Il maestro dell'astrattismo siciliano Pasquale Viscuso espone alla mostra Bellezza Divina

Il Comitato scientifico del Certamen composto da composto da Ray Bondin, Stefano Reali, Alberto Moioli Corrado Armeri, Jacek Ciborowsky con presidente il Critico d’arte Melinda Miceli, ha selezionato il maestro Pasquale Viscuso, notevolissimo artista della corrente astratta contemporanea curato dal critico d'arte Melinda Miceli e segnalato da molteplici cataloghi d'arte tra cui Enciclopedia d'arte italiana.
Catania , (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

Dal 20 al 25 aprile 2020 si svolgerà “BELLEZZA DIVINA- SEZIONE AUREA”, la seconda mostra del Certamen internazionale sulle cattedrali d’Occidente presso la Biblioteca Museo Elio Vittorini, Palazzo del Governo, Ortigia-Siracusa. Artisti Vip: Antonio Manzi storicizzato agli Uffizi, Sensi Lorente fotografa di Vogue e del Moma, Emiliano Alfonsi e  Delta Na, vincitori del Certamen e Anna Maria Guarnieri, tutti dall’ineguagliabile curriculum. Il Comitato scientifico del Certamen composto da composto da Ray Bondin, Stefano Reali, Alberto Moioli Corrado Armeri, Jacek Ciborowsky con presidente il Critico d’arte Melinda Miceli, ha selezionato il maestro Pasquale Viscuso, notevolissimo artista della corrente astratta contemporanea curato dal critico d'arte Melinda Miceli e segnalato da molteplici cataloghi d'arte: Enciclopedia d'arte italiana, Comanducci Dizionario Universale, L’arte contemporanea dal secondo dopoguerra ad oggi (Giorgio Mondadori, Milano, 1999), Top Arts - Catalogo naz. dell’arte contemporanea (RM Edizioni, Osimo, 1999), Annuario d’arte moderna (Ed. Acca, Roma; ’98, ’99, 2000, ’02, ’03, ’05, ’06, ’07,’08,‘09,’2010), Catalogo della Biennale internazionale dell’arte contemporanea di Firenze(Lalli Editore, 1999), Catalogo "Arteroma ’98"(Studio 5 - Roma, 1998), Artisti Contemporanei Profili & Quotazioni (Edizioni Arte della Stampa, 2001), "Immagina"(Felice editore - Pisa, 2002), "Cremona Arteinfiera".Terzo posto di merito per la pittura astratta al Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli patrocinato da Enciclopedia d’arte italiana, Luz Cultural, Globus, Ok arte, Oscar delle Arti.

A seguire uno stralcio delle Sue ultime recensioni.

