Il trattamento continuo con REVLIMID® per i pazienti affetti da mieloma multiplo in seguito al trapianto autologo di cellule staminali valutato da uno studio intergruppo di Fase III (CALGB 100104)

I pazienti sottoposti a trattamento giornaliero continuo con lenalidomide hanno riscontrato una riduzione del 60% del rischio di progressione della malattia o di morte rispetto ai pazienti in cura con placebo. I pazienti in terapia continua hanno inoltre mostrato una sopravvivenza mediana senza progressione della malattia significativa dal punto di vista statistico pari a 42,3 mesi rispetto ai 21,8 mesi nel caso del placebo
BOUDRY, Svizzera, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

Celgene International Sàrl (NASDAQ: CELG) ha annunciato oggi che i dati provenienti da uno studio clinico sponsorizzato dall'Istituto nazionale dei tumori sono stati presentati dai rappresentanti di una rete di ricercatori guidata dal CALGB (il Cancer and Leukemia Group B) in occasione del 52°incontro annuale della Società Americana di Ematologia.

In questo studio multicentrico di Fase III, in doppio cieco, controllato, i pazienti con diagnosi recente di mieloma multiplo che hanno ottenuto almeno la malattia stabile (SD) in seguito a un trapianto autologo di cellule staminali (ASCT) sono stati randomizzati per la somministrazione di un trattamento giornaliero continuo a base di REVLIMID® (lenalidomide) 10 mg (con aumento o riduzione a 5 o 15 mg a seconda delle necessità; n=231) o di placebo (n=229) fino alla ricaduta. La segnalazione da parte del comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza e dei dati di un'analisi ad interim programmata a novembre 2009 ha portato all'annuncio del raggiungimento dell'endpoint primario dello studio e della conseguente necessità di interruzione precoce e di apertura della chiave dello studio in cieco nel dicembre 2009. I dati provengono da una terza analisi ad interim di questo studio.

Il periodo di follow-up mediano è stato di 17,5 mesi dall’ASCT. I pazienti che hanno ricevuto un trattamento continuo a base di lenalidomide hanno riscontrato una riduzione del 60% del rischio di progressione della malattia o di morte rispetto ai pazienti trattati con il placebo (p<0,0001).

Il tempo mediano alla progressione (TTP) è risultato notevolmente più elevato per il gruppo in cura con il lenalidomide con 42,3 mesi rispetto al TTP mediano previsto di 21,8 mesi per il gruppo trattato con il placebo. I miglioramenti significativi del TTP sono stati osservati nel caso del lenalidomide indipendentemente dal volume della malattia (espresso in beta-2 microglobulina). I pazienti precedentemente sottoposti a terapia di induzione con talidomide o lenalidomide hanno inoltre riscontrato miglioramenti del TTP importanti dal punto di vista clinico derivati dalla terapia continuativa a base di lenalidomide.

A partire dal 17 dicembre 2009 ci sono stati 13 decessi nel gruppo del lenalidomide rispetto ai 24 nel gruppo del placebo, creando una differenza della sopravvivenza generale (p<0.052). Secondo lo studio, in base ai dati aggiornati al novembre 2010, potrà non esserci più una differenza statistica tra i due gruppi a causa del passaggio di circa il 78% (86/110) dei pazienti nel gruppo del placebo al trattamento attivo con il lenalidomide (p<0,078).

Gli effetti collaterali di grado 3-4 più comuni riscontrati dai pazienti in cura con lenalidomide o placebo nello studio sono stati la neutropenia (43% 89/208 rispetto al 9% 17/197), la trombocitopenia (13% 26/208 rispetto al 4% 7/197) e le infezioni (16% 33/208 rispetto al 5% 11/197). Non si sono riscontrati effetti collaterali ematologici di grado 5. La percentuale di effetti collaterali non ematologici di grado 5 è stata simile tra i due gruppi dello studio (1% 3/208 rispetto al 2% 3/197).

I dati del CALGB 100104 derivano da uno studio sperimentale. Il REVLIMID® non ha l'approvazione alla commercializzazione per il trattamento iniziale dei pazienti affetti da mieloma multiplo.

