La detenzione dei dieci baha'i fa crescere l'apprensione per gli altri prigionieri

La mancanza di notizie sui dieci baha'i che sono stati arrestati ai primi del mese in Iran fa crescere l'apprensione per la loro sorte.
, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) NEW YORK, 27 gennaio (BWNS) – La mancanza di notizie sui dieci baha’i che sono stati arrestati ai primi del mese in Iran fa crescere l’apprensione per la loro sorte. Oltre a essere in ansia per loro, si teme anche che le accuse contro queste dieci persone siano usate per creare false prove nel processo contro i sette dirigenti baha’i in carcere dal 2008 le cui udienze riprenderanno il 7 febbraio p.v.
«La nostra preoccupazione è che, in mancanza di prove contro i sette dirigenti, le autorità stiano cercando di costruire un caso, forse costringendo i baha’i che sono stati recentemente arrestati a “confessare” di aver partecipato a organizzare le dimostrazioni di Ashura a dicembre per ordine della loro “dirigenza”», ha detto Bani Dugal, il primo rappresentante della Baha’i International Community presso le Nazioni Unite.
«Un’affermazione di questo genere sarebbe assurda, perché i sette dirigenti sono confinati in prigione da due anni», ha detto.
Subito dopo gli arresti del 3 gennaio, i media, approvati dal governo, hanno dichiarato che i dieci erano in possesso di armi e munizioni che tenevano in casa perché facevano parte del complotto antigovernativo che ha inscenato le dimostrazioni di dicembre.
I dieci sono praticamente scomparsi nel sistema carcerario iraniano, ha detto la signora Dugal. Non si sa se qualcuno di questi dieci baha’i arrestati sia stato effettivamente presente durante le dimostrazioni di Ashura. Ma l’affermazione che essi occupavano una posizione centrale nell’organizzazione dei tumulti o che erano in possesso di armi da usare contro il governo è completamente priva di fondamenta, ha detto.
«Nelle tre settimane trascorse dal loro arresto, le loro famiglie non hanno avuto alcun contatto con loro, a parte un breve messaggio telefonico a un membro di una famiglia l’11 gennaio». Malgrado le famiglie non abbiano potuto mettersi in contatto con loro, si è saputo che i dieci sono stati recentemente trasferiti nella prigione Gohardasht di Karaj.
«Un compagno di cella di alcuni dei prigionieri baha’i che è stato recentemente liberato ha informato le famiglie di questo trasferimento», ha detto la signora Dugal. «Non sappiamo perché siano stati trasferiti, ma sappiamo che le famiglie hanno cercate di far avere ai prigionieri indumenti e denaro. Le autorità di Karaj hanno accetto il denaro ma non gli indumenti».
I dieci baha’i arrestati il 3 gennaio sono la signora Leva Khanjani, nipote del signor Jamaloddin Khanjani, uno dei sette dirigenti baha’i, e suo marito, il signor Babak Mobasher; signor Artin Ghazanfari e sua moglie, la signora Jinous Sobhani, ex segretaria del premio Nobel e difensore dei diritti umani signora Shirin Ebadi; il signor Mehran Rowhani e il signor Farid Rowhani, che sono fratelli; il signor Payam Fanaian; il signor Nikav Hoveydaie e il signor Ebrahim Shadmehr e suo figlio, signor Zavosh Shadmehr. Il 12 gennaio, i sette dirigenti sono stati formalmente accusati nella Sezione 28 del Tribunale rivoluzionario di Teheran.
A quanto hanno detto i mezzi di comunicazione sponsorizzati dal governo, i sette sono stati accusati di spionaggio, attività di propaganda contro l’ordine islamico, organizzazione di amministrazione illegale, collaborazione con Israele, invio all’estero di documenti segreti, azioni contro la sicurezza del paese e corruzione sulla terra. Gli imputati hanno negato tutte le accuse davanti al tribunale.
La signora Dugal ha riferito che il giudice avrebbe detto che la prossima udienza del processo che avrà luogo il 7 febbraio p.v. sarà aperta e le famiglie vi potranno presenziare. Le prima sessione è stata tenuta a porte chiuse.
I sette «dirigenti» sono la signora Fariba Kamalabadi, il signor Jamaloddin Khanjani, il signor Afif Naeimi, il signor Saeid Rezaie, la signora Mahvash Sabet, il signor Behrouz Tavakkoli e il signor Vahid Tizfahm. Questo gruppo di sette persone e i dieci arrestati il 3 gennaio sono fra le centinaia di baha’i che sono stati messi in prigione nel corso delle persecuzioni in atto contro i baha’i, una campgna sistematica che negli ultimi dieci anni è divenuta molto più accanita.
http://news.bahai.org/story/751

foto: Il Comitato dei diritti umani ha pubblicato queste fotografie e ha individuato queste persone tra i 10 Baha'i, tra cui due coppie di coniugi, arrestati il 3 gennaio.
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