Dalle urne ai tribunali, è scontro M5s – Renzi

Conto alla rovescia per il referendum costituzionale che a breve ci chiamerà alle urne su un tema ad alto tasso di scontro politico
roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) E’ botta e risposta tra M5s e il premier Matteo Renzi. Si surriscalda, così, il clima politico in vista della consultazione referendaria del 4 dicembre.

Oltre quaranta gli articoli interessati dalla riforma voluta dal Governo Renzi e concentrati nella seconda parte della Carta in cui, ad essere disciplinato, è proprio l’Ordinamento della Repubblica. Riforma del Senato, fine del bicameralismo perfetto, elezione del Presidente della Repubblica, abolizione del Cnel, oltre a nuove regole per i referendum abrogativi e le leggi d’ iniziativa popolare.

Dure le accuse rivolte dall’opposizione nei confronti del comitato per il Sì, accusato di aver formulato un quesito in cui non si farebbe esplicito riferimento agli articoli da modificare, né al tipo di variazione da apportare. Un testo dunque “incompleto” e “fuorviante”, sbilanciato verso la scelta del Sì.

Inevitabili gli strascichi legali: nelle ultime ore, Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana hanno presentato ricorso al Tar. La parola, dunque, passa ai giudici amministrativi regionali, chiamati ad esprimersi sulla correttezza del quesito che, di recente, aveva ricevuto il via libera della Corte di Cassazione. Proprio su questo aspetto ha centrato l’attenzione il commento giunto nelle ultime ore dal Colle che ha smentito i pentastellati in merito alla “paternità” del testo, erroneamente attribuito alla Presidenza della Repubblica.

Pochi minuti fa, alcune agenzie nazionali hanno battuto la notizia della convocazione dei legali dei ricorsisti per un’audizione preliminare sul ricorso.

Non è tardata ad arrivare la risposta del premier Matteo Renzi, cuore del comitato per il Sì, nonché reo, secondo il M5s, di aver ordito un sostanziale “bluff” ai danni degli italiani. “E’ uno spot, non ho dubbi vinca il No – dichiara senza mezzi termini Beppe Grillo. “Questo quesito è ciò che la legge prevede per la riforma costituzionale – ribatte, sicuro, il Primo Ministro.

I toni della polemica non accennano a placarsi e, nel frattempo, anche il comico Roberto Benigni, buttandola sul ridere, sceglie di dir la sua, lanciando un chiaro endorsement alla vittoria del Sì:

“Al referendum è indispensabile vinca in Sì. Anche i padri costituenti avevano auspicato un miglioramento della seconda parte della Carta – ha dichiarato ieri ai microfoni del programma Le Iene”.

Mentre i comitati per il Sì e per il No si affannano a far valere le proprie ragioni, ad avere la peggio è un’opinione pubblica tendenzialmente confusa a causa del tecnicismo e della complessità della materia referendaria. Il rischio di espressione di un voto emotivo – pro o contro Renzi – è a nostro avviso alto. Risuonano ancora una volta attuali le note di un acuto Giorgio Gaber che, dai suoi palchi, cantava una politica fumosa e autoreferenziale.

“Persino in Parlamento
c’è un’aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente”

Stavolta qualcosa potrebbe invece cambiare. Al netto delle schermaglie, la partita è ancora aperta. La palla passa al cittadino che, oggettivamente, volendosi smarcare dalla logica del voto pro/contro Governo, patisce la mancanza di informazioni il più possibile obiettive.

Al riguardo, consigliamo la lettura di un interessante articolo de L’Internazionale, in tema di riforma istituazionale:

http://www.internazionale.it/notizie/2016/09/26/referendum-data-costituzionale-dicembre

Fonti: Ansa.it – Agi.it – Internazionale.it
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