Informazioni su REVLIMID®

REVLIMID è un composto IMiDs®. REVLIMID e altri composti della classe IMiD continuano a essere oggetto di valutazione in oltre 100 sperimentazioni cliniche. Il canale dei farmaci IMiDs è coperto da una proprietà intellettuale di vasta portata di richieste di brevetto depositate o in sospeso, comprese quelle relative alla composizione dei principi attivi e all'uso dei brevetti negli USA, nell'UE e in altre regioni.

Il REVLIMID è approvato in associazione con desametasone per il trattamento di pazienti affetti da mieloma multiplo precedentemente sottoposti ad almeno una terapia, in quasi 50 nazioni in Europa, nelle Americhe, nel Medio Oriente e in Asia, e in associazione con desametasone per il trattamento di pazienti per i quali le condizioni di salute sono peggiorate dopo una terapia, in Australia e in Nuova Zelanda.

REVLIMID è stato approvato anche negli Stati Uniti, in Canada e in diverse nazioni dell'America latina, oltre che in Malesia e in Israele, per il trattamento dei pazienti affetti da anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche (MDS) a rischio basso o intermedio 1, associate ad anomalia citogenetica con delezione 5q con o senza ulteriori anomalie citogenetiche. Altre richieste di autorizzazione all'immissione in commercio sono attualmente in fase di valutazione in diversi altri paesi.

REVLIMID® (lenalidomide) in associazione con desametasone è indicato per il trattamento di pazienti affetti da mieloma multiplo precedentemente sottoposti ad almeno una terapia.

REVLIMID è indicato per il trattamento dei pazienti affetti da anemia trasfusione- dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche (MDS) a rischio basso o intermedio 1, associate ad anomalia citogenetica con delezione 5q, con o senza ulteriori anomalie citogenetiche.

Importanti informazioni relative alla sicurezza

ATTENZIONE: RISCHIO DI DIFETTI ALLA NASCITA NELL'UOMO, TOSSICITÀ EMATOLOGICA, TROMBOSI VENOSA PROFONDA ED EMBOLIA POLMONARE

Non usare REVLIMID durante la gravidanza. Il lenalidomide, un analogo del talidomide, è stato causa di anomalie agli arti in uno studio sulle scimmie in fase di sviluppo. Il talidomide è un noto teratogeno umano che causa gravi difetti alla nascita potenzialmente fatali. Se assunto durante la gravidanza, il lenalidomide può causare difetti alla nascita o la morte di un feto. Per le donne in età fertile, ottenere 2 test di gravidanza negativi prima dell'inizio del trattamento con REVLIMID. Le donne in età fertile devono utilizzare 2 forme di contraccezione o astenersi da qualsiasi attività sessuale etero per tutta la durata del trattamento con REVLIMID e per 4 settimane dal suo termine. Per evitare l'esposizione del feto al lenalidomide, REVLIMID è disponibile solo nel rispetto di un programma di distribuzione limitata chiamato “RevAssist®”.

Le informazioni sul programma RevAssist sono disponibili sul sito www.REVLIMID.com o chiamando il numero verde del produttore 1-888-423-5436.

TOSSICITÀ EMATOLOGICA (NEUTROPENIA E TROMBOCITOPENIA)

Il REVLIMID può causare neutropenia e trombocitopenia importanti. All'80% dei pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche con delezione 5q è stato necessario applicare un differimento / una riduzione della dose somministrata nel corso dello studio principale. Al 34% dei pazienti è stato necessario applicare un secondo differimento / riduzione della dose somministrata. La tossicità ematologica di grado 3 o 4 è stata riscontrata nell'80% dei pazienti inseriti nello studio. I pazienti in terapia affetti da sindromi mielodiplastiche con delezione 5q dovranno effettuare un controllo settimanale dell'emocromo nel corso delle prime 8 settimane di terapia e successivamente almeno una volta al mese. Potrebbe rivelarsi necessario ridurre o interrompere il dosaggio somministrato. I pazienti potrebbero dover ricorrere all'impiego di prodotti ematici e/o fattori di crescita come supporto. (Vedere DOSAGGIO e SOMMINISTRAZIONE)

