Bambino vittima di un incidente stradale vittima di bullismo a scuola. I genitori costretti a iscriverlo a un istituto privato. Pallotti, Ciaramella e Ronzullo: «Attivata una raccolta fondi per aiutare la famiglia a pagare le spese dell'istruzione e l'int

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV
Trentola Ducenta , (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

 

Bambino vittima di un incidente stradale vittima di bullismo a scuola. I genitori costretti a iscriverlo a un istituto privato. Pallotti, Ciaramella e Ronzullo: «Attivata una raccolta fondi per aiutare la famiglia a pagare le spese dell'istruzione e l'intervento di chirurgia plastica al quale dovrà essere sottoposto il figlio. Chi può, aiuti»

 

«Abbiamo avviato una raccolta fondi per aiutare la famiglia di un bambino che, dopo un grave incidente stradale che gli ha lasciato segni sul corpo, è stato vittima di bullismo a scuola. I genitori sono stati costretti a ritirarlo dall'istituto che frequentava e non sono riusciti a trovare una scuola che lo accettasse. Alla fine lo hanno iscritto a un istituto privato, ma sono operai e non riusciranno a sostenere le spese per molto tempo». Così Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV.

La famiglia alla quale verrà devoluto il ricavato della raccolta fondi si trova in Veneto. Il bambino, che ha 12 anni, è rimasto vittima di un incidente stradale con un monopattino. Ha subito un delicato intervento alla testa e al volto, ma è guarito. Al ritorno a scuola, però, ha iniziato a subire episodi di bullismo da parte dei compagni, che lo chiamavano “mostro”, e anche da parte di un insegnante. Tanto che alla fine i genitori sono stati costretti dapprima a fargli frequentare la scuola in dad, poi a ritirarlo dall'istituto. 

«Qui abbiamo un bambino che è sopravvissuto a un incidente molto grave, in cui ha rischiato di morire, e che ha riportato una disabilità. È inaccettabile che non sia stata data la giusta attenzione al problema e che non siano state prese misure adeguate», denuncia Alberto Pallotti, che ha chiesto che il ministero dell'Istruzione mandi un'ispezione alla scuola.

 

«La famiglia è intenzionata ad andare fino in fondo per riuscire ad avere massima tutela e il risarcimento di tutti i danni patiti da parte delle istituzioni scolastiche, sia in ambito civile che amministrativo», dice l'avvocato Davide Tirozzi, legale dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, che difende anche i genitori del ragazzino. Continua: «Siamo in presenza di un vuoto normativo: non vi è un reato specifico di bullismo ma diversi reati attraverso cui il bullismo viene a manifestarsi, come minacce e lesioni. Questo fa sì che sia difficile avere deterrenti per questi episodi. Non bisogna dimenticare che spesso ci si scontra con l'età dei ragazzi, che sotto i 14 anni non sono perseguibili penalmente».

 

«È la prima volta che in Italia sentiamo parlare di un caso come questo», continuano Pallotti e Ronzullo, «è un fatto inaudito. Bullizzare un ragazzino che porta addosso i segni di un terribile incidente è una cosa vergognosa e disumana. I nostri avvocati seguono la vicenda giudiziaria per l'incidente, perché ancora non c'è stata giustizia per quello che gli è accaduto. E adesso ci ritroviamo anche a dovere avviare una campagna di sensibilizzazione affinché le vittime di incidenti che restano paralizzate, sfregiate, ferite nel corpo e nella mente non siano fatte oggetto di bullismo. Non è giusto che un bambino di dodici anni abbia dovuto subire anche questo».

 

«Siamo molto amareggiati», aggiunge Biagio Ciaramella, vicepresidente delle tre associazioni, «sapevamo che il bullismo è un fenomeno molto diffuso tra i giovani. Di solito, però, quando accadono incidenti così gravi, ci si aspetta che poi le persone adulte e i compagni di classe si stringano attorno alla vittima che è sopravvissuta. In questo caso, purtroppo, non è stato così. Andremo fino in fondo per accertare quello che è accaduto. Nel frattempo, invitiamo tutti ad aiutare questa famiglia a pagare la scuola privata del figlio e comprare i libri nuovi. Ma anche a pagare l’operazione di chirurgia plastica per ridurre i danni il bimbo che ha sulla testa, sperando che in futuro nessuno lo chiami più “il mostro”». Chiunque voglia contribuire, può donare a questo link: https://www.retedeldono.it/it/progetti/aufv/bambino-vittima-di-bullismo-a-veronella

 

 

 

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