Quasi un milione e centomila persone beneficiano delle attività umanitarie della Big Heart Foundation con sede negli EAU
The Big Heart Foundation (TBHF), una delle organizzazioni umanitarie internazionali di prestigio con sede a Sharjah, EAU, ha offerto aiuti umanitari del valore di 15,8 miliardi di dollari (AED 58 milioni) a 1.091.000 profughi interni, fortemente svantaggiati, in 12 nazioni colpite da conflitti.
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(TBHF Graphic)
Sotto la guida di Sua Altezza Sheikha Jawaher bint Mohammed Al Qasimi, Sostenitore eminente dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) e Direttore della TBHF, l’organizzazione umanitaria no profit con sede a Sharjah – il terzo emirato in ordine di grandezza degli EAU – ha messo a disposizione i fondi per sostenere e avviare 20 progetti in collaborazione con l’ACNUR e con Medici senza frontiere in vari settori vitali – sicurezza, assistenza sanitaria e istruzione.
L’impegno attuato nel 2018 ha abbracciato 12 paesi – Bangladesh, Egitto, Irak, Jordan, Malesia, Pakistan, Palestina, Siria, Tanzania, Mauritania, Somalia e Sudan del Sud – e si è focalizzato su attività non solo di soccorso ma anche di riabilitazione a lungo termine e di risviluppo della comunità assicurando alle persone maggiore accesso a condizioni di assistenza sanitaria e possibilità di istruzione e lavoro migliori.
Mariam Al Hammadi, Direttrice TBHF, ha così illustrato la strategia umanitaria che la TBHF ha adottato nel 2018 e che proseguirà negli anni successivi: “La nostra attività si basa su due principi fondamentali: assistenza immediata, seguita da opere di ricostruzione nella comunità e di riabilitazione tramite istruzione, formazione professionale e assunzioni. Ciò ha permesso di aiutare gruppi bisognosi ad accedere agli strumenti di cui hanno bisogno per assicurarsi un futuro, e rafforzerà la marcia globale verso l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.”
La TBHF ha svolto i progetti attraverso sei fondi da essa gestiti. Nel 2018, il MENA Fund ha facilitato lo sviluppo dell’edificio principale del National Cancer Institute (NCI) a Il Cairo, Egitto, mentre il Refugees and IDP Fund ha intensificato i servizi di assistenza sanitaria per 24.000 profughi siriani nella ‘Big Heart Clinic’ del campo di Zaatari in Giordania, e ha facilitato la costruzioni di un ospedale con 100 posti letto nella città di Cox’s Bazar per profughi del gruppo etnico Rohingya.
Il Palestinian Children Fund ha reso possibile la costruzione della prima scuola media per 45.000 bambini audiolesi in Palestina e inoltre ha sostenuto attività di assistenza medica urgente per bambini svolte dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA).
Il Zakat Fund ha fondato un centro sociale per 3000 studenti profughi interni ad Aleppo a sostegno dell’impegno dell’ACNUR di garantire attività di protezione a lungo termine. L’Emergency Fund ha portato soccorso a comunità vulnerabili nel Sudan del Sud, in collaborazione con il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, e infine l’Ameera Fund ha contribuito al 16% dell’offerta complessiva della TBHF nel 2018 attraverso numerosi progetti e campagne volti a svolgere opera di sensibilizzazione sul problema del cancro.
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