TROMBOSI VENOSA PROFONDA ED EMBOLIA POLMONARE

L'impiego di questo farmaco ha evidenziato un rischio notevolmente maggiore di trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP) nei pazienti affetti da MM sottoposti a terapia comprendente REVLIMID® e desametasone. I pazienti e i medici sono invitati a osservare attentamente i possibili segni e sintomi della tromboembolia. I pazienti dovrebbero essere esortati a rivolgersi a un medico in presenza di sintomi quali respiro corto, dolore al torace o gonfiore di un braccio o di una gamba. Non è noto se la terapia profilattica anticoagulante o antipiastrinica prescritta insieme a REVLIMID sia in grado di ridurre il rischio di episodi di tromboembolia venosa. La decisione in merito all'adozione o meno di misure profilattiche va considerata con attenzione dopo aver effettuato una valutazione dei fattori basilari di rischio del paziente.

CONTROINDICAZIONI:

Gravidanza categoria X:

  • Il lenalidomide è controindicato per le donne in gravidanza e in età fertile. Le donne in età fertile possono ricevere il trattamento a base di lenalidomide a condizione che siano prese precauzioni adeguate per evitare la gravidanza.

Reazioni allergiche:

  • Il REVLIMID è controindicato per i pazienti che hanno dimostrato ipersensibilità (ad es.: angioedema, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica) al lenalidomide

AVVERTENZE E PRECAUZIONI:

Rischio di difetti alla nascita nell'uomo:

  • REVLIMID è un analogo del talidomide, un noto teratogeno umano che causa difetti alla nascita potenzialmente fatali. Uno studio sullo sviluppo embrio-fetale nei primati non umani indica che il lenalidomide ha prodotto malformazioni nella prole delle scimmie femmine a cui è stato somministrato il farmaco durante la gravidanza, simili ai difetti alla nascita osservati negli umani in seguito all'esposizione al talidomide durante la gravidanza. Se assunto durante la gravidanza, il REVLIMID può causare difetti alla nascita o la morte del feto.
  • Le donne in età fertile devono essere esortate a evitare gravidanze durante l'assunzione di REVLIMID. È consigliabile l'utilizzo di due metodi contraccettivi efficaci durante la terapia, durante le relative interruzioni e per almeno 4 settimane successivamente al completamento della terapia.
  • Pazienti di sesso maschile: non è noto se il lenalidomide sia presente nel liquido seminale dei pazienti in terapia con questo farmaco; pertanto, i pazienti di sesso maschile trattati con REVLIMID devono sempre utilizzare profilattici in lattice durante qualsiasi rapporto sessuale con donne in età fertile, anche qualora siano stati sottoposti a vasectomia.

Rischio nella riproduzione e requisiti speciali di prescrizione (programma RevAssist):

  • Data la potenziale tossicità del farmaco e al fine di evitare l'esposizione del feto, REVLIMID (lenalidomide) è disponibile solo nel rispetto di un programma speciale di distribuzione limitata, chiamato “RevAssist”. Solo i medici e i farmacisti iscritti al programma possono prescrivere e distribuire il prodotto ai pazienti iscritti allo stesso e che ne soddisfano tutte le condizioni.

Tossicità ematologica—mieloma multiplo:

  • REVLIMID può causare neutropenia e trombocitopenia importanti.
  • I pazienti che prendono il REVLIMID per la MM devono effettuare un controllo dell'emocromo ogni 2 settimane nel corso delle prime 12 settimane e successivamente almeno una volta al mese.
  • Negli studi combinati sul MM, le tossicità ematologiche di grado 3 e 4 sono state riscontrate più frequentemente nei pazienti in cura con la combinazione di REVLIMID e desametasone rispetto ai pazienti trattati solo con il desametasone.
  • Potrebbe rivelarsi necessario ridurre o interrompere il dosaggio somministrato.

Trombosi venosa profonda:

  • Nei pazienti affetti da mieloma multiplo sottoposti a terapia con combinazione di lenalidomide e nei pazienti affetti da sindrome mielodisplastica trattati con una monoterapia a base di lenalidomide sono stati riscontrati casi di tromboembolia venosa (in predominanza trombosi venosa profonda ed embolia polmonare).

