Intervista di Alessia Mocci a Brina Maurer: vi presentiamo Vocabolari e altri vocabolari

Brina Maurer (pseudonimo di Claudia Manuela Turco) è nata il 15 dicembre 1970 e vive nella campagna friulana. Si è laureata in Lettere e Filosofia (Conservazione dei Beni Culturali) con lode, è stata giornalista pubblicista ed è poeta, romanziere, diarista, biografa e critico letterario. 
Cagliari, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

Si dovrebbe smettere di chiamare “bestie” gli animali e “padroni” le loro umane metà. Non si è mai abbastanza sensibili e parlare è già un modo di agire. C’è da inorridire sfogliando i vocabolari, notando come certe definizioni offensive, attribuite a termini concernenti il mondo animale, siano ancora in circolazione.” – Brina Maurer

Brina Maurer pone al lettore una riflessione importante sul linguaggio, su come le parole abbiano assunto un uso dispregiativo (bestie) o di possesso (padroni), su come l’essere umano lo adoperi per allontanarsi dallo status di animale disprezzando in realtà ciò che è.

L’interesse dell’autrice si pone sulle somiglianze tra animale ed animale, tra umano e cane per l’esattezza, in uno studio profondo di ciò che fa l’uomo e ciò che fa il cane. “Corrispondenze continue” nel sentire e nell’agire annotate dettagliatamente in pagine e pagine di diari.

Brina Maurer (pseudonimo di Claudia Manuela Turco) è nata il 15 dicembre 1970 e vive nella campagna friulana. Si è laureata in Lettere e Filosofia (Conservazione dei Beni Culturali) con lode, è stata giornalista pubblicista ed è poeta, romanziere, diarista, biografa e critico letterario. 

Vocabolari e altri vocabolari” è stato pubblicato a giugno 2020 dalla casa editrice Macabor Editore nella collana “I fiori di Macabor”, con elaborazione grafica su fotografia di Marco Baiotto. La prefazione è stata curata da Lucia Gaddo Zanovello.

“[…] Passano gli anni,/ e l’ipersensibilità/ è sempre più indesiderata./ Nulla da denunciare,/ nulla da dichiarare./ L’importante è/ non creare problemi.// […]” “Isa-bella addormentata in ospedale”

 

A.M.: Brina, la ringrazio per il tempo concesso in questa intervista e mi complimento per questa sua nuova raccolta dal titolo “Vocabolari e altri vocabolari”. Dovrebbe essere il ventiseiesimo?

Brina Maurer: Ringrazio innanzitutto lei, dott.ssa Alessia Mocci, per l’invito a partecipare a questa intervista e per aver letto Vocabolari e altri vocabolari.

Sono poeta, romanziere, diarista, biografa e critico letterario e sono stata giornalista pubblicista. All’attivo ho pubblicazioni di vario genere, per argomento ed estensione. Risulta, pertanto, alquanto difficile quantificarle. Penso sia ragionevole dire che ho scritto circa 25 libri, più di 200 articoli e oltre 4.500 pagine manoscritte. E molto altro, che però ho distrutto.

I cani sono la mia vita. Il 25 giugno 2007 ho adottato Glenn (Lord Glenn). A lui ho dedicato un Ciclo di oltre 1600 pagine di narrativa intrecciata alla diaristica. Il 1° agosto 2011, invece, è avvenuta l’adozione di Mughetto (Mr. Mughy), un cane altrettanto speciale, al quale ho dedicato 42 diari, di cui 38 manoscritti. Entrambi mi hanno salvato la vita, restituendomi la gioia rubatami dagli umani, moltiplicata all’infinito. Grazie a loro la mia esistenza non è stata solo orrore ma anche magia.

A lungo ho scritto combattuta tra due fuochi: Vittorio Alfieri e Lord Byron. Anche loro nutrivano una forte passione per gli animali e la loro opera, come la mia, non può venire separata dalla loro vita. Ora, però, i miei due fuochi sono Lord Glenn e Mr. Mughy. Mi hanno ispirato atmosfere da romanzo romantico e da fiaba.

Se potessi ritornare indietro, eviterei di scrivere alcuni testi che ho pubblicato, anche se è vero che a loro modo sono serviti per arrivare alla meta. Non si possono mettere sullo stesso piano, per esempio, i miei contributi di critica e le opere dedicate ai miei adorati cani. Dei primi si potrebbe tranquillamente fare a meno, le seconde sono necessarie. Ho saputo di alcuni cani anziani e malati che sono stati salvati proprio grazie alla lettura delle storie di Glenn e Mughy. Ciò dà senso a tutto il mio lavoro, a tutte le mie fatiche, a quel mio disperato farmi male fisicamente e mentalmente per scrivere.

