Ascoli Piceno, PROGRAMA della STAGIONE di PROSA 2013 - 2014

Comune di Ascoli Piceno | AMAT con il contributo di Regione Marche | Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)


A s c o l i P i c e n o

s t a g i o n e 2 0 1 3 . 2 0 1 4
PROSA

17 e 18 ottobre
residenza di riallestimento
Veronica Mona – Oblomov Films
in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
SILVIO ORLANDO e POPULAR SHAKESPEARE KOMPANY in
IL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare
regia Valerio Binasco

9 e 10 novembre
residenza di riallestimento
Compagnia della Rancia
GIAMPIERO INGRASSIA in
FRANKENSTEIN JUNIOR
da Mel Brooks e Thomas Meehan
regia Saverio Marconi

23 e 24 novembre
Ente Teatro Cronaca – Artù
CLAUDIA PANDOLFI e FRANCESCO MONTANARI in
PAROLE INCATENATE
un thriller di Jordi Galceran
versione italiana Pino Tierno
regia Luciano Melchionna

19 e 20 dicembre
Ente Teatro Cronaca – Artù
in collaborazione con Festival di Borgio Verezzi – Benevento Festival Città Spettacolo
GIANLUCA GUIDI e GIANLUCA RAMAZZOTTI in
BOEING BOEING
commedia in due atti di Marc Camoletti
versione italiana di Luca Barcellona e Francis Evans
regia Mark Schneider

18 e 19 gennaio
Associazione Culturale La Pirandelliana
MASSIMO GHINI e ELENA SANTARELLI in
QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA
di George Axelrod
traduzione Edoardo Erba
musiche originali Renato Zero
regia Alessandro D'Alatri

12 e 13 febbraio
Zocotoco
LUCA ZINGARETTI e MASSIMO DE FRANCOVICH in
LA TORRE D’AVORIO
di Ronald Harwood
regia Luca Zingaretti

22 e 23 febbraio
Compagnia Lombardi-Tiezzi
SANDRO LOMBARDI, PIA LANCIOTTI, FRANCESCO COLELLA
ELENA GHIAUROV e MARCO BRINZI in
NON SI SA COME
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi

22 e 23 marzo
Nuovo Teatro – Ibla Film
GIUSEPPE FIORELLO in
PENSO CHE UN SOGNO COSĺ...
di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni
regia Giampiero Solari

CONTEMPORANEO

15 novembre
REMARCHEBLE! DAY #ASCOLI
MICROFESTIVAL TRA LE ARTI

6 dicembre
Spellbound Contemporary Ballet
LE QUATTRO STAGIONI
coreografia e set concept Mauro Astolfi
musiche originali Luca Salvadori
musiche Antonio Vivaldi

29 marzo
Stabilemobile / Compagnia Antonio Latella - La Corte Ospitale
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro – VIE Festival
CATERINA CARPIO, CANDIDA NIERI e VALENTINA VACCA in
FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO
1. TWINS 2.ATLANTA 3.BLACK 4.MATCH 5.TARA
5 movimenti liberamente ispirati a Via col Vento di Margaret Mitchell
drammaturgia Federico Bellini, Linda Dalisi e Antonio Latella
regia Antonio Latella

dall'11 al 13 aprile al Teatro Filarmonici
Teatro C.A.S.T.
ROSSANA CANDELLORI, ROMANA ROMANDINI e SILVIA MARIA SPERI in
LE TRE VECCHIE
di Alejandro Jodorowsky
regia Alessandro Marinelli

RAGAZZI

9 febbraio
La luna nel letto
LA BELLA ADDORMENTATA

16 marzo
Accademia Perduta Romagna Teatri
LA CICALA E LA FORMICA
COMUNICATO STAMPA

Il Teatro Ventidio Basso di Ascoli presenta la nuova stagione teatrale 2013.14 promossa dal Comune di Ascoli Piceno e dall’AMAT articolata in tre percorsi, prosa, contemporaneo e ragazzi: grandi interpreti e autori per spettacoli coinvolgenti e divertenti, riflessivi e intelligenti, che spaziano dal teatro classico al contemporaneo, senza dimenticare alcuni appuntamenti dedicati ai più piccoli.