Reazioni allergiche:

  • Sono state riscontrate angioedema e gravi reazioni dermatologiche, tra cui la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (NET). Questi eventi possono essere fatali. I pazienti con un'anamnesi di reazioni cutanee di grado 4, associate a trattamento con talidomide, non dovrebbero assumere il REVLIMID. In presenza di eruzioni cutanee di grado 2 o 3 si dovrebbe valutare la possibilità di interrompere o sospendere l'assunzione del farmaco. Il REVLIMID deve essere interrotto in caso di angioedema, eruzione cutanea di grado 4, eruzione cutanea esfoliativa o bollosa, o nel caso in cui si sospettino SJS o NET, e non dovrebbe essere assunto nuovamente in seguito all'interruzione dovuta a tali reazioni.

Sindrome da lisi tumorale:

  • Durante il trattamento con lenalidomide sono stati riscontrati casi fatali di sindrome da lisi tumorale. I pazienti a rischio di sindrome da lisi tumorale sono quelli con un elevato carico tumorale prima del trattamento. È opportuno monitorare strettamente questi pazienti e prendere precauzioni appropriate.

Recrudescenza tumorale:

  • La recrudescenza tumorale è stata riscontrata durante l'uso sperimentale di lenalidomide per la leucemia linfatica cronica (CLL) e il linfoma; è caratterizzata da un lieve ingrossamento dei linfonodi, febbre bassa, dolore ed eruzione cutanea. Si sconsiglia il trattamento della CLL o del linfoma con lenalidomide al di fuori di una prova clinica ben monitorata.

INTERAZIONE CON I FARMACI:

  • Gli agenti eritropoietici, o altri agenti, che possono aumentare il rischio di trombosi, quali le terapie a base di estrogeno, vanno usati con cautela nei pazienti affetti da MM sottoposti a trattamento con lenalidomide e desametasone.

UTILIZZO IN POPOLAZIONI SPECIALI:

Madri in allattamento:

  • Non è noto se REVLIMID sia secreto nel latte umano.
  • Data la possibilità di effetti collaterali nei neonati allattati, è opportuno decidere se interrompere l'allattamento o l'assunzione del farmaco, tenuto conto dell'importanza di quest'ultimo per la madre.

Uso geriatrico:

  • Dal momento che è maggiormente probabile che i pazienti anziani abbiano una funzionalità renale ridotta, per questi soggetti sarà necessario prestare particolare attenzione nella determinazione della dose e monitorarne la funzionalità renale.

Insufficienza renale:

  • Dal momento che l'escrezione del REVLIMID avviene principalmente in forma invariata dai reni, si consiglia di apportare delle modifiche ai dosaggi iniziali per fornire l'esposizione appropriata al farmaco nei pazienti affetti da insufficienza renale moderata o grave (CLcr < 60 mL/min) e nei pazienti sottoposti a dialisi.

EFFETTI INDESIDERATI:

Il mieloma multiplo

  • Nel gruppo di trattamento con REVLIMID/desametasone, a 269 pazienti (il 76%) è stata praticata almeno un'interruzione della dose con o senza una riduzione del dosaggio di REVLIMID rispetto ai 199 pazienti (il 57%) nel gruppo di trattamento con placebo/desametasone.
  • Di questi pazienti a cui è stata interrotta la somministrazione della dose con o senza una riduzione del dosaggio, al 50% del gruppo di trattamento con REVLIMID/desametasone è stata praticata almeno un'ulteriore interruzione di dose con o senza una riduzione del dosaggio, rispetto al 21% nel gruppo di trattamento con placebo/desametasone.
  • La maggior parte degli effetti indesiderati e degli effetti indesiderati di grado 3 e 4 è risultata più frequenti nei pazienti affetti da mieloma multiplo che avevano ricevuto la combinazione di REVLIMID e desametasone rispetto a placebo e desametasone.
  • Effetti indesiderati riportati da ≥15% dei pazienti affetti da mieloma multiplo (REVLIMID/desametasone rispetto a desametasone/placebo): affaticamento (44% rispetto al 42%), neutropenia (42% rispetto al 6%), costipazione (41% rispetto al 21%), diarrea (39% rispetto al 27%), crampi muscolari (33% rispetto al 21%), anemia (31% rispetto al 24%), piressia (28% rispetto al 23%), edema periferico (26% rispetto al 21%), nausea (26% rispetto al 21%), mal di schiena (26% rispetto al 19%), infezione del tratto respiratorio superiore (25% rispetto al 16%), dispnea (24% rispetto al 17%), vertigini (23% rispetto al 17%), trombocitopenia (22% rispetto al 11%), eruzione cutanea (21% rispetto al 9%), tremore (21% rispetto al 7%), perdita di peso (20% rispetto al 15%), nasofaringite (18% rispetto al 9%), vista annebbiata (17% rispetto al 11%), anoressia (16% rispetto al 10%) e disgeusia (15% rispetto al 10%).

