Teatro Sociale di Busto Arsizio, successo per "La vedova allegra" de "La Belle epoque"

Calorosi applausi hanno sottolineato l'esibizioni canora di Dianora Marangoni e dell'intera compagnia ravennate nell’allestimento del celebre lavoro teatrale, musicato da Franz Lehàr, su libretto di Victor Léon e Leo Stein. La stagione proseguirà giovedì 27 marzo con la piéce "Karol Woytila". Annullato lo spettacolo "Finale di partita", per la regia e con Franco Branciaroli…
, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo) «L’anno prossimo proponiamo "La mia santarellina", un’originale operetta all’italiana ispirata a "‘Na santarella" di Edoardo Scarpetta, commedia in tre atti che fu portata al successo da Edoardo De Filippo. Vi piacerebbe che ritornassimo al teatro Sociale?»

Un lungo applauso e un sentito sì corale è la risposta che il pubblico di Busto Arsizio ha riservato alla domanda di Vittorio Regina, caratterista e factotum della compagnia "La Belle Epoqu"e di Ravenna, che ieri sera, giovedì 28 febbraio, ha portato in scena, sul palco di piazza Plebiscito, la «regina delle operette»: "La vedova allegra" (titolo originale "Die Lustige Witwe"), lavoro teatrale in tre atti che Victor Léon e Leo Stein, con il compositore Franz Lehàr, trassero dalla commedia "L'attaché d'ambassade" di Henri Meilhac.

Una risposta, questa, che è stata la classica «ciliegina sulla torta» per la compagnia ravennate, la cui esibizione è stata accolta con calore dalle persone presenti al teatro Sociale. Numerosi, infatti, sono stati gli applausi che hanno scandito le oltre due ore di musica, joie de vivre e arguta ironia, portate in scena dalla talentuosa e avvenente soprano Dianora Marangoni, nei panni di Hanna Glavari, con un cast di tutto rispetto composto da Franco Fornarelli, Vittorio Regina, Anna Maria Orsi, Alessandro Tampieri, Michelangela Berti, Giovanna Caggiano, Alvaro Tazzari, Ferdinando Schiamone, Piero Tarlazzi ed Emanuela Fontana, sotto la regia di Cice Lombardo.

Sul palco, accanto agli attori e cantanti della compagnia "La Belle Epoque", anche il corpo di ballo "Les Gigolettes", capeggiato dal primo ballerino Gian Luigi Bertocchi, e l’orchestra diretta dal maestro Giorgio Tazzari, che ha, tra l’altro, offerto una piacevole esibizione «fuori programma» nel cambio scene tra il secondo e il terzo atto. Tra i passaggi più apprezzati dal pubblico: la scena allo Chez Maxime con le famose ballerine grisettes e la spumeggiante soubrette Anna Maria Orsi; i divertenti sketch dello squattrinato e pasticcione cancelliere Njegus, interpretato da un bravissimo Alessandro Tampieri; e l’esecuzione dei grandi classici de "La vedova allegra", dal duetto "Tace il labbro" alla vivace "Donne Donne, eterni dei", di cui è stato proposto un applaudito bis a fine spettacolo.

Gradita, dunque, la scelta di Delia Cajelli, direttrice artistica del teatro Sociale, di presentare nel ricco e vario cartellone 2007/2008 un’incursione nel mondo leggero e spensierato della Parigi della Belle epoque, ma soprattutto di far conoscere al pubblico una compagnia che «crede nell'operetta non solo come “revival” ma come una peculiare dimensione di spettacolo da tenere viva». Una compagnia che lavora, con rigore e costanza, per portare in scena il meglio del genere, da "Il paese dei campanelli" a "La principessa della Czardas", da "Cin Ci La" a "La vedova allegra", ma anche per proporre novità come "La mia santarellina" e "Una serata allo Chez Maxime".

Ed è tra questi titoli che lo staff del teatro Sociale di Busto Arsizio sceglierà l’operetta da inserire nel cartellone 2008/2009, puntando ancora una volta sulla voce di Dianora Marangoni, soprano di cui la critica ha scritto: «l'operetta è viva, attuale e amata perchè nascono artisti come la Marangoni che la rinnovano continuamente». La stagione teatrale della sala di piazza Plebiscito di Busto Arsizio proseguirà alle 21.00 di giovedì 27 marzo con "Karol Woytila", una piéce che intende raccontare un aspetto intimo e ancora poco approfondito di quello che sarebbe diventato papa Giovanni Paolo II, l’«attore di Dio»: la sua passione per il palcoscenico, «veicolo di un messaggio capace di esercitare un grande influsso su quanti, come attori o spettatori, vi partecipano».

«L’appuntamento –ha rivelato Delia Cajelli al pubblico che ha partecipato alla rappresentazione de La vedova allegra- sarà propedeutico a un altro grande evento in programma al teatro Sociale. Sabato 28 giugno la sala ospiterà, infatti, "La bottega dell’orefice" di Karol Woytila, su invito di monsignor Claudio Livetti e nell’ambito delle celebrazioni per la festa patronale». Un nuovo spettacolo, dunque, arricchirà il cartellone del teatro Sociale di Busto Arsizio; mentre è annullato l’appuntamento con Franco Branciaroli, che mercoledì 12 marzo avrebbe dovuto portare in scena spettacolo "Finale di partita" di Samuel Beckett.

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