Gentiloni Paolo a Milano, Incontro organizzato da Mattia Mor.

Fonte: Giornale Informazione Quotidiana
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Milano, Chiostri di San Barnaba 10 giugno 2019
Incontro con Paolo Gentiloni organizzato da Mattia Mor

NECESSARIO IL DIALOGO CON LE ISTITUZIONI EUROPEE

“In un quadro internazionale ricco di tensioni innescate dall’America di Trump – dalle guerre dei dazi ai rapporti con Iran, Cina, Russia – la situazione dell’Italia è seria anche se appare esagerato definirla esplosiva. Ciò non significa che la classe politica dirigente non debba preoccuparsi: ma il Paese mantiene fondamentali forti, lo spread non si muove più di tanto, il mancato sfondamento sovranista alle elezioni europee fa intravvedere la necessità di un dialogo con le istituzioni europee”.

Non perde il ben noto aplomb Paolo Gentiloni, già presidente del Consiglio dei Ministri, all’incontro con un seletto gruppo di imprenditori, top manager e professionisti organizzato a Milano ai Chiostri di San Barnaba dal neoparlamentare Mattia Mor “il primo incontro di un ciclo trimestrale che metterà a confronto su vari temi personalità di rilievo nazionale e internazionale con selezionati esponenti della società milanese” annuncia. In questi incontri si potranno esprimere opinioni e informazioni solitamente riservate a cerchie ristrette. All’incontro con Gentiloni presenza di spicco quella del presidente di Assoedilizia e di Eurasia Achille Colombo Clerici.

E’ stata l’occasione per fare il punto su un anno di governo Lega-M5S, analizzare la situazione politica post voto europeo, per raccogliere spunti sulle priorità politiche da portare avanti nei prossimi mesi e per impostare un confronto costruttivo di lungo periodo tra tutti gli intervenuti.

Situazione europea secondo Gentiloni. Ci potrebbe essere spazio per l’Italia per inserirsi nel non più granitico rapporto tra Germania e Francia anche perchè cambiano i protagonisti (Merkel) e sono in crisi i partiti tradizionali. Ma soprattutto perché il voto popolare ha detto chiaramente: sì all’Unione e all’Euro e altrettanto chiaramente che di fronte all’”assedio” delle superpotenze, al Vecchio Continente non resta che accelerare il processo di integrazione – dal fisco alla difesa in comune – pena la dissoluzione con esiti catastrofici per tutti. Brexit ed austerità a tutti i costi insegnano.

Nell’ampio dibattito che è seguito, Gentiloni si è detto convinto che, a meno di imprevedibili nuovi fatti, il governo continuerà. E sul tema spinoso dei migranti, che tanto ha condizionato il risultato elettorale, ha detto parole chiare: l’immigrazione è un fenomeno inarrestabile che va comunque controllato da una Europa più efficiente e meno egoista. Non si puo’ accogliere tutti. Va evitato lo scontro tra poveri e chi nulla ha; e nel contempo preservata l’identità nazionale.
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