Aviaria, in Lombardia e Veneto si potranno usare i richiami vivi fino al 30 settembre

La notizia è stata resa nota dall'ACMA (Associazione Cacciatori Migratori Acquatici)
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura)

Lombardia e Veneto

Con la pubblicazione del ”Dispositivo dirigenziale recante misure di controllo e sorveglianza per prevenire l’introduzione e l’eventuale diffusione dell’influenza aviaria” viene finalmente ridata la possibilità di utilizzare i richiami vivi (sia da appostamento fisso che da temporaneo) all’interno delle zone A e B delle Regioni Lombardia e Veneto fino al 30/09/2022 o finché la situazione epidemiologica lo consente.

La data del 18 settembre

È adesso necessario che le Regioni entro il 18 settembre regolamentino la sorveglianza attiva, altrimenti non si potranno usare, ma si sono già attivate in questo senso. Tutto questo – fanno sapere da ACMA – vale solo per queste due Regioni e all’interno delle zone A e B; fuori da queste tutto rimane nella norma (fonte: Federcaccia). Molto interessante è il primo articolo del dispositivo che fa riferimento al rafforzamento delle misure di biosicurezza.

Misure di biosicurezza

In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica e del rischio di introduzione di virus influenzali tramite contatti con volatili selvatici, deve essere garantita negli allevamenti avicoli, ed in particolare per quelli situati nelle zone a rischio e a elevata densità avicola di cui al DM 14 marzo 2018, la sistematica adozione di idonee misure di biosicurezza relative a:
– corretta attuazione dei protocolli di pulizia e disinfezione;
– divieto di entrata e uscita nelle aziende di personale non autorizzato;
– verifica della corretta movimentazione di veicoli o di persone in entrata e uscita nelle aziende;
– stoccaggio e smaltimento delle carcasse destinate alla distruzione;
– stoccaggio e smaltimento della pollina;
– stoccaggio della lettiera vergine che deve essere adeguatamente coperta e protetta da qualsiasi contatto con volatili selvatici;
– nel caso l’allevamento utilizzi acque di superficie per l’abbeverata degli animali, queste devono
essere adeguatamente disinfettate;
– i proprietari/detentori predispongono mezzi e protocolli di disinfezione appropriati agli ingressi e
uscite degli stabilimenti e alle entrate/uscite dei fabbricati che ospitano il pollame o gli altri volatili
in cattività.

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