La stagione si apre il 17 ottobre (con replica il 18) con un grande classico shakespeariano: Il Mercante di Venezia portato in scena dalla fresca e affiatata compagnia Popular Shakespeare Kompany insieme a Silvio Orlando per la sapiente regia di Valerio Binasco. Se la storia è già nota lo sarà meno la sua messinscena in cui il regista ammette che “la terribile, umiliante, meschina sconfitta di Shylock mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte”. Si lasciano i dubbi shakespeariani per entrare il 9 e 10 novembre nel divertentissimo mondo di Frankenstein Junior della Compagnia della Rancia: la regia di Saverio Marconi riprende il musical di Mel Brooks e Giampiero Ingrassia veste i panni del brillante e stimato dottor Frederick Frankestein. Il 15 novembre arriva REmarcheBLE! DAY #ASCOLI, un microfestival tra le arti contemporanee (fuori abbonamento) che coinvolge artisti marchigiani under 35 chiamati a reinterpretare i luoghi della cultura più suggestivi della nostra regione. La stagione prosegue il 23 e 24 novembre con il thriller Parole incatenate di Jordi Galceran, uno spettacolo dalle atmosfere inquiete e dal ritmo serrato, in cui Francesco Montanari e Claudia Pandolfi, diretti da Luciano Melchionna, avviano un duello complesso senza esclusioni di colpi. La danza diventa protagonista il 6 dicembre (fuori abbonamento) con Spellbound Contemporary Ballet e la coreografia di Mauro Astolfi: Le Quattro Stagioni di Vivaldi intrecciano musica e danza, corpi leggiadri e mutevoli stati emotivi. Allo spettacolo è collegato un work shop per gli allievi di danza della città guidato da Mauro Astolfi.
Il 19 e 20 dicembre torna in scena Boeing Boeing, una delle commedie più divertenti e rappresentate nel mondo in cui Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti danno vita a un duo esplosivo per una pièce che ha quarant'anni ma non li dimostra. Primo appuntamento del nuovo anno è fissato per il 18 e 19 gennaio con Quando la moglie è in vacanza di George Axelrod: Massimo Ghini ed Elena Santarelli, diretti da Alessandro D’Alatri e con le musiche originali di Renato Zero, portano in scena una commedia sorprendente e dotata di uno sguardo fresco sulle relazioni tra uomini e donne. Dopo aver dismesso i panni del celebre Commissario televisivo Montalbano, Luca Zingaretti è interprete, insieme a Massimo De Francovich, e regista de La torre d'avorio, testo di Ronald Harwood che pone al centro il tema caldo della libertà dell’arte di fronte alla politica; al pubblico, il 12 e 13 febbraio, non viene fornita nessuna risposta ma solo la possibilità di schierarsi. Si prosegue il 22 e 23 febbraio con Non si sa come, dramma con cui Luigi Pirandello tentò di penetrare nei labirinti segreti del cuore e della psiche umani: la Compagnia Lombardi-Tiezzi dà vita a un quadretto di genere idilliaco che si rivela, a poco a poco, una seduta freudiana di gruppo. L'ormai celebre Giuseppe Fiorello offre al pubblico il 22 e 23 marzo Penso che un sogno così... scritto con Vittorio Moroni per la regia di Giampiero Solari, un omaggio personale e affettuoso a Domenico Modugno. Imperdibile l'appuntamento il 29 marzo con il pluripremiato genio della scena contemporanea Antonio Latella che porta in scena Francamente me ne infischio, 5 movimenti liberamente ispirati a Via col Vento di Margaret Mitchell, in cui tre attrici restituiscono le varie sfumature di uno stesso personaggio, Rossella O'Hara, incarnazione del sogno americano (fuori abbonamento).
La stagione si chiude con Le tre vecchie di Teatro C.A.S.T. (fuori abbonamento): dall’11 al 13 aprile al Teatro Filarmonici, Alessandro Marinelli dirige tre attrici nei panni di tre nobili decadute, create dalla complessa penna di Alejandro Jodorowsky.
Due gli appuntamenti domenicali per il teatro ragazzi: il 9 febbraio con La bella addormentata della Compagnia La luna nel letto e il 16 marzo con La cicala e la formica dell'Accademia Perduta Romagna Teatri.

Nuovi abbonamenti (da 100 a 200 euro per gli spettacoli di prosa) in vendita dal 7 ottobre. Informazioni: biglietteria del Teatro 0736 244970, AMAT 071 2072439, www.ilteatroventidiobasso.it, www.amatmarche.net.

ufficio stampa
AMAT Barbara Mancia
071 2075880 | 335 7756368 | [email protected]
17 e 18 OTTOBRE PROSA
residenza di riallestimento

Veronica Mona – Oblomov Films
in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e in collaborazione con Estate Teatrale Veronese

IL MERCANTE DI VENEZIA

di William Shakespeare
con Silvio Orlando, Popular Shakespeare Kompany
e con Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano, Simone Luglio, Elena Gigliotti,
Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati
musiche originali Arturo Annecchino
scene Carlo de Marino
luci Pasquale Mari
costumi Sandra Cardini
regista assistente Nicoletta Robello
regia Valerio Binasco


La nuova compagnia Popular Shakespeare Kompany, che ha avuto il suo battesimo ufficiale con lo spettacolo la Tempesta all’interno del Festival Shakespeariano di Verona nel 2012, si impegna ogni anno a mettere in scena un classico, con l’intento di continuare ad offrire al pubblico grandi testi, con modalità produttive nuove, che trasformino la crisi in occasione di rinnovamento e creatività.
Quest’anno, insieme al grande attore di cinema e teatro Silvio Orlando, la compagnia affronta una delle opere più note di Shakespeare, Il Mercante di Venezia. Una storia conosciuta che attraverso la regia di Valerio Binasco e l'interpretazione della Popular Shakespeare Kompany rimescola profondamente le categorie di ‘bene’ e ‘male’ al punto che fondamentale diventa lo scontro tra una moltitudine di uguali - i cristiani di Antonio -, e il singolo diverso - l’ebreo Shylock. Il male c’è, ma è il denaro in sé.

Nel Mercante, tutto gira intorno a un gruppo di amici. Gli eroi di questa storia non sono degli eroi. Stanno in seconda e terza fila nella vita. Ma hanno delle inquietudini. Una spinta che li porta al gesto rischioso. Tuttavia, il fatto che siano sempre avventure condivise con gli amici fa di loro degli eroi un po’ paesani, creatori di aneddoti più che di leggende. Il testo appare dunque come “una cupa contro-favola”, una storia che sembra una favola, ma che fa sorridere solo gli adulti, perché han perso ogni speranza. […] Noi dobbiamo fare del mercante una grande favola, e una festa del teatro. Cioè della speranza. E queste sono le intenzioni. […]
Mi trovo completamente d’accordo con Auden quando dice: “Ne Il Mercante di Venezia le differenze religiose sono tratteggiate in modo fatuo: non è un problema di fede, ma di conformismo. L’essenziale, riguardo a Shylock, non è che un eretico o un ebreo, ma che è un outsider”. Outsider, qui, vuol dire qualcosa di più di diverso. Vuol dire proprio straniero. Estraneo. […] La terribile, umiliante, meschina sconfitta di Shylock giusta o non giusta che sia, mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte. Del resto, il bene e il male si spostano di continuo nel corso della pièce. Dipende dalle circostanze. Questa è una verità moderna e inattaccabile. La verità di una favola che rivela che non c’è nessuna verità. Valerio Binasco
9 e 10 NOVEMBRE PROSA
residenza di riallestimento

Compagnia della Rancia

GIAMPIERO INGRASSIA in

FRANKENSTEIN JUNIOR

un musical di Mel Brooks
testo di Mel Brooks e Thomas Meehan
musica e liriche Mel Brooks
regia e coreografie originali Susan Stroman
regia Saverio Marconi
regia associata Marco Iacomelli


MOSTRUOSAMENTE DIVERTENTE!

Considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio ai classici horror della Universal), Frankenstein Junior è una parodia del celebre Frankenstein di J. Whale e delle numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. Il film, premiato dal pubblico che lo ha consacrato come il cult movie per eccellenza e le cui battute sono entrate nella memoria degli spettatori - con oltre 500.000 copie vendute - è il “classico” in DVD di maggior successo della storia dell'home video in Italia. Il genio di Mel Brooks - dopo Per favore non toccate le vecchiette/The Producers - torna così dal cinema al teatro con una commedia musicale in scena a Broadway per 485 repliche all’Hilton Theatre dal 2007 al 2009.
La versione italiana sarà diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli e riproporrà l’atmosfera della straordinaria fotografia “in bianco e nero” del film con il tocco colorato di numeri esilaranti, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin. Sarà Giampiero Ingrassia a vestire i panni del brillante e stimato dottor Frederick Frankestein (al cinema fu Gene Wilder).
23 E 24 NOVEMBRE PROSA

Ente Teatro Cronaca – Artù

PAROLE INCATENATE

un thriller di Jordi Galceran
versione italiana Pino Tierno
con Claudia Pandolfi e Francesco Montanari
regia Luciano Melchionna


Verità e finzione. Desideri e bugie. Il pluripremiato thriller Parole incatenate di Jordi Galceran diventa, con la regia di Luciano Melchionna, uno spettacolo intenso, dalle atmosfere inquiete e dal ritmo serrato.

Imprigionata in una buia cantina, Laura, una psichiatra sui trent’anni guarda con orrore un video dove un uomo confessa di essere un serial killer, stesso uomo che la tiene prigioniera. Ma lui chi è in realtà? Uno psicopatico? Qualcuno che ha a che fare con il passato della donna? Chi è, e perché la tiene legata e imbavagliata? In un clima di tensione crescente inizia la sfida di Parole Incatenate in cui la posta in gioco è la vita stessa di Laura.
Francesco Montanari e Claudia Pandolfi, avviano un duello complesso, un gioco di società che costringe le parole e le sillabe a 'incatenarsi' tra loro. Un convulso susseguirsi di colpi di scena che intrappola lo spettatore, tenendolo sospeso in cerca della verità.
19 E 20 DICEMBRE PROSA

Ente Teatro Cronaca – Artù
in collaborazione con
Festival di Borgio Verezzi – Benevento Festival Città Spettacolo

BOEING BOEING

commedia in due atti di Marc Camoletti
versione italiana di Luca Barcellona e Francis Evans
con Gianluca Guidi, Gianluca Ramazzotti
e con Ariella Reggio nel ruolo di Berta
Barbara Snellenburg, Marjo Berasategui
scene e costumi Rob Howell
musica originale Claire van Kampen
disegno luci Stefano Lattavo
regia Mark Schneider sulla regia originale di Matthew Warchus

Allestimento scenico originale prodotto da Sonia Friedman LTD e vincitore del TONY
AWARD 2008 come miglior revival anni 60'.