Sin da bambina non ho mai desiderato di diventare una scrittrice, ma ho sempre saputo di esserlo e di non poter fare diversamente. Cosa che non ho mai vissuto come un dono, bensì come una maledizione.

Con la scrittura mantengo un rapporto di amore-odio. Cerco la poesia anche nella prosa, tra “frecce di luce” (il trionfo della bellezza sul dolore) e “dardi avvelenati” (sono entrambi titoli di mie sillogi poetiche).

Sin da bambina sono stati i cani a insegnarmi cosa sia la poesia. La poesia è qualcosa che è nell’aria, e aspetta di essere colta, di venire catturata. Non considero la parola come strumento necessario alla poesia. Se «il poeta è la più impoetica delle cose che esistono» (J. Keats), il cane è l’essere più poetico. Fantasioso, sempre curioso e mai noioso.

 

A.M.: Nella prefazione, Lucia Gaddo Zanovello scrive: “Gli umani si comportano in modi diversi con gli animali, ma alcuni di loro non li rispettano e molti ancora purtroppo non si preoccupano minimamente di come vengano trattati, nemmeno quando vengono torturati.” È in accordo con questa affermazione?

Brina Maurer: Sì, sono d’accordo. Molti dicono di amare gli animali ma, se si scava, si scopre che intendono l’amare gli animali in modi ben diversi, persino contrastanti. Inoltre, il discorso rientra in quello più ampio della violenza in generale, sia fisica che psicologica, soprattutto sugli indifesi. Non scrivo mai di animali per parlare solo dell’uomo. Ci tengo a precisarlo, perché non di rado ho letto libri in difesa di tutti gli esseri viventi, poi presentati da alcuni recensori in un’ottica di puro beneficio per l’uomo. Questo è un grande problema. Costanti della mia poetica sono: il voler dar Voce a chi la cui Vita non gli appartiene, l’umanità degli animali, l’animalità dell’uomo, la dimensione di solitudine e malattia cui è condannato il diverso tra i diversi.

Quando ascolto certi discorsi sulla difesa dell’essere umano e dei suoi diritti, sento quasi sempre un pugno nello stomaco, perché non si dovrebbe parlare degli “animali umani” comportandosi come se gli “animali non umani” non esistessero. Si dovrebbe sempre focalizzare il discorso sugli “esseri viventi”, nella loro totalità.

In Vocabolari e altri vocabolari, il personaggio di Isabella è un esempio di come spesso vengono trattati male gli esseri umani, indipendentemente dall’età e dal sesso, dagli altri umani.

Non di rado il peggior nemico del bambino malato è il bambino sano, e la madre che sbatte il cane fuori di casa per pigrizia, perché le pesa pulire un po’ di più, in realtà non vuole bene né al cane, né al bambino. I bambini istintivamente amano gli animali e la loro armoniosa convivenza consente una crescita equilibrata, senza bisogno di droghe o alcol per sfuggire a una tetra realtà.

Le brutte cose che spesso la gente mi diceva in presenza di Glenn (ferendo entrambi), perché adottato già anziano, zoppo, cieco e con problemi di cuore, non erano diverse dalle frasi che la gente diceva a mia madre in mia presenza, quando ero una bambina malata, facendo come se io non esistessi o non potessi capire. Quasi mai ho conosciuto qualcuno in grado di amare gli animali e non gli umani. Invece ho conosciuto tantissime persone capaci di fare del male sia agli animali che alle persone.

Il testo della prefazione di Lucia Gaddo Zanovello in origine era il testo della quarta di copertina. Ho voluto io che diventasse prefazione perché, a causa della rilevanza del messaggio e della gravità del contenuto del libro, non avevano importanza eventuali considerazioni sul mio percorso poetico e sugli aspetti stilistici dell’opera. Questa introduzione, priva di inutili fronzoli, focalizza l’attenzione sulla sofferenza degli animali, anche se i miei libri parlano sempre di violenza e sofferenza in generale. Ma, mentre per l’uomo abbondano le occasioni di riflessione in difesa dei suoi diritti, per gli animali il fenomeno è ancora purtroppo molto ristretto. Quindi, non si possono sprecare le opportunità che si presentano.

Info

http://www.macaboreditore.it/

https://www.facebook.com/pages/category/Comic-Bookstore/Macabor-Editore-232652587202894/

http://www.macaboreditore.it/home/index.php/libri/hikashop-menu-for-products-listing/product/112-vocabolari-e-altri-vocabolari

 

Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa