Musica e Potere. L’Anima Russa

Al rapporto tra architettura e potere si sono ispirati EstOvest Festival 2017 e l’Istituto piemontese “Antonio Gramsci” nell’immaginare un progetto artistico comune. Nasce così il percorso parallelo “Musica e Potere” pensato appositamente nella ricorrenza dei Cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre (Rivoluzione russa del 1917). Tre incontri alla Biblioteca del Polo del ‘900 (9, 16 e 23 novembre).
TORINO, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

Musica e Potere. L’Anima Russa
9, 16 e 23 novembre 2017
In collaborazione con Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci
Gioco di specchi tra architettura, musica e potere

Deyan Sudjic, critico dell’“Observer” e direttore del Design Museum di Londra, scrive all’inizio del suo volume Architettura e potere (Laterza) che l’architettura ha che fare col potere dato che questo impegna grandi risorse nei piani edilizi. Il libro descrive come i ricchi e i potenti hanno dato forma al mondo. Mette in relazione i totalitarismi del Novecento con le architetture che li rappresentano.
Al rapporto tra architettura e potere si sono ispirati EstOvest Festival 2017 e l’Istituto piemontese “Antonio Gramsci” nell’immaginare un progetto artistico comune, sull’onda della felice collaborazione iniziata già lo scorso anno. Nasce così il percorso parallelo “Musica e Potere” pensato appositamente nella ricorrenza dei Cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre (Rivoluzione russa del 1917). Tre incontri alla Biblioteca del Polo del ‘900 (9, 16 e 23 novembre) in cui il pubblico si accosterà, attraverso la storia, la politica, la letteratura, la musica, la danza, il cinema e le arti visive, alle stanze del potere, per oltre un secolo di storia. Dalla Russia di fine Ottocento, attraversando l’Unione Sovietica, fino alla caduta del Comunismo, per giungere ai giorni nostri. Un lungo viaggio dagli Zar, al Soviet Supremo, agli Oligarchi della Nuova Russia. Tematiche che non vengono affrontate solo dal punto di vista musicale ma a 360 gradi, in un interessante gioco di specchi tra arte e potere. Cosa hanno effettivamente voluto e cosa vogliono ancora esprimere i leader politici attraverso le arti e la musica? Quali sono i limiti imposti dalla censura e come trovano espressione gli artisti durante tutto il Novecento?

Il primo periodo di indagine è “La Russia tra i due secoli” ovvero il periodo zarista, pre-sovietico. Giovedì 9 novembre alle ore 19 nella Biblioteca del Polo del ‘900 suonerà il brillante Quartetto Lyskamm, composto da quattro musicisti italiani Il quartetto ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio speciale per la musica da camera intitolato alla memoria di Claudio Abbado. La serata vedrà l’esecuzione di musiche di grandi autori russi. Dal Quartetto n.2 di Alexander Borodin si passerà a Maps of Non-Existent cities. Bludenz del contemporaneo Dmitri Kourkuandski (1976). Precede il concerto, ore 18.30, un Aperitivo Russo.

Il secondo concerto, giovedì 16 novembre alle ore 19, si concentrerà sull’“Unione Sovietica”, con la presenza del solido NEXT- New Ensemble Xenia Turin, il quartetto torinese che raccoglie la ventennale esperienza dello Xenia Ensemble proponendosi al pubblico con rinnovata energia. Al Quartetto n.1 di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, apparentemente semplice, di impianto classico, in cui il compositore però imprime la propria impronta, seguirà il Quartetto n. 5 di Mieczyslaw Weinberg, polacco di origine ebraica, amico e allievo dello stesso Šostakovič.

In “Quel che resta del Comunismo”, giovedì 23 novembre alle ore 19, ci sarà il trio d’archi formato dai valenti Eilis Cranitch, violino, Adrian Pinzaru, violino e viola e Claudio Pasceri, violoncello, che interpreterà alcuni brani grotteschi di Alfred Schnittke. Questo periodo storico si esprime anche con il compositore georgiano Giya Kancheli (1933) e con la compositrice russa più influente del nostro tempo, la mistica Sofia Gubaidulina (1931). Tante sono le voci dei compositori in “Musica e Potere”, tutte confluiscono nell’unica grande “Anima Russa”.

Lo storico Giovanni Carpinelli, il musicista Claudio Pasceri e il musicologo Alessandro Tommasi, si avvicenderanno come relatori nelle tre serate, cercando di fornire chiavi di lettura e lasciando spazio al dibattito con il pubblico.
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