Il nuovo allestimento della commedia Boeing Boeing di Marc Camoletti, ritorna dopo quarant'anni sui nostri palcoscenici come una delle commedie più divertenti e rappresentate nel mondo; entrata di diritto nel Guinness dei primati - solo a Londra, dal 1965 è rimasta in cartellone per ben sette anni consecutivi, tanto che la Paramount ne produsse un film con Tony Curtis, Jerry Lewis e Thelma Ritter - Boeing Boeing è tornata sui palcoscenici londinesi nel 2007 per starvi fino al 2009, dopo quarant'anni, con un restyling anni '60 ad opera di uno dei più rappresentativi e giovani registi europei: Matthew Warchus che ne ha curato uno spassosissimo revival adattando scene e costumi a quegli anni. Il risultato è stato sorprendente: pubblico e critica hanno decretato il successo di questa commedia che, nonostante l'età, dimostra ancora di avere le gambe per camminare a lungo. Nel 2007 è stata nominata agli Oliver Awards come miglior revival e miglior attore, vincendo il Drama Desk Award come miglior spettacolo, miglior rivisitazione anni 60' e come miglior interpretazione maschile a Mark Rylance. La stessa produzione ha poi portato lo spettacolo a Broadway nel 2008, dove ha riscosso un altro enorme successo vincendo, anche qui, il Tony Award come miglior revival e ancora Mark Rylance come miglior attore protagonista. Lo spettacolo viene ora riproposto anche in Italia, dopo l'ultima grande produzione allestita nel 1966 da Lucio Ardenzi, con gli allora giovani Carlo Giuffrè, Vittorio Sanipoli, Marina Bonfigli e Valeria Fabrizi. Lo spettacolo ebbe un grande successo per tre stagioni consecutive. Questa volta, a distanza di quarant'anni, l'Associazione Culturale Artu' in coproduzione con Ente Teatro Cronaca sas diretta da Mico Galdieri, hanno deciso di riproporre lo spettacolo nella stessa edizione trionfatrice a Londra e Broadway, in accordo con la Sonia Friedman Ltd. Con un cast veramente internazionale che vede in testa di serie il ritorno sulle scene di Gianluca Guidi in coppia per la prima volta con Gianluca Ramazzotti per dar vita ad un duo esplosivo di grande comicità, con la partecipazione della nota attrice teatrale Ariella Reggio, conosciuta dal pubblico italiano per la fiction Tutti pazzi per Amore dove interpreta il ruolo della Zia. A cui si aggiungono le splendide bellezze Marjo Baratasegui, lanciata da Pieraccioni nel film Ti amo in tutte le lingue de mondo, nel ruolo della Hostess spagnola Gabriela e Barbara Snellenburg che interpreterà l’americana Gloria. Il tutto condito dalla regia di Mark Schneider che riprende la messa in scena scoppiettante e divertente di Matthew Warchus, in una rivisitazione dal vecchio sapore anni sessanta per una commedia che, come hanno dimostrato gli amici americani e londinesi, ha quarant'anni… ma non li dimostra!
18 E 19 GENNAIO PROSA

Associazione Culturale La Pirandelliana

QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA

di George Axelrod
traduzione Edoardo Erba
con Massimo Ghini e Elena Santarelli
e con Edoardo Sala, Anna Vinci, Clara Costanzo, Francesca Pisanello
Chiara Rosignoli, Luca Scapparone e Davide Santoro
musiche originali Renato Zero
scene Aldo Buti
costumi Ornella Campanale
luci Adriano Pisi
regia Alessandro D'Alatri


Il testo di George Axelrod debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. È una commedia che nel 2000 è stata inserita, dall’American Film Institute, al 51° posto tra le cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Praticamente un classico della modernità. Il titolo originale The seven year itch (Il "prurito" del settimo anno) contiene forse più informazioni della seppur felice traduzioni italiana Quando la moglie è in vacanza. È una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa 'middle class' che sembra non avere epoche e che viene messa a confronto con le ambizioni di una ragazza che cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l’impegno nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo in generale. Fa da detonare la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità. Considerando che sono passati più di sessant’anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po’…
È con questo spirito che mi accingo a dirigere questa commedia. Anche se i meccanismi relazionali sembrano essere intatti, altrettanto non viene da considerarlo rispetto all’ambientazione in questione. Trovo che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali. Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni cinquanta nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell’opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. Un’opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l’idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo. È una splendida occasione per proporre alla platea italiana, peraltro in anteprima assoluta, la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale. Alessandro D’Alatri

12 E 13 FEBBRAIO PROSA

Zocotoco

LA TORRE D’AVORIO

di Ronald Harwood
traduzione Masolino d'Amico
con Luca Zingaretti e Massimo De Francovich
e con Peppino Mazzotta, Gianluigi Fogacci, Francesca Ciocchetti e Caterina Gramaglia
scene André Benaim
costumi Chiara Ferrantini
luci Pasquale Mari
regia Luca Zingaretti


La commedia debuttò a Londra nel 1995 per la regia di Harold Pinter e fu ripresa a New York e in molte altre città. Il titolo originale, Taking sides, significa letteralmente “schierarsi”: non un gran che in italiano, meglio comunque di quello appioppato al film di Istvan Szabò del 2001 (con Harvey Keitel e Stellan Skarsgard), A torto o a ragione. Proponendo di renderlo come La torre d’avorio si è voluto alludere alla condizione di orgoglioso isolamento che l’artista crede, forse a torto, di potersi permettere sempre. Masolino d’Amico

Berlino 1946. È il momento di regolare i conti e la cosiddetta denazificazione – la caccia ai sostenitori del caduto regime - è in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore della prima metà del secolo. Furtwängler non era stato nazista e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich; era anche riuscito a non prendere mai la tessera del partito. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica; e aveva sfruttato il suo prestigio per aiutare, all’occorrenza, persone perseguitate o emarginate. Si era anche scaricato la coscienza barcamenandosi per esibirsi nel minor numero possibile di occasioni ufficiali; pur di non stringere la mano a Hitler, in una occasione famosa e fotografata, aveva fatto in modo di continuare a impugnare la bacchetta con la destra. Dai suoi compatrioti, quasi tutti melomani, era sempre stato venerato alla stregua di una divinità super partes e anche dopo la fine della guerra nessun tedesco si era sentito di addebitargli alcunché.
22 E 23 FEBBRAIO PROSA

Compagnia Lombardi-Tiezzi

NON SI SA COME

di Luigi Pirandello
drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi
con Sandro Lombardi, Pia Lanciotti, Francesco Colella
Elena Ghiaurov e Marco Brinzi
preparazione vocale Francesca Della Monica
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
assistente alla regia Giovanni Scandella
regia Federico Tiezzi


