Spoleto Arte, a cura di Sgarbi: grande successo per la presentazione del libro di Roberta Camerino col manager Salvo Nugnes.

Salvo Nugnes, d’Atanasio del museo Modigliani e la principessa Pignatelli alla presentazione del libro di Roberta Camerino a Spoleto Arte
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Grandissimo successo per la presentazione del libro “Schegge di R” di Roberta Camerino, figlia della stilista amica di Coco Chanel e Salvador Dalì Roberta di Camerino, tenutosi il 23 agosto presso Palazzo Leti Sansi a Spoleto, in occasione della chiusura della prestigiosa mostra internazionale “Spoleto Arte 2017”, ideata dal manager di noti personaggi Salvo Nugnes e curata dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi. All’evento hanno partecipato numerosi visitatori e personalità di spicco, tra cui il funzionario del Museo Modigliani Alberto d’Atanasio, la principessa Doris Mayer Pignatelli e Alfonso Marchese, scrittore e assistente di Carlo Verdone.
Alla conferenza ci sono stati numerosi interventi da parte di un folto pubblico ed è stato inoltre reso un tributo a Gianni Versace, grande stilista di fama mondiale, per il ventennale della sua scomparsa, avvenuta il 15 luglio del 1997.
Il volume, corredato dall’introduzione del Professore, è un diario che la scrittrice aveva iniziato quando la madre stilista era ancora in vita e nel quale ripercorre, tra racconti e memorie, una storia lunga e intensa con la sincerità dell’esperienza di essere una “figlia d’arte”. Afferma di avere pochi ricordi legati all’infanzia perché era molto assente per lavoro ed era principalmente suo padre ad occuparsi di lei. Nonostante ciò, prevale l’ammirazione per la figura materna che definisce “carismatica” e, come ricorda Sgarbi: ≪Il volto sorridente di Roberta appariva sui rotocalchi come quello della signora dell’eleganza, ed era così popolare che era come vederlo in televisione…≫.
Roberta chiarisce l’origine dei nomi di famiglia: all’anagrafe la madre stilista era Giuliana Coen, coniugata Camerino. Il marchio di moda è “Roberta di Camerino”: nome e cognome della figlia con in mezzo il “di” che faceva aristocratico.
Ci svela che sua madre era autoritaria, sia con lei che era cresciuta lavorando nell’azienda, sia con i suoi dipendenti che la adoravano. Ricorda che era: ≪Una donna capace di lavorare 48 ore e poi di andare a ballare, senza sentire stanchezza ed era geniale, vulcanica, prepotente, narcisista, divertente, provocatoria≫: tante piccole tessere che se ricomposte e unite formano il mosaico esistenziale della stilista veneziana.
L’azienda “Roberta di Camerino” è stata venduta nel 2008 ad un gruppo straniero, ma Roberta Camerino, assieme alla figlia Tessa non ha mai abbandonato il mondo della moda. Il suo desiderio è quello di lanciare un suo marchio: “Dadai”, nomignolo con cui la nipotina chiama Babbo Natale.
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