Europa dell'est - a cura dell'ufficio studi di Union Investment

Correzioni - I mercati dell’Europa dell’Est hanno dovuto fare i conti con gli strascichi degli avvenimenti che li avevano caratterizzati nel mese di ottobre. Anche qui, come nel resto dei mercati mondiali, sono stati soprattutto i danni provocati dalla crisi dei mutui subprime a incidere negativamente.
, (informazione.it - comunicati stampa - varie) Correzioni - I mercati dell’Europa dell’Est hanno dovuto fare i conti con gli strascichi degli avvenimenti che li avevano caratterizzati nel mese di ottobre. Anche qui, come nel resto dei mercati mondiali, sono stati soprattutto i danni provocati dalla crisi dei mutui subprime a incidere negativamente. L’Ungheria è stata poi ulteriormente penalizzata da dati fondamentali piuttosto deboli e da un panorama aziendale poco interessante. Solo la Borsa russa è riuscita a controbattere questa tendenza al ribasso mantenendo un indice RTS sostanzialmente stabile.

Suo punto di forza è stato soprattutto l’elevato prezzo del petrolio, ma anche la solidità della sfera macroeconomica ha pesato in maniera positiva. In particolare si sono dimostrati molto buone e interessanti le quotazioni del settore radio mobile che hanno presentato risultati spesso migliori delle aspettative. Tuttavia la Borsa russa si è mossa molto anche nei settori che presentavano profili ad alto rischio con forti pressioni a vendere. In questo scenario è entrata in gioco anche la travolgente vittoria del presidente Vladimir Putin e del suo partito di governo alle recenti elezioni della Duma che però non ha avuto un impatto così forte sui mercati perché era ampiamente prevista. Rappresenta però un valore positivo per il mondo finanziario perché Putin è visto come una garanzia di stabilità.

Siamo di fronte a ulteriori potenzialità dei corsi – Nonostante la crisi dei mutui americani sia destinata a tenere i mercati con il fiato sospeso ancora per qualche tempo e in Europa dell’Est possa portare a una crescente costante volatilità, riteniamo che nei Paesi Emergenti dell’Europa dell’Est ci sia spazio per un generale sviluppo positivo. Il nostro mercato prediletto in quest’area geografica resta quello russo, dove gli impulsi principali vengono da fattori di base decisamente buoni: una situazione economica sostanzialmente solida con un plus che viene dall’elevato costo di petrolio e gas, risultati aziendali gratificanti e quotazioni relativamente favorevoli.

Questa base di tutto rispetto continuerà a sostenere il mercato, supportato in particolare da una bilancia del pagamenti chiaramente positiva, grandi riserve monetarie e un buon fondo di stabilizzazione. Inoltre la crescente prosperità potrebbe attrarre ancor di più l’attenzione e l’interesse degli investitori generando un buon sentimento dei mercati finanziari. Per quanto riguarda i singoli titoli si potrebbe però assistere a improvvise e forti correzioni. I settori da tenere sotto controllo sono i consumi, l’immobiliare, l’edilizia e il bancario. In Russia poi, a differenza di quanto riguarda i Paesi limitrofi, continuiamo a guardare molto di buon occhio il settore radio mobile dove la richiesta di apparecchi di telefonia mobile cresce con l’aumentare della propensione ai consumi. In Polonia continuiamo a operare con uno stockpicking molto selettivo e qui i titoli che prediligiamo sono nell’area delle costruzioni e delle banche.
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