Non si sa come si apre su un quadretto di genere idillico, quasi stucchevole: una mattina sul finire di settembre, sull'incantevole terrazzo della casa di Giorgio Vanzi, i protagonisti, che appartengono evidentemente a una borghesia agiata, conducono una vita disinvolta. Un idillio che nasconde tuttavia un altro spazio, meno evidente e tuttavia molto più reale di quello sociale: una macelleria della psiche, un sanguinoso mattatoio metafisico dove i corpi e le coscienze sono fatti oggetto della più violenta vivisezione che la drammaturgia italiana del secolo scorso conosca.
Al centro del dramma vi è il rovello di Romeo Daddi, che, dopo aver ceduto un momento alla passione per Ginevra, moglie dell'amico Giorgio, si rende conto di quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne responsabilità, perché il fatto è accaduto non si sa come, fuori della coscienza di chi lo ha compiuto. Ci sono dunque delitti innocenti, atti irriflessi che marchiano a fuoco le vite umane. A tormentare Romeo sono tutti quegli atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo. Preso dall'irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri questi delitti Romeo dà inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo. Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti, immergendosi, come armato di un bisturi dell'animo, nei labirinti segreti del cuore e della psiche umani, nell'ennesimo tentativo, più che mai riuscito, di dimostrare che, come scriveva lo studioso Giovanni Macchia, «ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, una debolissima parte, di ciò che siamo».
Tornando a Pirandello, Federico Tiezzi conferma il suo interesse per la fase estrema del drammaturgo siciliano: Non si sa come, che è del 1934, contende ai Giganti della montagna il titolo di ultimo dramma composto dallo scrittore. Lo spettacolo succede all’allestimento di Un amore di Swann, dal romanzo di Marcel Proust, e costituisce un ideale 'secondo tempo' di una riflessione scenica sull’ebbrezza e la tortura dell’amore: un amore inteso non solo come manifestazione emotiva, ma come lo spazio di una violenta verifica della 'tenuta' della condizione umana nel momento della sua più alta e significativa tensione storica ed esistenziale.
22 E 23 MARZO PROSA

Nuovo Teatro – Ibla Film

PENSO CHE UN SOGNO COSĺ...

di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni
con Giuseppe Fiorello
regia Giampiero Solari


… Sarà un semplice omaggio personale e affettuoso ad un ragazzo del Sud che come me ha inseguito sogni e passioni, il cinema e la musica, ma non sarà soltanto un viaggio nella vita di Mimì, sarà anche l'occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice... Giuseppe Fiorello

Quando Giuseppe mi ha chiamato per chiedermi se mi andava di avventurarmi con lui in questo progetto, ho pensato che sì, ne avevo proprio voglia, per due ragioni.
La prima è che avevo appena terminato le riprese di Se chiudo gli occhi non sono più qui, il mio film dove ho avuto il privilegio di dirigere Giuseppe e la conferma di quale attore eclettico e capace lui sia. La seconda è che, sentendolo parlare di Modugno, durante le riprese, ho avuto la sensazione che avesse incontrato Il Suo personaggio, una sorta di alter ego con cui fare i conti, misurarsi, da cui attingere energia, slancio, con cui scambiare bellezza e ispirazione. Come se, nonostante la distanza temporale, fosse nato tra Beppe e Mimmo un fraterno sotterraneo dialogo. Vittorio Moroni
15 NOVEMBRE CONTEMPORANEO

REMARCHEBLE! DAY #ASCOLI
MICROFESTIVAL TRA LE ARTI

teatro, danza, musica, arte e…tu per sorprendenti avventure in luoghi di storia.
nell’ambito di REmarcheBLE! Sorprendenti avventure in luoghi di storia
progetto che si avvale del cofinanziamento della
Regione Marche – Assessorato alle Politiche Giovanili
e del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale


Momento centrale del progetto regionale REmarcheBLE! Sorprendenti avventure in luoghi di storia, REmarcheBLE! Day #ASCOLI è l'appuntamento che unisce artisti, musicisti e pubblico in una serata in cui il Teatro Ventidio Basso diventa uno speciale “salotto” immerso nelle arti contemporanee. Un microfestival che si va costruendo attraverso un percorso pregresso di scouting di artisti e pubblico appassionato del territorio; un'occasione particolare per mettersi in gioco, vivere l'arte performativa e visiva in un luogo culturale da riscoprire e guardare da altre prospettive.