“Viscuso estrae dalla sua intuizione un proprio alfabeto primitivo, che proviene da un’indecifrabile linguaggio arcaico, mosso da un segno efficace che pulsa di un ritmo ancestrale avente il ruolo funzionale di renderlo fortemente contemporaneo. Nello svuotarsi del suo calligramma l’artista mette in scena l’accettazione volontaria e sapiente del caso all’interno di una sperimentazione visibile nelle cromie delle superfici, nelle vivaci tinte pastello, mai troppo sature che mostrano audaci segni intenti ad indagare il profilo ineffabile dello spazio e del tempo.
Archetipi di principi immateriali e soffio vitale sono genialmente partecipi di un divenire figurativo in attesa di una definizione iconografica che fugge in esiti estremamente trionfanti. Le variazioni sul tema si aprono a suggestioni filosofiche orientali, dove il gesto meditato e controllato come nelle calligrafie giapponesi, fa emergere l’incontenibile ritmo di segni brevilinei che occupano tutta la tela alludendo al movimento della folla o della natura, quasi osservate al microscopio.
Convive al contempo nelle maglie del dipinto quell’atteggiamento creativo che utilizza una pluralità di segni che si ripetono, si inseguono, si intersecano seguendo un ordine che resta oscuro “refrain” dell’inconscio, dei meccanismi arcani della psiche in un’aura mistica in cui la provocazione estetica e lo stupore dell’orfismo si fanno esperienza e meditazione sul mistero ultimo della vita. La suggestione prende forma sulla tela e dà vita ad un’alchimia di sfumature e gradazioni di colore, una cifra vivente, con una “grammatica” e una percezione dettagliata che conserva la sua doppia natura di indagine naturalistica e allusione simbolica e mette in fuga le conoscenze formali a favore di una danza emotiva e spirituale. Nella sua “pittura lirica” la funzione simbolica ed espressiva del colore evidenzia il suo mondo emotivo ed un atteggiamento poetico che trapela dai soggetti sulla tela, ispirato dalla relazione tra l’uomo e le forme. Il quadro si fa sinfonia musicale che racchiude il volto di esteriore delle espressioni interiori. Ad uno sfondo bianco di “silenzio primordiale” che via via sfuma in tonalità chiare tendenti all’azzurro, interagiscono diverse, linee e strutture che sembrano dar vita ad uno sciame cosmico luminoso con uno sviluppo obliquo. Il carattere simbolico del segno “cerchio” trasmette il dinamismo, estrapolando un’illusione in cui il legame cosmico variabile contiene infinite risorse inconsce. Ed è in questo passaggio che la pittura astratta di Pasquale Viscuso varca il confine del tempo e disegna la nuova trama del secolo avvolta un silenzio eterno che nel suo divenire risuona interiormente nel mistero del colore.
Sul dipinto “Tempesta magnetica-Notre Dame", la tragica emozione dalla visione di un fuoco enorme viene fatta sfigurare tra apocalittici e disintegrati dietro l’apologia di una memoria comune millenaria. La Cattedrale per eccellenza si fa simbolo astratto nella trama segnica di un alfabeto estetizzante e smagliante di colori dove sembra di trovare le tracce di un cimitero-tempio del regno cristiano di tutti i francesi di Luigi, il campanile che fa ombra al municipio, l’incoronazione di Napoleone, sentire il Te Deum e le campane e tutte le anime diverse di cui la cattedrale di Parigi riesce a farsi sintesi. Le basi storiche, teologiche e politiche del gotico e del regno cristiano emergono tra le sue vetrate e le sue geometrie di simboli brulicanti che sembrano tratteggiare un algoritmo medievale, con i cantoni a sesto acuto, con una sua melodia, gargoyle e aggiunte incluse. Colpiti dalla bellezza della sua costruzione, che rimanda ai tesori straordinari della Cattedrale, il cambiamento del vocabolario figurativo, volgendo ad astratto, appare oggi come il più profondo dei trattati di pace dell’umanità.

 Nel dipinto "Estasi"esposto alla mostra di storicizzati "Masterfull Work" presso Museo Contea del CARAVAGGIO, rievocando teorici dell’arte come Fiedler, Worringer inoltre artisti come Kandinskij e Klee, Pasquale Viscuso realizza nella forma astratta la visione estatica, la sola capace di tradurre l’esperienza vissuta dall’artista, dandole una dimensione simbolica che elude la tesi dell’arte come imitazione del reale. Kandinsky, a proposito della sua ricerca pittorica parlava di “necessità interiore”, dove l’opera d’arte diventa infatti soggetto. Mondrian dichiarava:“Non voglio quadri. Voglio soltanto scoprire le cose”. Karel Appel ha però forse espresso più chiaramente questo concetto quando ha detto che: “Dipingere è distruggere ciò che è stato. Non ho mai cercato di fare un quadro, ma un brano di vita”. La relazione tra la pittura astratta e l’estasi giustifica il colore capace di veicolare, senza supporto formale alcuno, contenuti conoscitivi ed espressivi a un tempo. Nell’opera di Pasquale Viscuso un vortice concentrico, esprime i legami emotivi nello spazio sacro del vuoto della non-creazione, nel potente e inconcepibile fulgore che sprigiona la luminosa essenza della Mente con gli infiniti regni dell'oblio che si aprono nel fatato spazio della volta celeste. Trasformate le inquietudini, i desideri, i piaceri, si proietta l’estasi che li seziona, nello spazio rappresentativo della tela, superando la stessa figurazione, con una ricercata regressione psichica attraverso un processo di pura e magmatica essenza creativa. La suggestione dell’estasi prende forma sulla tela e dà vita ad un’alchimia di sfumature e gradazioni  di colore, una cifra vivente, con una “grammatica”e una percezione dettagliata che fa del quadro una sinfonia musicale che racchiude il volto di esteriore delle espressioni interiori.

L’atmosfera contemplativa ci giunge mediata dal colore, musica nel suo boato, che arriva vicino al mare profondo, alla gioia dei boschi inesplorati, alle spiagge solitarie, alla bellezza della Natura di più. Nella bellezza stessa dell’opera c’è l’estasi che fonde la divina unione tra il segno e la sua identica danza.

Sta proprio nella struttura della rappresentazione in espansione ritmata e modulata da audaci segni, scandita da colori matissiani puri, il messaggio altisonante, ovvero l’omaggio al gotico di Notre Dame nell’opera di Pasquale Viscuso”.

Dott.ssa Melinda Miceli Critico d'arte, Scrittrice.

 

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