Il convegno per il Premio “Eccellenze d’Impresa 2017” di Gea e HBR Italia

Fonte: Giornale Informazione Quotidiana.
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Il convegno per il Premio “Eccellenze d’Impresa 2017” di Gea e HBR Italia
TECNOLOGIE ROBOTICHE, NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Le nuove tecnologie robotiche cancelleranno l’occupazione com’e’ stata sin qui intesa. Il posto fisso, la pensione sono quantomeno incerti; il punto vendita (dal negozietto sottocasa al centro commerciale) se non è morto, certo non gode buona salute; nuove professioni, nuovi lavori prenderanno il posto di quelli obsoleti.

La rivoluzione industriale che stiamo vivendo impone perciò nuova conoscenza, nuovo welfare, nuova fiscalità.

Se ne è discusso a Palazzo Mezzanotte al convegno per l’assegnazione dei riconoscimenti del Premio Eccellenze d’Impresa per il 2017. Il Premio, promosso da GEA e Harvard Business Review Italia con il patrocinio di Borsa Italiana, è giunto quest’anno alla quarta edizione ed è diretto a premiare le imprese eccellenti nel campo dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, della capacità reddituale, delle risorse umane e dei talenti, della leadership e di etica e sostenibilità. Un premio aggiuntivo è stato assegnato alle start-up.

La tavola rotonda coordinata dal presidente di Gea, Luigi Consiglio, e dal direttore responsabile di Harvard Business Review Italia, Enrico Sassoon, sul tema “Tecnologia e occupazione: governare il cambiamento per non subirlo”, è stato seguito con molta attenzione dai selezionati invitati, tra i quali il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici, l’ex presidente della Camera della Moda Mario Boselli, il presidente di Isagro e di The Ruling Companies Giorgio Basile.

Relatori Andrea Cuomo, vicepresidente esecutivo di STMicroelectronics; Marco Fortis, direttore di Fondazione Edison; Gianluca Rana, amministratore delegato, Pastificio Rana; Cristina Scocchia, amministratore delegato di Kiko; Luisa Todini, Presidente di Todini Costruzioni Generali.

La macchina può sostituire l’uomo in determinate attività, ma la sua funzione principale sarà di fornirgli elementi di conoscenza tali da consentirgli di prendere le scelte giuste, come avviene in medicina. In questo campo l’Italia è all’avanguardia, così come negli investimenti in tecnologia che, grazie agli strumenti fiscali, hanno consentito in questi ultimi tre anni di superare Francia e Germania per tasso di innovazione. E per gestire tale tecnologia occorre personale qualificato, la vera sfida nel rapporto scuola-lavoro.

Se in campo imprenditoriale la tecnologia sta riducendo le distanze tra grande e piccola impresa, è nella vita di ognuno di noi che essa avrà l’impatto più consistente. Le prospettive sono interessanti, almeno in teoria: partono da una attesa di vita che, tra un paio di generazioni, potra’ esser superiore a quella di oggi di 15-20 anni; dalla possibilità di dedicarsi maggiormente ad attività più gratificanti grazie a formule di “reddito di cittadinanza” che ridurranno le necessità primarie di sussistenza e di abitazione. E c’è ottimismo anche per la sopravvivenza del negozio la cui funzione di vetrina non è sostituibile dalle immagini offerte dai siti di vendita in rete: nel negozio l’oggetto si tocca, si valuta, si prova anche se poi si acquista su Amazon. Va trovata una integrazione tra le due realtà.

Le nuove tecnologie modificheranno il mondo del lavoro ed è importante la formazione per prepararsi a questi cambiamenti.

Saremo in grado di gestirli evitando sconvolgimenti sociali ?
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