri, ma certamente offre, sotto il profilo urbanistico, una chiara descrizione dei luoghi, così come la città era al tempo del suo massimo splendore e molte opere di statuaria, di cui, come al solito in Italia, troppo ricca di beni archeologici, una gran parte, custodita altrove, non è invece in mostra. Nata come accampamento militare, a causa della necessità dell'approvvigionamento del grano per la capitale, Ostia ebbe un suo sviluppo nel corso dell'età imperiale romana come centro commerciale portuale. Sotto il sole d’agosto appare comunque fresca, per cui piacevole da percorrere e lascia stupita (come spesso capita per le strutture architettoniche di Roma o delle città su cui estese la sua potenza), per la modernità civile con cui si viveva tra le sue mura. Colpisce, ad esempio, la Caserma dei Vigili, che incontriamo su via della Palestra. Questa costruzione non può che farci tornare con il pensiero, all'incendio di Roma del 64 d.C. Ne parlarono tra gli atri Plinio il Vecchio, Svetonio e Dione Cassio e tutti si dissero d’accordo sul fatto che l'opinione pubblica accusasse l'Imperatore Nerone di quel disastro, mentre Tacito ricorda che la colpa venne poi diretta da Nerone, ai cristiani che accusò di avere dolosamente provocato il grande incendio, per cui questi furono perseguitati crudelmente e condannati alla crocifissione e ad altre torture terribili. Alla vista di questa costruzione del 90 d.C., (poi ristrutturata nel periodo Adrianeo), non si può fare a meno di ricordare che Roma prevedeva in molte parti della città dei corpi di vigili, essendo fatta quasi tutta in legno e illuminata da torce. Basti pensare anche all’incendio che distrusse la primitiva Basilica di San Pietro. Gli incendi erano quindi, un fatto comune e lo prova anche questo edificio, che ospitava il corpo dei vigili del fuoco impegnati a spegnere i numerosi incendi che danneggiavano, non solo le abitazioni, ma soprattutto i magazzini di grano. Per tali motivi, alla fine del I sec. d.C., fu predisposto anche ad Ostia (Roma ne prevedeva molti, disposti in vari luoghi della città), un reparto stabile, che era comandato da un tributo e composto da 400 vigiles. La caserma, in origine, era di due o più piani, costituito da un cortile porticato sul quale si aprivano le stanze. L’osservazione della completezza civile delle costruzioni “romane”, lascia sempre stupiti. Anche il teatro è ben conservato e, in questo periodo, ossia dal 12 marzo 2015 ad Ostia Antica è inoltre aperta al pubblico una mostra su Giacomo Manzù, che consente ai visitatori di ammirare alcune delle più belle opere del maestro. Titolo:- “Manzù. Le donne e il fascino della figura”. L’evento è promosso dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni. Le opere si incontrano anche sul cammino del percorso archeologico. Ricordiamo che le Case Decorate sono visitabili la domenica mattina alle ore 10.30 e solo su prenotazione anticipata allo 06.56.35.80.44.
Le case visitabili sono: Insula delle Ierodule, Insula delle Muse, Insula delle Volte Dipinte ed Insula delle Pareti Gialle. È inoltre possibile richiedere la visita presso l'Insula di Diana e l'Insula di Giove e Ganimede.
Il Museo apre alle ore 9.30 e chiude alla stessa ora della biglietteria. Non è consentito l'ingresso agli animali, mentre lo è scattare fotografie senza flash.
All’uscita dalla zona archeologica (di fronte), c’è una magnifica fontanella per chi voglia rifornirsi di acqua per il viaggio. Il bello di Roma e dintorni: fontane e Chiese ovunque. Ma delle prime spesso, in giro per l’Italia (anche Napoli le ha “perse per strada”), se ne sente la mancanza, visto che per un bicchiere d’acqua nei bar si paga. E non le “vecchie, care, dieci lire di mancia”. Un consiglio per chi voglia pernottare e convivere ad Ostia antica, anche di giorno, con le zanzare: fornellini e spray. Bianca Fasano.
Ufficio Stampa