Al Teatro Duse di Bologna: Ornella Muti, Enrico Guarneri "LA GOVERNANTE" di VITALIANO BRANCATI.

Dal 18 al 20 gennaio 2019
FORLI, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

ORNELLA MUTI ED ENRICO GUARNERI AL TEATRO DUSE
CON ‘LA GOVERNANTE’ DI VITALIANO BRANCATI-

Dal 18 al 20 gennaio 2019 | ore 21, domenica ore 16

Al Teatro Duse di Bologna, via Cartoleria 42.
CORTE ARCANA/ISOLA TROVATA.

Ornella Muti, Enrico Guarneri in_

"LA GOVERNANTE"

di VITALIANO BRANCATI.

Con:
Nadia De Luca, Rosario Marco Amato, Caterina Milicchio, Turi Giordano, Federica Breci, Rosario Minardi.

Scene SALVO MANCIAGLI.
Costumi DORA ARGENTO.
Musiche MASSIMILIANO PACE.
Regia GUGLIELMO FERRO.


Dal 18 al 20 gennaio al Teatro Duse di Bologna (venerdì e sabato ore 21, domenica ore 16) Ornella Muti ed Enrico Guarnieri saranno i protagonisti de ‘La governante’, dramma scritto nel 1952 da Vitaliano Brancati e subito censurato. La scusa era quella del tema, allora molto scottante, dell’omosessualità, anche se Brancati sosteneva che “la sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne”. Tuttavia, sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa.

Brancati morì nel 1954, ‘La Governante’ andò in scena per la prima volta a Parigi nel 1963. Per poterla presentare in Italia, Anna Proclemer, moglie di Brancati, dovette aspettare l’abolizione della censura. Il debutto italiano è avvenuto il 22 gennaio 1965, protagonista la stessa Proclemer, accanto a Gianrico Tedeschi, diretti da Giuseppe Patroni Griffi, all’epoca già noto drammaturgo, alla sua prima prova come regista.

La vicenda de ‘La Governante’, è imperniata su Caterina Leher (Ornella Muti), governante francese assunta nella casa di Leopoldo Platania (Enrico Guarneri). Patriarca di una famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma. Leopoldo ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene considerata da tutti un modello d’integrità. La donna vive perciò segretamente la propria omosessualità, una ‘colpa’ cui si aggiunge quella di aver attribuito ad una giovane cameriera dei Platania le proprie tendenze, causandone il licenziamento. Caterina si sente responsabile della morte della ragazza, coinvolta in un incidente mentre tornava al Sud: un peccato che la governante deciderà di espiare con il suicidio.

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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