Libertà di scelta, fine vita o altra prospettiva? Azione ne discute a Grottaferrata
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Come sarebbe l'esistenza se di noi, in vita, ci fosse solo il nostro cervello? Se la nostra umanità, sensibilità, il nostro dolore, i nostri pensieri, i nostri diritti, non avessero alcun modo per manifestarsi se non dentro di noi? Di questa drammatica condizione, chiamata sindrome del chiavistello, si parlerà a Grottaferrata giovedì 26 maggio alle ore 18:15, nei locali della Cooperativa Capodarco in via del Grottino.
Pino Donghi, autore di "Tre centimetri dietro gli occhi", saggista e direttore artistico (suo il festival SpoletoScienza), ne discute con Francesca Re dell'Associazione Luca Coscioni e Mirko di Bernardo, professore di filosofia morale e candidato sindaco di Grottaferrata. Insieme a loro, i vertici di Azione, con il segretario provinciale Giuseppe Lobefaro, l'avvocato Rita Iorio, Direzionale Nazionale Azione e responsabile del Tavolo Giustizia, Pierluigi Carla' responsabile Castelli Romani di Azione e i candidati alle prossime elezioni amministrative nella Lista Civica Mirko di Bernardo Sindaco #FareRete, Eugenio Fabriani e Martina Landucci.
"L'approccio laico di Azione - secondo Giuseppe Lobefaro, segretario di Roma Metropolitana in Azione - ci porta a discutere senza pregiudizi di temi etici che possono diventare parte dell'esistenza di ognuno di noi, trasformandosi da astratte questioni morali a condizioni improvvise e ineluttabili. Nel 1971 il bel film di Dalton Trumbo "E Johnny prese il fucile" racconto' di come, in seguito a una grave ferita riportata in Vietnam, il soldato Joe, rimasto privo degli arti, della vista e della capacità di comunicare, riusci' a far diventare il suo caso di dominio pubblico per denunciare gli orrori della guerra. La vita è scelta. Ed interrogarsi oltre il facilmente comprensibile è la vera sfida di ogni essere umano".