Il Marocco contribuisce in maniera significativa alla costruzione di un'Africa pacifica

L'impegno costante e determinato del Marocco nella promozione della pace e della riconciliazione in Africa è stato ribadito venerdì davanti al Consiglio per la Pace e la Sicurezza (CPS) dell'Unione Africana (UA). Nel corso della riunione, organizzata in occasione della Giornata della Pace e della Riconciliazione in Africa, il Rappresentante Permanente del Marocco presso l'UA e l'UNECA, Mohamed Arrouchi, ha evidenziato il ruolo attivo del Regno nel sostenere iniziative volte alla stabilità del continente. 

Arrouchi ha sottolineato che il Marocco si adopera per la pace e la riconciliazione attraverso un approccio multidimensionale, che riconosce il legame inscindibile tra pace, sicurezza e sviluppo.

Tale prospettiva mira a garantire una stabilità duratura, in linea con le direttive di Sua Maestà il Re Mohammed VI. “Di fronte a un contesto segnato dall'aumento della violenza politica, dal terrorismo, dall'estremismo violento e dalle difficoltà economiche e sociali, il Marocco continua a impegnarsi con determinazione per promuovere la stabilità in Africa”, ha dichiarato il diplomatico. 

L'instabilità politica e la precarietà della sicurezza hanno gravi conseguenze per l'intera popolazione africana, ostacolando gli sforzi di sviluppo e minacciando la coesione del continente. La persistenza di conflitti e crisi interne rischia di favorire nuove forme di ingerenza esterna e di neocolonialismo, sfruttando le divisioni tra le nazioni africane.

A pochi giorni dal 140° anniversario della Conferenza di Berlino, che segnò la spartizione dell'Africa tra le potenze europee, diventa essenziale rafforzare la sovranità e l'unità del continente per prevenire ulteriori tentativi di destabilizzazione. In questo scenario, il Marocco si distingue per la promozione del dialogo, della riconciliazione e dell'empowerment economico come strumenti essenziali per consolidare la pace.

Il Paese sostiene attivamente le iniziative di mediazione e rafforzamento delle capacità istituzionali, nonché i partenariati strategici a guida africana. Attraverso la cooperazione regionale e lo sviluppo socio-economico, il Marocco contribuisce in maniera significativa alla costruzione di un'Africa pacifica, prospera e resiliente. “Un approccio esclusivamente militare non è sufficiente a garantire una stabilità duratura. Serve una visione olistica che integri sicurezza, sviluppo e buon governo”, ha insistito Arrouchi. L'accento posto dal Marocco sull'inclusione economica e sul rafforzamento delle istituzioni locali dimostra la volontà di affrontare le cause profonde dell'instabilità, creando le condizioni per una pace sostenibile. Il Regno ha già dimostrato il proprio impegno in numerose occasioni, partecipando a missioni di pace e offrendo supporto logistico e tecnico ai paesi africani in difficoltà. Inoltre, ha investito nella formazione di giovani leader africani, promuovendo la creazione di opportunità economiche e sociali per le nuove generazioni. L'Africa si trova oggi a un bivio: da un lato, le sfide legate alla sicurezza e allo sviluppo; dall'altro, le opportunità offerte dalla cooperazione regionale e dall'integrazione economica.

Per evitare che il continente cada nuovamente vittima di influenze esterne destabilizzanti, è fondamentale rafforzare le istituzioni africane e promuovere un modello di sviluppo inclusivo. Il contributo del Marocco a questa visione rappresenta un esempio concreto di leadership responsabile e di impegno per un futuro di pace e prosperità condivisa. Con una strategia basata sul dialogo, sulla cooperazione e sulla crescita economica sostenibile, il Marocco conferma il proprio ruolo di attore chiave nella costruzione di un'Africa più stabile e unita.

Il cammino verso una pace duratura richiede il coinvolgimento di tutti gli attori africani, uniti nell'obiettivo comune di un continente libero da conflitti, divisioni e ingerenze esterne. L'Africa ha le risorse e il potenziale per plasmare il proprio destino: la chiave sta nell'unità, nella solidarietà e nella determinazione dei suoi popoli.

Marco Baratto