Sindromi mielodisplastiche

  • La trombocitopenia (61,5%; 91/148) e la neutropenia (58,8%; 87/148) si sono rivelate gli effetti indesiderati più frequenti osservati nei pazienti affetti da sindrome mielodisplastica con delezione 5q (MDS 5q).
  • Altri effetti indesiderati riportati in ≥15% dei pazienti con MDS 5q (REVLIMID): diarrea (49%), prurito (42%), eruzione cutanea (36%), affaticamento (31%), stitichezza (24%), nausea (24%), nasofaringite (23%), artralgia (22%), piressia (21%), mal di schiena (21%), edema periferico (20%), tosse (20%), vertigini (20%), cefalea (20%), crampi muscolari (18%), dispnea (17%), faringite (16%), epistassi (15%), astenia (15%), infezione del tratto respiratorio superiore (15%).

DOSAGGIO E SOMMINISTRAZIONE:

  • Il trattamento deve essere mantenuto o modificato in base ai risultati clinici e di laboratorio. Le variazioni del dosaggio sono consigliate per la gestione della neutropenia e della trombocitopenia di grado 3 o 4, o altre tossicità di grado 3 o 4 che si ritiene possano essere legate all'uso di REVLIMID.
  • Per altre tossicità di grado 3 o 4 che si ritengano legate all'uso di REVLIMID, sarà necessario interrompere il trattamento e iniziare di nuovo dal dosaggio immediatamente inferiore, nei casi in cui la tossicità sia minore o uguale al grado 2.

Si prega di leggere tutte le indicazioni terapeutiche, comprese le AVVERTENZE, le CONTROINDICAZIONI, le PRECAUZIONI e gli EFFETTI INDESIDERATI.

Informazioni su Celgene International Sàrl

Celgene International Sàrl, con sede a Boudry, nel Cantone di Neuchâtel in Svizzera, è una società interamente controllata da Celgene Corporation, di cui rappresenta una delle sedi internazionali. Celgene Corporation, con sede a Summit, nel New Jersey, è una società farmaceutica integrata e globale impegnata principalmente nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di terapie innovative per il trattamento delle neoplasie e delle patologie infiammatorie attraverso la regolazione dei geni e delle proteine. Per maggiori informazioni, consultare il sito Web della società all’indirizzo www.celgene.com.

Il presente comunicato stampa contiene alcune dichiarazioni aventi carattere di previsione che includono fattori di rischio noti e sconosciuti, ritardi, fattori di incertezza ed altri fattori che esulano dal controllo della Società. I risultati, la performance e gli esiti effettivi potrebbero essere sostanzialmente diversi dai risultati e dalla performance previsti dalle presenti dichiarazioni previsionali. I fattori che potrebbero far sì che i risultati, la performance e gli esiti effettivi differiscano dalle dichiarazioni previsionali sono discussi nella documentazione che la Società ha presentato alla Securities and Exchange Commission, come ad esempio nelle relazioni contenute nei modelli 10K, 10Q e 8K. In considerazione di detti rischi e incertezze, si invitano i lettori a non fare eccessivo affidamento su tali dichiarazioni previsionali.

Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l'unico giuridicamente valido.

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