Al Teatro Alighieri di Ravenna "La figlia del reggimento" il 23 e 24 gennaio 2010

Opéra-comique in due atti di Jean-François-Alfred Bayard e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Musica di Gaetano Donizetti.
, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Al Teatro Alighieri di Ravenna "La figlia del reggimento" Opéra-comique in due atti di Jean-François-Alfred Bayard e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Musica di Gaetano Donizetti.

Personaggi ed Interpreti:
Maria : Yolanda Auyanet.
Tonio ; Gianluca Terranova.
La Marchesa di Berckenfield : Dionisia Di Vico.
Sulpizio Francesco : Paolo Vultaggio.
Ortensio : Giuseppe Pizzicato.
Il Caporale : Andrea Tabili.
La Contessa di Swingen : Sara Palana.
Il Notaio : Michele Mele.

Alessandro d’Agostini, direttore.
Andrea Cigni, regia, scene e costumi.
Fiammetta Baldiserri, light designer.

Nuovo allestimento

CORO DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO
maestro del coro Antonio Greco
ORCHESTRA LIRICA I POMERIGGI MUSICALI.

Coproduzione dei Teatri del Circuito Lirico Lombardo Grande di Brescia, Sociale di Como, Ponchielli di Cremona, Fraschini di Pavia, Donizetti di Bergamo e del Teatro Alighieri di Ravenna.

PROGRAMMA DI SALA:
La figlia del reggimento
di Gaetano Donizetti (1797 - 1848).
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra-Comique, 11 febbraio 1840
L’opera non è mai stata rappresentata al Teatro Concordia-Ponchielli
L’opera è stata rappresentata al Teatro Ricci di Cremona nel 1870

La vicenda di Maria, la ragazza cresciuta in caserma, allevata da un reggimento di truppe savoiarde, e di Tonio, il giovane svizzero che la ama perdutamente, viene presentata nella nuova edizione critica curata dal musicologo cremonese Claudio Toscani, che recupera la versione con testo italiano commissionata dallo stesso Donizetti al poeta Callisto Bassi in occasione della prima rappresentazione dell’opera in Italia. Nei ruoli dei protagonisti ci saranno due autentiche rivelazioni: il giovane soprano spagnolo Yolanda Auyanet, che ha già affrontato importanti personaggi sopranili, da Traviata a Lucia, da quelli mozartiani a Bohème (Mimì e Musetta), Turandot (Liù), Gilda al Carlo Felice di Genova, al Comunale di Bologna, al Regio di Torino, alla Fenice di Venezia, al Regio di Parma. Accanto a lei Gianluca Terranova, che ha sostenuto importanti ruoli in diversi teatri italiani: in particolare ha cantato Rigoletto all’Arena di Verona, e Bohème al Maggio Musicale Fiorentino. Il tenore si è fatto apprezzare da milioni di italiani duettando con Dimitra Theodossiou il 20 febbraio scorso, in apertura di una delle serate del Festival di Sanremo.
Laureato al DAMS, docente al Pareggiato “Monteverdi” di Cremona, Andrea Cigni è approdato alla regia dopo aver lavorato in teatro come mimo, attore, direttore di scena e assistente alla regia. La sua “opera prima” è stata, nel 2006, l’Andromeda liberata di Vivaldi, messa in scena nell’ambito del Festival di Cremona Claudio Monteverdi. Per la stessa rassegna, l’anno successivo, ha firmato l’Orfeo del quarto centenario. Nel 2008 ha ottenuto grande successo con il Paride ed Elena di Gluck per il Circuito Lirico Toscano, rinnovato con il dittico La Medium di Menotti e Gianni Schicchi di Puccini per i Teatri del Circuito Lombardo.
Attento anche al repertorio contemporaneo (vanta una specializzazione in musica elettronica) e a quello del Settecento, Alessandro d’Agostini ha al suo attivo numerose collaborazioni, sia in campo operistico che sinfonico. Dopo l’esordio del 2002 con Guglielmo Tell di Rossini, ha diretto l’Orfeo ed Euridice di Gluck, l’Elisir d’amore di Donizetti, Rigoletto, Trovatore, Falstaff, L’Arlesiana di Cilea (regia di Sgarbi). Vanta importanti collaborazioni con il Comunale di Bologna e l’Opera di Roma.

