"Caino" di Cesare Ronconi al Teatro Bonci di Cesena, 19-20 marzo 2011

l´ultimo attesissimo lavoro del Teatro Valdoca
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) "Caino" di Cesare Ronconi al Teatro Bonci di Cesena, 19-20 marzo 2011.

E´ programmato al Teatro Bonci di Cesena il 19 e 20 marzo l´ultimo attesissimo lavoro del Teatro Valdoca con la regia di Cesare Ronconi, dal titolo "Caino". Si tratta di uno dei grandi affreschi del regista cesenate, rilevante non solo per il numero e l´eccellenza di chi vi partecipa, ma per sottigliezza, passione, durata di studio e di lavoro intorno a questa figura biblica.


------------------------------
Lo spettatore si troverà di fronte ad un allestimento non narrativo, visionario, in cui la dimansione del sogno pare il terreno più adatto ad accogliere questa pagina della Genesi.

--------------------------------

Al centro c’è l’inquietante, affascinante primo nato del mondo, che non solo uccide il fratello, ma edifica anche la prima città e dà inizio alla parabola tecnologica che arriva fin qui. Il testo, scritto da Mariangela Gualtieri per questi interpreti durante le prove, propone un Caino che molto somiglia a noi, uomini e donne di questo tempo: soli quanto lui, distruggiamo la vita fuori e dentro di noi, siamo ormai senza un’idea di prossimo, e siamo anche attivi quanto lui, lontani da ogni tema celeste.


--------------------
Cesare Ronconi ha raccolto intorno a sé i collaboratori più amati. A Danio Manfredini l’arduo compito di tratteggiare Caino, tirarlo via dallo stereotipo solo violento, dotarlo di tutte le sfumature dell’umano, ma allo stesso tempo mantenere l’impossibilità di rappresentare questa icona in modo realistico. Un Caino scultoreo il suo, ispirato all’opera di Georg Baselitz, spesso errante sulla pericolosa linea di proscenio, come a segnare la soglia fra un passato esaltante e sanguinolento da un lato e gli spettatori con le loro facce silenziose dall’altro: sono loro il futuro realizzato e sorprendente di Caino.

------------------------------

Ad eccitarlo in volontà di potenza e protervia, interviene un Lucifero Illusionista, seduttore d’infanti che a volte assume il ruolo violento di un doppio ringiovanito di Caino. È Leonardo Delogu ad interpretarlo, giovane attore cresciuto nella Compagnia ed ora alle soglie di una bella maturità espressiva.


---------------------------
Quello di un Angelo del tutto soave è il ruolo affidato a Raffaella Giordano, al suo sigillo, al suo magistero che sa coniugare leggerezza e inquietudine, volo e baratro, demenza ed acume. Sarà Mariangela Gualtieri a dare voce all’Angelo, anche lei in scena come mendicante ebete e savia.

-------------------------------

Grande e multiforme interprete è il Coro, spesso guidato dall’aiuto regista Serenella Martufi e composto da sei giovani attrici-danzatrici: Susanna Dimitri, Sara Leghissa, Isabella Macchi, Silvia Mai, Daria Menichetti, Mila Vanzini.

------------------------------------

Da esso spicca a tratti la figura muta e inerme di Abele, più spesso interpretata da Giacomo Garaffoni, ma anche suggerita dai vari elementi del coro, nelle multiformi tipologie di vittima. Il Coro ha i caratteri contraddittori della gente del mondo, violento, pietoso, savio, meschino, ecc., come primo fermento di una umanità in divenire. La tessitura ritmica di tutto lo spettacolo è affidata ad un Percussionista seminascosto in quinta, che dà a questo spettacolo quasi la veste di grande concerto live: è Enrico Malatesta che insieme alla compositrice Alice Berni e a Luca Fusconi alla direzione fonica, scrive dal vivo, ogni sera, il suono di scena.

------------------------------------------

Se da questo Caino emerge la gravità del nostro tempo, c’è anche però una visione rovesciata e paradossale che suggerisce di vedere l’uomo come appena uscito dalla preistoria e pronto adesso per una piena umanità. “Buon viaggio. Buona cima. Buon cammino/ terrestre. Comincia qui l’umano./ Non temere, cominci qui. Sei il primo/ di una infinità. Come ognuno che verrà porti la promessa/ e porti il peso di tutti. Da te viene/ l’umanità. Farà opere immense./…” Così, le parole dell’Angelo a questo primo nato della terra, sembrano un augurio per ognuno.

----------------------------
Sipario ore 21,00.

Lo spettacolo è programmato, in Emilia-Romagna, anche al Teatro Ariosto di Reggio Emilia, il 13 e il 14 aprile.
------------------
Info:
www.teatrobonci.it
Tel. 0547 355724 - 355714

Per maggiori informazioni
Contatto
Giancarlo Garoia
RETERICERCA
Forlì Italia
[email protected]
Allegati
Slide ShowSlide Show
Non disponibili