DOCENTI "USA E GETTA" AL CONSERVATORIO L. REFICE DI FROSINONE

Frosinone, Conservatorio L. Refice, agosto 2018. Una scena vista troppe volte quella accaduta al Conservatorio L. Refice di Frosinone dove una docente supplente precaria si è trovata ad essere disoccupata nel mese di agosto 2018 pur avendo diritto alla proroga del contratto nel mese estivo.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - società) Frosinone, Conservatorio L. Refice, agosto 2018. Una scena vista troppe volte quella accaduta al Conservatorio L. Refice di Frosinone dove una docente supplente precaria si è vista diventare disoccupata nel mese di agosto 2018 pur avendo diritto alla proroga del contratto nel mese estivo. Ma a settembre la docente dovrebbe essere chiamata solo per lo svolgimento degli esami forse… DOCENTI USA E GETTA, quando non servono più si buttano, quando servono si ripescano… Sembra uno slogan pubblicitario ed, invece, no purtroppo; è la triste realtà che riguarda i docenti precari e le amministrazioni che cercano di risparmiare sulla pelle di personale qualificato che meriterebbe un posto fisso. Ecco la storia in dettaglio.
Il 7 febbraio 2018 L. R., docente precaria AFAM dal 2006 ed ex-allieva del Conservatorio L. Refice, viene nominata come supplente di Storia della Musica su cattedra in organico con titolare in malattia dal mese di novembre 2017 (si nota dunque che la nomina è arrivata già in ritardo rispetto all’inizio della malattia del titolare… privando gli studenti di almeno due mesi di didattica…). Inizialmente il contratto fu stipulato per un mese secondo la durata del certificato medico inviato dal titolare. Successivamente, e sempre secondo le durate dei certificati medici inviati dal titolare di cattedra, il contratto venne prorogato per il mese di marzo 2018, poi per aprile-maggio 2018 ed infine per giugno-luglio 2018 con scadenza il 31/07/2018. Ma il titolare non rientra ed invia nuovi certificati medici dichiarando esplicitamente che riuscirà forse a tornare solo nel mese di novembre 2018 con l’inizio del nuovo anno accademico. Il che significa che alla docente supplente spettava la proroga anche per i mesi di agosto, settembre ed ottobre in considerazione che, dopo la breve pausa estiva, la docente aveva calendarizzato ulteriori lezioni per gli studenti necessarie a raggiungere la minima frequenza obbligatoria per poter sostenere gli esami e che la stessa era stata indicata come membro di commissione d’esame nella sessione autunnale (la docente in questione ha diversi studenti che devono sostenere l’esame nella sessione autunnale ed il Regolamento didattico del Conservatorio Refice prevede che le commissioni d’esame siano composte da tre docenti tra cui il docente preparatore degli allievi).
Invece no! Il 31/07/2018 la docente riceve una mail con la richiesta di compilazione del modulo TFR, mail che mette sull’allerta la docente che quindi contatta immediatamente le segreterie dell’Istituzione frusinate. Era stata la responsabile dell’Ufficio Ragioneria ad inviare tale mail alla docente senza nemmeno sapere se il titolare di cattedra facesse ritorno o proseguisse la malattia. Così si chiede alla docente di pazientare qualche giorno per attendere la documentazione medica del titolare. Il 2 agosto 2018 viene comunicato telefonicamente alla docente che il Conservatorio ha deciso di non prorogare il contratto di supplenza per il mese di agosto in quanto vi è la sospensione delle attività didattica. In sintesi: cara docente, ora non ci servi e dunque non ti spetta né contratto né retribuzione!
Ma le cose non funzionano esattamente così e la docente invia ben due PEC all’Istituzione che ad oggi sono ancora rimaste senza una risposta.
Ma qual è il contenuto di queste PEC? La docente sottolinea che la mancata proroga del suo contratto di supplenza in agosto, oltre a ledere i suoi diritti di docente, è lesiva anche del diritto alla continuità didattica degli studenti in quanto a settembre si dovrebbe convocare un nuovo supplente scorrendo nuovamente le graduatorie d’istituto come di prassi. Inoltre si fa notare che nel 2010 il Conservatorio di Brescia, dove la stessa docente era in servizio con contratto di supplenza analogo a quello stipulato presso l’Istituzione ciociara, prorogò il suo contratto anche sul mese di agosto come in diritto del docente. E si aggiunge che anche presso il Conservatorio di Verona, dove la stessa docente è membro esperto esterno nominato dal MIUR nel CdA, i contratti analoghi per docenti con attività didattica e membri di commissione in settembre-ottobre vengono prorogati anche sul mese di agosto corrispondendo al supplente la relativa retribuzione spettante senza alcuna interruzione di servizio.
