E’ ora di mettere la parola fine alle… sfortunate direzioni arbitrali!

La direzione arbitrale di Damato in Genoa-Napoli è oggetto di varie critiche.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - sport) Ieri sera, allo stadio Ferraris di Marassi, Genoa e Napoli hanno dato vita ad un match spettacolare, ben giocato da entrambe le squadre e terminato con il punteggio di 0-0. Un pareggio che ha premiato la squadra di Juric che ha saputo imbrigliare le manovre della squadra azzurra giocando con un pressing asfissiante e limitando il gioco degli uomini di Sarri con accorgimenti tattici che non hanno permesso alla formazione partenopea di sviluppare il solito redditizio gioco.

Un match che meriterebbe di essere analizzato sotto l’aspetto tecnico-tattico e che, invece, ancora una volta, è oggetto di notevoli contestazioni da della tifoseria napoletana, di Sarri e da alcuni addetti ai lavori gravitanti in ottica Napoli.

La contestazione è rivolta nei confronti dell’arbitro della partita Antonio Damato e riguarda due rigori non concessi alla squadra azzurra, due situazioni che analizzate alla moviola hanno confermato l’errore del direttore di gara:

Il giornalista di Mediaset, Maurizio Pistocchi, ha pubblicato un messaggio sul suo profilo ufficiale Twitter soffermandosi sul pareggio dei partenopei contro il Genoa. Ecco quanto si legge: “Dopo Giacomelli, Di Bello e Irrati anche Damato combina disastri nega al Napoli due rigori, il secondo è tempo molto evidente”. ed ancora:
Piccinini, telecronista di Premium Sport, scrive su Twitter: “Forte la denuncia di Sarri nei confronti della propria Società che non segnala gli errori degli arbitri. Che dice De Laurentiis?”

Ma ad invitare Aurelio De Laurentiis nel prendere coscienza dell’accaduto ed a provvedere eventualmente all’invio di qualche protesta ufficiale verso i vertici arbitrali è anche Sarri che in conferenza stampa ha affermato: ”Ci sono due rigori non dati: un fallo di mano netto, con rigore ed espulsione, e l’intervento su Milik. Chiederò a De Laurentiis di intervenire, i modi poi li deciderà lui. L’Italia è un paese che però manda a casa solo gli allenatori. Mi dispiace che sono ancora io a parlare degli episodi, ma la società dovrebbe mandare altri a parlare degli arbitri perchè sembra che un tecnico poi si vuole lamentare per il risultato”

La prima considerazione che viene in mente è l’opportunità o meno di analizzare un situazione arbitrale italiana che viene continuamente -nel corso degli anni- messa in evidenza da Presidenti dei club, dalla stampa specializzata, da vari opinionisti, dai calciatori e dagli addetti ai lavori.

E’ da vari decenni che si verificano situazioni di un certo tipo sui campi di calcio. Non a caso è stata richiesta varie volte l’utilizzo della tecnologia e la moviola in campo per limitare errori che possono involontariamente influenzare l’andamento di un campionato.

Di fronte alle innumerevoli richieste di chiarimenti, i vertici arbitrali si limitano a produrre le solite giustificazioni:

1) L’arbitro ha visto bene gli episodi incriminati

2) Anche gli arbitri, essendo persone umane, possono sbagliare

3) Il Direttore di gara è incappato in una giornata sfortunata

4) Prima o dopo gli errori ai danni di una squadra si compensano con gli involontari favori

Tralasciando i primi due punti che non portano a nessun sviluppo riguardante una efficace risoluzione della problematica, il terzo ed il quarto punto richiedono un decisa precisa presa di posizione:

”Prima o dopo gli episodi a favore e contrari si compensano”

Continuo a sostenere -come parere personale- che questa giustificazione non corrisponde alla verità assoluta.

NON SI COMPENSA MAI NULLA.

Riportando un esempio eclatante di un Milan-Juventus -nel febbraio 2012- in cui un goal non fu dato a Muntari e la decisione valse la perdita dello Scudetto da parte del club rossonero. Se avessero compensato a favore della squadra rossonera -successivamente- oltre a commettere altri gravi errori, non avrebbero effettuato alcuna compensazione voluta o involontaria che sia.

Altro esempio: un rigore nettissimo non concesso ad una squadra che è a due punti dal vertice della classifica non è mai compensabile anche con 10 rigori inesistenti assegnati in altri momenti in cui la stessa compagine è a metà classifica.

Tutto ha una spiegazione scientifica … o chirurgica … che si voglia.

La … bilancia -purtroppo- non raggiunge mai l’equilibrio!

Diciamo che -come affermano alcuni dirigenti del mondo arbitrale o opinionisti vari- che un direttore di gara può essere poco fortunato nel dirigere alcuni match e fortunato in altri casi.

Questa tesi potrebbe essere valida se, nell’arco di decine e decine di campionati, gli arbitri non fossero stati fortunati sempre dirigendo le solite squadre o sfortunate con altre.

La sudditanza psicologica -poi- non esiste in un mondo in cui vi è professionismo e sarebbe ora di mettere da parte anche questa scusante.

Comunque il Napoli e la metropoli campana sono stufi di fare le vittime sacrificali di uno sport che richiederebbe ben altra attenzione, a questo punto, anche dal Governo e da parte di altri organi istituzionali.

Napoli è già una città non molto sfortunata sotto diversi aspetti e non merita di esserlo altrettanto anche nel calcio, uno sport che potrebbe alleviare i disagi quotidiani dovuti a tante altre problematiche poco favorevoli al popolo napoletano, ma il tutto riguarda ogni club vittima di queste situazioni e che meriterebbe maggior rispetto!

Aggiungo anche un’acuta considerazione mutuata da fb (dove la tifoseria napoletana si sta mobilitando in massa) da parte di MariaSilvia Tartaglione.

“Napoli è una città che sta crescendo, socialmente e politicamente, e che, come tutte le realtà in trasformazione, vive ancora disagi e problematiche. la SSC Napoli si è ripresa dal fallimento, sta crescendo nel rispetto delle regole del mondo sportivo, e merita di essere rispettata assieme al popolo che rappresenta!”
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