GENOVA, il percorso museale in Strada Nuova, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Doria Tursi. La Quadreria di Palazzo Rosso.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) GENOVA, il percorso museale in Strada Nuova, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Nella straordinaria cornice di via Garibaldi, la magnifica Strada Nuova rinascimentale e barocca dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ha sede un originale percorso museale che collega tre importanti palazzi genovesi: Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Doria Tursi.
In Palazzo Rosso, nobile dimora ornata da affreschi dei maggiori pittori del Seicento ligure e da preziosi arredi, è esposta una ricca quadreria che comprende dipinti raccolti nell’arco di più di due secoli dalla nobile famiglia Brignole-Sale.
Tra gli artisti esposti nella galleria dell’aristocratico palazzo genovese: Dürer, Veronese, Guercino, Strozzi, Grechetto, Van Dyck, e molti altri ancora.

La Quadreria di Palazzo Rosso.
La splendida quadreria che, unitamente agli arredi e a Palazzo Rosso, la duchessa di Galliera donò al Comune di Genova nel 1874 era stata consapevolmente formata dalla famiglia Brignole - Sale attraverso una sapiente politica di acquisizioni e commissioni, dispiegatasi per oltre due secoli, a suggello dell’ascesa sociale, economica e politica.
Nella prima metà del Seicento, la commissione di alcuni grandi ritratti ad Anton Van Dyck da parte di Gio.Francesco Brignole, aveva rappresentato il primo, significativo segno della potenza economica raggiunta dalla famiglia.
Gio.Francesco I (1643-1694), rimasto l’unico erede e proprietario di Palazzo Rosso, continuò l’opera di accrescimento delle collezioni e di ingrandimento e arricchimento del palazzo.
Sua moglie, Maria Durazzo, non solo sostenne questa lungimirante e munifica politica, ma, rimasta vedova, diede un apporto assai significativo alle collezioni della famiglia, ampliando le ricche raccolte d’arte ricevute per eredità dal padre, Giuseppe Maria Durazzo.
Beneficiario di queste scelte fu Gio.Francesco II Brignole - Sale (1695-1760) che si ritrovò unico proprietario di Palazzo Rosso e delle collezioni di quadri costituite, a questo punto, sia da opere provenienti dalla famiglia Brignole - Sale (fra le quali erano, oltre i citati grandi ritratti di Van Dyck, dipinti di Guido Reni, di Guercino, di Mattia Preti, di Bernardo Strozzi) sia da dipinti pervenuti dalla famiglia Durazzo, il cui nucleo più consistente comprendeva tavole e tele d’ambito veneto del XVI secolo (fra le quali meritano d’essere ricordate le opere di Palma il vecchio e di Veronese).
Gio.Francesco II procedette ad altri significativi acquisti, tra i quali ricordiamo i Quattro Apostoli di Giulio Cesare Procaccini, il Ritratto di giovane di Van Dyck, La carità di Bernardo Strozzi.
Agli anni della missione diplomatica a Parigi di Gio.Francesco II (intorno agli anni 1737-1739) si devono far risalire le commissioni fatte a Hyacinthe Rigaud, pittore ufficiale dell’aristocrazia del tempo, relative al ritratto suo e della moglie.
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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