Un curioso titolo – che gioca sull’inclusione della regione Marche nell’aggettivo inglese 'remarkable', eccezionale, sorprendente – per un progetto, REmarcheBLE!, curato da AMAT - che si avvale del cofinanziamento della Regione Marche Assessorato alle Politiche Giovanili e del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – realizzato in collaborazione con il gruppo Baku, lo Studio Mjras e i Comuni di Ascoli Piceno, Fabriano, Fermo, Macerata, Recanati, San Benedetto del Tronto, Sant’Elpidio a Mare, Urbino, Urbisaglia e la Fondazione Pergolesi Spontini. Obiettivo del progetto, che si sviluppa durante tutto il 2013 e vuole scoprire e promuovere un nuovo modo di fruire gli spazi culturali della regione, è riportare al centro della vita culturale regionale e dei suoi luoghi simbolo, l’arte performativa e visiva frutto di una sensibilità tutta contemporanea. REmarcheBLE! vuole conoscere i giovani che interpretano la contemporaneità attraverso le arti, farsi strumento di lettura dell’esistenza, rianimare i luoghi della cultura, favorendo il dialogo con il pubblico. Spesso si dimentica che ciò che oggi trattiamo come classico - Raffaello o Leopardi - è stato ‘contemporaneo ai propri contemporanei’, che ne hanno consentito la nascita, gli sviluppi e - solo a posteriori - la conservazione.
In ogni provincia gli artisti performativi e visivi sono invitati a presentare proposte di spettacolo o installazioni mentre il pubblico viene coinvolto nella riflessione sull’arte dello spettatore attraverso incontri e world cafè. Le cinque province si trasformano così in motori di ricerca per nuovo pubblico e nuovi giovani protagonisti della scena e dell’arte. Individuati i protagonisti, tra palcoscenico e platea, si organizzeranno delle gite sociali alla scoperta dei contenitori culturali coinvolti che – nel culmine della realizzazione del progetto – ospiteranno due sessioni di REmarcheBLE! Days: microfestival in cui presentare i lavori di performer e artisti visivi, ma anche laboratori di ricerca, incontri di approfondimento, piccole mostre ed altre iniziative. Ciascuna provincia vedrà i propri luoghi ‘abitati’ ma soprattutto ‘ri-conosciuti’, poiché le proposte e i contenuti dei REmarcheBLE! Days si costruiranno a partire da una conoscenza approfondita delle storie, delle caratteristiche architettoniche e delle potenzialità degli stessi.
Al centro del progetto giovani marchigiani tra i 18 e 35 anni: performer e spettatori neofiti, artisti visivi e pubblico appassionato; il popolo di REmarcheBLE! è ancora tutto da conoscere e scoprire. A tale scopo è stato stilato un calendario di incontri volti alla scoperta e alla conoscenza di giovani artisti emergenti e spettatori appassionati, chiamati a essere non solo fruitori ma anche coprotagonisti dell’ideazione e della programmazione dei REmarcheBLE! Days.
6 DICEMBRE CONTEMPORANEO

Spellbound Contemporary Ballet

LE QUATTRO STAGIONI

coreografia e set concept Mauro Astolfi
interpreti Maria Cossu, Marianna Ombrosi, Alessandra Chirulli, Giuliana Mele, Gaia Mattioli,
Sofia Barbiero, Mario Laterza, Giacomo Todeschi, Giovanni La Rocca
musiche originali Luca Salvadori
musiche Antonio Vivaldi
disegno luci Marco Policastro
elaborazioni video Enzo Aronica
scene Esse a Sistemi


Allo spettacolo è collegato un work shop per gli allievi di danza della città guidato da Mauro Astolfi.

La nota compagnia Spellbound Contemporary Ballet affronta, attraverso la coreografia del sapiente Mauro Astolfi, la famosissima composizione di Antonio Vivaldi Le Quattro Stagioni intrecciandola a una partitura sonora creata ex novo da Luca Salvadori. Se le note di Vivaldi si associano al mutare della natura, del tempo e degli umori più intimi, i contrappunti di Salvadori evocano paesaggi emotivi e concreti, come cinguettii, scrosci di pioggia, fenomeni naturali.
Al centro della scena un grande cubo mobile che diventa casa, rifugio, nave, albero: come scrive nelle note di regia lo stesso Astolfi è “un posto misterioso da cui osservare le stagioni che mutano, un posto da dove partecipare in prima persona al ciclo della natura che si rinnova”.

Il ciclo della natura che si rinnova è osservato da quello spazio comune che unisce, che soffoca, che vibra. Mani, piedi, gambe, teste, sbucano dalla finestra, dalla porta, dal tetto aperto. E la danza si apre a duetti solari, poi notturni, ariosi e intimi; a intrecci di terzetti alternati, a geometrie e assembramenti di gruppo, a un sensuale duetto, inondato da una luce calda di raggi, che è preludio dell’estate. [Giuseppe Distefano, “Il Sole 24Ore”]

Le Quattro Stagioni sono essenza pura. Linearità. Privazione volontaria di orpelli. L’unica “complessità” è data dalla coreografia. Il corpo dei danzatori è quasi scomposto per cogliere con ogni singola parte di esso ogni più piccolo accento musicale suggerito dagli archi prestigiosi di Vivaldi. I corpi si intrecciano, contorcendosi in passi a due in cui i danzatori mantengono costantemente il contatto, dando a tratti la sensazione di inglobare l’uno nell’altro... Sotto l’apparente semplicità di scene e costumi si nasconde una complessità meravigliosa come il susseguirsi silenzioso delle stagioni cela in sé il brulichio continuo della vita.[Tania Mastrangioli, “teatro.org”]
29 MARZO CONTEMPORANEO

Stabilemobile – Compagnia Antonio Latella
La Corte Ospitale
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro – VIE Festival

FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO
1. TWINS 2.ATLANTA 3.BLACK 4.MATCH 5.TARA

5 movimenti liberamente ispirati a Via col Vento di Margaret Mitchell
drammaturgia Federico Bellini, Linda Dalisi e Antonio Latella
con Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca
scene e costumi Marco Di Napoli e Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche Franco Visioli
movimenti Francesco Manetti
assistente alla regia Francesca Giolivo
regia Antonio Latella


Dopo l'incredibile successo di Un tram che si chiama desiderio – vincitore di numerosi e importanti premi – il regista italiano di adozione tedesca Antonio Latella propone un progetto liberamente ispirato al romanzo Via col vento di Margaret Mitchell, reso noto al grande pubblico grazie alla versione cinematografica di Victor Fleming (1939) con protagonista Vivien Leigh. È proprio attorno alla figura di Rossella O’Hara che si dipanano i cinque movimenti che compongono Francamente me ne infischio. Sul palco Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca interpretano Rossella, restituendo nelle differenti sfumature un personaggio immerso in un universo che oscilla vertiginosamente tra il grottesco e il pop, tra la riflessione testuale e la contemporaneità. Rossella è il capriccio e la terra, l’egocentrismo e la piantagione di cotone, la tenacia e la schiavitù; sarà Ashley Wilkes e i gemelli Tarleton, sarà Mami e Rhett Butler. Perché Rossella
è l’incarnazione del sogno americano. Rossella è il sogno di ieri e l’America di oggi.