Circa il periodo di sospensione delle attività didattiche si ricorda come esemplare quanto recitato dall’art. 40 comma 3 del CCNL Scuola 2007 in cui si dice: “…. qualora il docente titolare si assenti in un’unica soluzione a decorrere da una data anteriore di almeno sette giorni all’inizio di un periodo predeterminato di sospensione delle lezioni e fino a una data non inferiore a sette giorni successivi a quello di ripresa delle lezioni, il rapporto di lavoro a tempo determinato è costituito per l’intera durata dell’assenza. Rileva esclusivamente l’oggettiva e continuativa assenza del titolare, indipendentemente dalle sottostanti procedure giustificative dell’assenza del titolare medesimo”. Il MIUR, con nota Prot. AOODGPER n. 13650 Roma, 18 DIC. 2013, in relazione all’art. 40 (personale docente ed educativo) del CCNL/2007 ha chiarito che: “Le disposizioni citate prevedono che qualora il titolare si assenti in un’unica soluzione a decorrere da data anteriore di almeno 7 giorni dall’inizio di un periodo predeterminato di sospensione delle lezioni e fino a una data non inferiore a 7 giorni successivi a quello di ripresa delle lezioni, il rapporto di lavoro a tempo determinato nei riguardi del supplente temporaneo venga costituito per l’intera durata dell’assenza, includendovi, quindi, anche il periodo sospensivo delle lezioni”.
L’ARAN ha, poi, successivamente chiarito che la fattispecie si realizza a prescindere da come siano avvenute le modalità di assenza del titolare e cioè sia con unica richiesta di assenza o con più richieste presentate in successione. In relazione a quest’ultima circostanza risulta che il diritto del supplente al pagamento del periodo di sospensione delle lezioni può non rappresentarsi immediatamente all’atto della redazione del primo contratto e, in tali casi, può rendersi necessario provvedere alla contrattualizzazione e alla liquidazione del periodo sospensivo con specifico contratto a parte solo quando vi sia certezza che si siano realizzate le condizioni previste dalle disposizioni in esame.”
Ed inoltre, si cita nuovamente la recentissima sentenza della Corte di Giustizia europea sulla causa C-245/17 secondo cui i lavoratori, per i giudici UE, avrebbero diritto a contratti per l’intero anno scolastico/accademico e quindi a percepire anche le mensilità estive (luglio/agosto); limitare i contratti al termine delle attività didattiche rappresenta dunque l’ennesimo abuso nei confronti dei docenti precari.
A tutto ciò si aggiunge la ventilata intenzione della docente di adire le vie legali per tutelare i propri diritti, vie legali non di certo nuove per il Conservatorio Refice visto che pure una docente di ruolo della stessa istituzione ha dovuto varcare con successo le soglie del Tribunale per farsi corrispondere le sue spettanze per le mansioni di Vice-direttore

Bene, davanti a tutto questo la docente non ha ricevuto ad oggi (21 agosto 2018) ancora alcuna risposta dalla dirigenza del Conservatorio Refice. La dirigenza sì, perché nessuna parola è venuta fuori dall’attuale Direttore M° A. G. sul caso. Un Direttore che non conosce nemmeno la docente in questione dato che non ha mai chiesto che gli venisse presentata come avviene in molte altre Istituzioni Afam all’arrivo di nuovi docenti.

Viene spontaneo chiedersi se un docente dei conservatori nordici abbia più diritti di un docente del conservatorio ciociaro, forse l’Italia unita non esiste dati i disparati trattamenti nei luoghi di lavoro tra nord e centro. E alla povera supplente rimane solo la vicinanza dei colleghi e dei suoi studenti che le hanno espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto in sei mesi.
Intanto la docente è stata costretta ad inoltrare domanda di disoccupazione all’INPS, una domanda che rappresenta un furto per lo Stato visto che la docente vorrebbe e potrebbe lavorare guadagnandosi il proprio stipendio invece di percepire una somma derivante dalle casse pubbliche rimanendosene sul divano di casa in attesa della prossima chiamata per “docenti usa e getta”.
Ufficio Stampa
L.R.
Roma Italia
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