MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI al Teatro DUSE di Bologna

Paolo Coletta dirige  Maria Paiato nel capolavoro brechtiano, tratteggiando con forza una figura sospesa tra bene e male, perchè è la guerra che comanda e  dis-orienta: un'opera dalle forti componenti musicali ( la musica di Paul Dessau) dove parola, corpo e musica si fondono.
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MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI al Teatro Duse di Bologna

 

MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI al Teatro DUSE di Bologna
MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI al Teatro DUSE di Bologna
MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI al Teatro DUSE di Bologna
MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI al Teatro DUSE di Bologna
ph Sabrina Cirillo – Cubo Creativity Design

 

 

 

di BERTOLT BRECHT.
TRADUZIONE DI ROBERTO MENIN.
CON MARIA PAIATO, MAURO MARINO, GIOVANNI LUDENO, ANDREA PAOLOTTI, ROBERTO PAPPALARDO, ANNA RITA VITOLO, TITO VITTORI, MARIO AUTORE, LUDOVICA D’AURIA, FRANCESCO DEL GAUDIO.
DRAMMATURGIA MUSICALE E REGIA PAOLO COLETTA.
MUSICA PAUL DESSAU.
SCENE LUIGI FERRIGNO.
COSTUMI TERESA ACONE.
LIGHT DESIGNER MICHELANGELO VITULLO.
ORGANIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE MASSIMO TAMALIO.
PRODUZIONE SOCIETÀ PER ATTORI E TEATRO METASTASIO DI PRATO
IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA.

Paolo Coletta dirige  Maria Paiato  nel capolavoro brechtiano, tratteggiando con forza una figura sospesa tra bene e male, perchè è la guerra che comanda e  dis-orienta: un'opera dalle forti componenti musicali (la musica di Paul Dessau) dove parola, corpo e musica si fondono.

Madre Coraggio e i suoi figli ("Cronaca della guerra dei Trent'anni") di Bertolt Brecht, scritta nel 1938 in prossimità della seconda guerra mondiale, presenta  tutte le contraddizioni ed il dramma dell'epoca: da un lato cerca di proteggere i figli dalla guerra, dall'altro è grazie alla guerra che  lei stessa fa affari.

 Ma la guerra è più potente e terribile, questa la profezia di Brecht.

La donna e il suo misero carro sono il segno di un futuro di disperazione, rispetto alla quale tutti i modelli di vita sono annullati: l'affanno per un guadagno ancor misero, la perdita del senso di una qualsiasi responsabilità in quanto madre, la stessa identità femminile azzerata.

 

Brecht ci offre un’opera sulle guerre di tutti i tempi, fino a tracciare i segni di un mondo che, se pur va scomparendo, mantiene i suoi  riti. e nel quale l’essere umano è capace di abituarsi sopravvivendo addirittura al peggio, alla fine.

 

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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