Entriamo nel dettaglio dei 5 movimenti. In Twins i gemelli Tarleton interrompono la corsa di Rossella verso l’amore dando inizio alla demolizione del doppio in un’America che non distingue più la realtà dalla finzione. L’atmosferapop del primo movimento si colora di toni più cupi in Atlanta, in cui il paesaggio è abitato da sciami di mosche che simboleggiano la morte che tutto avvolge. Black mostra le paure, le colpe e le ossessioni di Rossella, sullo sfondo di un’America che avanza grazie all’industria, al petrolio e alle armi. Match, ruota attorno agli uomini di Rossella, personalità che riflettono un mondo in mutamento: Carlo è la stupidità, Frank il denaro, Ashley la poesia e l’astrazione, Rhett la furbizia e la caparbietà. Infine, Tara è il ritorno a casa, alle radici, alla terra, a se stessa.

Rossella O’Hara è una giovane donna capricciosa e senza scrupoli che affronta tutte le difficoltà con spirito di conquista, incapace come il suo popolo di riconoscere la sconfitta anche quando se la trova davanti. Rossella si appresta ad andare incontro al futuro, pensando che dopotutto «domani è un altro giorno». Tutto gira attorno a lei, tutti parlano di lei, tutti la descrivono in modo meraviglioso e poi la distruggono. Attraverso di lei si racconta una folle storia d’amore e l’epopea di una nazione. Rossella è brutta ma bella. Rossella è una bambina. Rossella è la menzogna. Rosella è una donna testarda. Rossella è la smorfia, è il sorriso. Rossella è la paura di restare zitella. Rossella è la donna che non vuole sposarsi per restare libera. Rossella è la moglie che nessun uomo vorrebbe, ma che tutti sposano. Rossella è l’incapacità di essere madre. Rosella è la madre di tutti i figli che non sono suoi. Rossella è l’America. Antonio Latella

DALL'11 AL 13 APRILE CONTEMPORANEO
TEATRO FILARMONICI

Teatro C.A.S.T.

LE TRE VECCHIE

di Alejandro Jodorowsky
traduzione Antonio Bertoli
con Rossana Candellori, Romana Romandini, Silvia Maria Speri
regia Alessandro Marinelli


Le vecchie contesse De Felice, nobili gemelle decadute, sono affette da un grave disturbo psichico: rimuovono sistematicamente il loro misterioso passato, lo distorcono, s’imbellettano come fanciulle in fiore nella speranza di attrarre spasimanti che le salvino dalla miseria e che le rendano madri, senza alcun pensiero alla sterilità anagrafica in cui sono ormai confinate. Paradossalmente, ora che la vecchiaia le ha ormai divorate, nei loro corpi appassiti rinverdiscono le tensioni sessuali della giovinezza, il loro essere brama, l’irruenza del corpo maschile; la loro carne risente la morsa d’un piacere malato, consumato anni addietro in modo aberrante, nel perimetro angusto delle mura domestiche. Sono creature che vivono ai margini queste contesse, larve reiette, schernite ed estromesse da un mondo che non sa comprendere. Osservandole, mi tornano alla memoria le parole con cui Pirandello descriveva il sentimento del contrario: “Vorremmo ridere, ma il riso non ci viene alle labbra schietto e facile; sentiamo che qualcosa ce lo turba e ce l’ostacola; è un senso di commiserazione, di pena e anche d’ammirazione”. E infatti, mentre l’intreccio procede in costante bilico tra la pochade e il Grand Guignol, avvertiamo il peso d’un dolore insopportabile, d’uno strazio lacerante e impossibile da cancellare. Avvertiamo l’abisso. Ed è appunto l’abisso ciò che più m’interessa indagare, l’orrore da cui origina una devianza, la genesi d’un comportamento non allineato. Perché oggi - come ieri - ciò che è diverso è spesso demonizzato. Invece, prima d’ogni altra cosa, ciò che è diverso andrebbe compreso. Alessandro Marinelli
9 FEBBRAIO RAGAZZI

Associazione Culturale Tra il dire e il fare
La luna nel letto
in coproduzione con Il Carro di Jan

LA BELLA ADDORMENTATA

tratto da Rosaspina dei Fratelli Grimm
drammaturgia Katia Scarimbolo
con Annabella Tedone, Enzo Ruta, Filomena De Leo, Luigi Tagliente
scene e regia Michelangelo Campanale


È bello, prima di addormentarsi, giocare sotto le coperte e con i cuscini, raccontarsi delle storie, fino a quando gli occhi stanchi non vedono più le pareti della stanza, ma….
Intorno al grande letto il tempo all’improvviso si sospende, la magia del sogno entra dolcemente nella scena, annulla i confini tra il racconto e la realtà e ci accompagna, in un vortice di immagini, risate ed emozioni, nei sogni de La Bella Addormentata.
Lo spettacolo nasce dopo dieci anni di esperienza diretta con i bambini, attraverso il gioco, l’animazione teatrale e le letture animate, dopo aver esplorato l’immaginario infantile, la dimensione fantastica attraverso la quale i bambini si relazionano al mondo. La compagnia ha giocato a sognare ad occhi chiusi e ad occhi aperti e il sogno dei bambini li ha portati, inconsapevoli, a riscoprire la fiaba di Rosaspina.
Con i bambini si sono chiesti: “Allora Rosaspina sogna per cento anni? E come sono i suoi sogni? Come trascorrono cento anni di sogni?”
Lo spettacolo è una prima piccola risposta a un interrogativo così grande.
16 MARZO RAGAZZI

Accademia Perduta Romagna Teatri

LA CICALA E LA FORMICA

di Claudio Casadio e Giampiero Pizzol
con Maurizio Casali, Mariolina Coppola, Alessandra Tomassini
scene Maurizio Bercini, Donatello Galloni, Ilaria Commisso
costumi Luca Dall'Alpi e Maurizio Casali
canzoni Paola Baldarelli
musiche Giovanni Perinelli
regia Claudio Casadio


Questi due piccoli animali, simbolo dell'ozio e del lavoro sono tra i più famosi al mondo grazie anche alla popolare favola di La Fontaine. Ma, mentre nel racconto del narratore francese queste due figure sono rigidamente contrapposte per celebrare la virtù di una previdente e laboriosa saggezza condannando il suo opposto, nel mondo del teatro avviene qualcosa di più.
Tra le due amiche-avversarie si snoda il filo di una avventurosa storia, comica e saggia, antica e moderna, piena di incontri e scontri, di sorprese e paure sul filo dei versi e delle rime con cui è scritto il testo .
Cicala e formica diventano veri e propri personaggi prendendo corpo e acquistando una personalità quasi umana. La cicala ha un autentico talento artistico ed è in grado di farci volare sulle ali della fantasia con la sua straordinaria voce mentre la formica, che ha una mentalità più realistica, si occupa del posto di lavoro, della casa e delle piccole gioie e dolori del quotidiano. Da questa diversità di visioni emerge un modo differente di affrontare ogni piccolo e grande problema e quindi un diverso modo di parlare e agire.
Ma, la dinamica del teatro non vive solo di questo contrasto fra il sogno e la realtà, infatti tra le due protagoniste si insinua una terzo personaggio: il Calabrone, un affarista senza scrupoli che ben rappresenta le facili tentazioni del mercato e del successo di cui vediamo oggi esempi frequentissimi. È proprio lui a sfruttare e illudere la Cicala per poi abbandonarla squattrinata e sola al gelo dell'inverno. Il mito della facile ricchezza e della perpetua spensieratezza si infrange contro il mondo reale.
A questo punto tutto il peso della storia poggerà su una formica! Questa piccola creatura dovrà scegliere se chiudere la porta alla sfortunata compagna o tentare di salvarla a rischio della propria vita entrando anch'essa nel pericoloso mondo dell'arte.
Dunque il racconto di una amicizia perduta e riconquistata che, come tutte le avventure mette alla prova attori e spettatori per tracciare una parabola moderna e condurre all’epilogo questa piccola e grande storia senza fine.
ABBONAMENTI [PROSA: 8 spettacoli]
platea e palco centrale di I e II ordine euro 200,00
palco laterale I e II ordine, palco centrale di III ordine euro 165,00
palco laterale di III ordine, palco IV ordine euro 136,00
speciale studenti* euro 100,00
da giovedì 26 settembre a sabato 5 ottobre
periodo riservato ai vecchi abbonati (Prosa e Musical & Commedie) per acquistare l’abbonamento ma senza conferma del turno e del posto della passata stagione teatrale
da lunedì 7 ottobre
vendita nuovi abbonamenti

Biglietteria del Teatro tel. 0736 244970
in campagna abbonamenti dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30

BIGLIETTI
PROSA
platea e palco centrale di I e II ordine euro 28,00 ridotto euro 23,00
palco laterale I e II ordine, palco centrale di III ordine euro 23,00 ridotto euro 19,00
palco laterale di III ordine, palco IV ordine euro 19,00 ridotto euro 16,00
loggione euro 14,00 ridotto euro 11,00
speciale studenti* euro 14,00

La riduzione è valida fino a 25 anni e oltre 65 anni.
* riservato agli studenti delle scuole medie superiori e universitari, nei posti di palco laterale di III e IV ordine

Remarcheble Day#Ascoli euro 3,00
Le quattro stagioni
posto unico numerato euro 15,00 ridotto euro 10,00
La riduzione è valida fino a 25 anni, oltre 65 anni e iscritti scuole danza
Francamente me ne infischio
Twins h 16 - Atlanta h 17.15 – Black h 18.30 - Match h 21 – Tara h 22.15
posto unico numerato euro 8,00
pacchetto spettacoli pomeriggio o sera euro 12,00
pacchetto maratona completa euro 16,00
Le tre vecchie euro 10,00
TEATRO RAGAZZI
posto unico numerato euro 8,00 ridotto euro 4,00
La riduzione è valida fino a 14 anni

da sabato 12 ottobre
vendita biglietti per lo spettacolo Il mercante di Venezia
da giovedì 24 ottobre
vendita biglietti per tutti gli altri spettacoli in programma

Biglietteria del Teatro tel. 0736 244970
vendita biglietti dal martedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30

INIZIO SPETTACOLI
feriali h 20.30 - domenica h 17.30

Francamente me ne infischio
Twins. h 16 [durata 1 h.]
Atlanta. h 17.15 [durata 1 h.]
Black. h 18.30 [durata 1 h.]
pausa
Match. h 21 [durata 50 min.]
Tara. h 22.15 [durata 45 min.]
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
 RETERICERCA (Leggi tutti i comunicati)
47122 Italia
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