Barbara Nicoli, Semiotica della Natura a cura di Manuela Gandini
La mostra propone cinque cicli di lavori di incisione, disegno e cucito compiuti nell’ultimo anno. L’artista, attratta dalla vita del mondo vegetale, incentra la propria attenzione sulla forma delle foglie e sul prolungamento virtuale delle loro facoltà invisibili nello spazio.
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Milano,
(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
Attiva nella performance e nel teatro, oltre che nell’incisione e nella sperimentazione pittorico/scultorea, Barbara Nicoli presenta “Semiotica della Natura”, una nuova serie di lavori, alla Fabbrica Eos di Milano.
La personale di Nicoli, organizzata da Fabbrica Eos e 29 Arts In Progress e curata da Manuela Gandini, propone cinque cicli di lavori di incisione, disegno e cucito compiuti nell’ultimo anno. L’artista, attratta dalla vita del mondo vegetale, incentra la propria attenzione sulla forma delle foglie e sul prolungamento virtuale delle loro facoltà invisibili nello spazio. Con una metodica certosina Nicoli, lontana dalla distrazione dell’era mediatica, elabora il dettaglio e trascrive visivamente la poesia del vegetale. Incide le foglie passandole al torchio e, su preziose carte bianche, traccia linee di continuità a partire dalle venature. Scrive Manuela Gandini in catalogo: “Immobilità e movimento coesistono nella stessa opera e non sono in contraddizione. Diversamente dalla fissità delle tavole botaniche settecentesche, dall’intento scientifico e archivistico, Nicoli mantiene, del vegetale, la vitalità originaria, l’organicità e il panorama interiore. Ogni singola foglia è una short-story (allungata, simmetrica, strappata, aghiforme) che nessuno - nel razionale procedere della vita - si sognerebbe mai di leggere. Per quell’indifferenza all’ambiente che ci ha portati ad avvelenare il nostro stesso cibo.”
Spiritualità, manualità, poesia, sono gli elementi che caratterizzano i cinque cicli qui presentati. In “Impronte vegetali”, l’artista sovrappone l’impronta della propria mano alla foglia; “Espansioni” è un ciclo legato all’espansione della foglia che afferma la propria presenza discreta occupando lo spazio della sua invisibilità. In “Intarsi” le venature sono ricamate e accentuate dal filo che crea rilievo e accenna alla tridimensione. E mentre, “Scomposizioni” implica un intervento umano geometrico di suddivisione della forma, “Artifici” mostra, in modo quasi drammatico, il liquido interno dei fiori. L’artista si appropria infatti di varie tipologie arboree e ricrea – con l’inchiostro – quelle tonalità che non corrispondono al colore dei petali.
Inserendosi nel solco delle ricerche che dall’arte povera, alla land art, giungono alla performing art, e agli orti urbani dei collettivi artistici, Nicoli, aggiunge una visione minimalista, antica e meditativa, degli elementi naturali, facendo danzare le foglie nel teatro contemporaneo dell’arte. La forma che Barbara cattura è segno e significato, espressione di un linguaggio che, come direbbe Joseph Beuys, il popolo vegetale trasmette al popolo umano ma anche animale e minerale. Un incontrovertibile appello alla vita.
La personale di Nicoli, organizzata da Fabbrica Eos e 29 Arts In Progress e curata da Manuela Gandini, propone cinque cicli di lavori di incisione, disegno e cucito compiuti nell’ultimo anno. L’artista, attratta dalla vita del mondo vegetale, incentra la propria attenzione sulla forma delle foglie e sul prolungamento virtuale delle loro facoltà invisibili nello spazio. Con una metodica certosina Nicoli, lontana dalla distrazione dell’era mediatica, elabora il dettaglio e trascrive visivamente la poesia del vegetale. Incide le foglie passandole al torchio e, su preziose carte bianche, traccia linee di continuità a partire dalle venature. Scrive Manuela Gandini in catalogo: “Immobilità e movimento coesistono nella stessa opera e non sono in contraddizione. Diversamente dalla fissità delle tavole botaniche settecentesche, dall’intento scientifico e archivistico, Nicoli mantiene, del vegetale, la vitalità originaria, l’organicità e il panorama interiore. Ogni singola foglia è una short-story (allungata, simmetrica, strappata, aghiforme) che nessuno - nel razionale procedere della vita - si sognerebbe mai di leggere. Per quell’indifferenza all’ambiente che ci ha portati ad avvelenare il nostro stesso cibo.”
Inserendosi nel solco delle ricerche che dall’arte povera, alla land art, giungono alla performing art, e agli orti urbani dei collettivi artistici, Nicoli, aggiunge una visione minimalista, antica e meditativa, degli elementi naturali, facendo danzare le foglie nel teatro contemporaneo dell’arte. La forma che Barbara cattura è segno e significato, espressione di un linguaggio che, come direbbe Joseph Beuys, il popolo vegetale trasmette al popolo umano ma anche animale e minerale. Un incontrovertibile appello alla vita.
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