LA TRAMA
L’azione si svolge in Svizzera.
ATTO PRIMO
Un accampamento presso un villaggio. Le truppe francesi si sono allontanate e si può infine tirare un sospiro di sollievo. La marchesa di Berckenfield, in viaggio sulla via del ritorno verso il suo castello, si riposa presso una capanna prima di proseguire. Sopraggiunge Sulpizio, sergente dell’XI Reggimento francese, che annuncia che la guerra è finita e la Francia ha conquistato la regione. Con lui è Maria, giovane vivandiera e figlia adottiva del reggimento, che dichiara di sentirsi una soldatessa a tutti gli effetti e di essere profondamente affezionata al proprio esercito. Quando i due si appartano, passa dal campo Tonio, giovane contadino svizzero, che è in cerca di Maria, della quale è profondamente innamorato. Tonio sogna un futuro da generale e una vita insieme alla ragazza che ama. Intanto Sulpizio interroga Maria: qualcuno l’ha vista conversare con un giovane sconosciuto. La ragazza dichiara che il misterioso ragazzo è Tonio, il giovane che l’ha salvata quand’era caduta in un dirupo, e di cui si è innamorata.
Il reggimento torna al campo, portando un prigioniero sorpreso a spiare tra le tende: è Tonio.
Maria rivela l’identità del giovane a Sulpizio. Il giovane svizzero, che è risparmiato dalla fucilazione in quanto salvatore di Maria, dichiara di voler entrare nell’esercito francese pur di restare accanto a Maria. La ragazza è invitata ad intonare la canzone del reggimento. Tonio riesce quindi a sfuggire ai soldati, e in un momento di intimità con Maria le dichiara il suo amore. A colloquio con la Marchesa, che gli chiedeva di essere scortata fino al castello di Berckenfield, Sulpizio apprende che la donna era la moglie segreta di quel capitano Roberto dell’esercito francese che, prima di morire, aveva affidato la loro figlia, in tenera età, alle cure dei commilitoni. Quella bimba è Maria, e adesso la Marchesa chiede che le venga restituita e che possa condurre una vita adatta al suo rango. Il sergente acconsente a restituire la figlia alla madre, che però non si rivelerà subito alla ragazza, fingendo di essere una zia.
mentre il reggimento brinda alla vittoria, arriva Tonio con la divisa di soldato francese. Chiede di poter sposare Maria e i commilitoni, dopo tanti dinieghi, acconsentono. È Maria, però, a portare la notizia: dovrà seguire la ritrovata zia nel castello di Berckenfield. La ragazza parte tra la commozione generale.

ATTO SECONDO
Un salone del castello della marchesa. Sulpizio, che è venuto in visita, apprende dalla Marchesa che Maria andrà in sposa ad un ricco e nobile conte. Sopraggiunge Maria, che dopo aver salutato il sergente si esibisce, suo malgrado, nella lezione di canto e di “belle maniere”.
Ma la prova si rivela un disastro: Maria, infatti, non riesce ad abituarsi a quella vita noiosa, e finisce per indispettire la Marchesa.
Mentre la ragazza si abbandona al rimpianto dei bei giorni passati all’accampamento, sopraggiunge il reggimento guidato da Tonio, ormai generale. Maria, Tonio e Sulpizio sono di nuovo insieme. Nel frattempo, però, è giunto il momento delle nozze: arrivano gli invitati, il notaio, i famigliari dello sposo, guidati dalla Contessa madre. Al momento fatidico della definizione del contratto, Tonio e i suoi soldati interrompono la festa: è lui a pretendere la mano di Maria. La Marchesa, commossa per la forza dell’amore che lega i due giovani, decide di annullare il matrimonio con il Conte, e dopo aver rivelato alla ragazza la sua vera identità, acconsente alla loro unione, tra la gioia di tutti i presenti e il disappunto della Contessa.

SIPARIO:
23 gennaio, ore 20,30
24 gennaio, ore 15,30
INFO: www.ravennafestival.org
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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