Polimoda Fashion Show 2009 premia i nuovi talenti

Sartorialità, sperimentazione sui volumi e sulle forme, attenzione ai dettagli sono alcuni degli elementi contenuti nelle proposte che i giovani creativi di Polimoda hanno portato sulla passerel-la del Polimoda Fashion Show, sfilata finale dei 65 diplomandi in Design di Moda e del Master in Fashion Design Advanced di Polimoda.
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Sartorialità, sperimentazione sui volumi e sulle forme, attenzione ai dettagli sono alcuni degli elementi contenuti nelle proposte che i giovani creativi di Polimoda hanno portato sulla passerella del Polimoda Fashion Show, sfilata finale dei 65 diplomandi in Design di Moda e del Master in Fashion Design Advanced di Polimoda.

 

Collezioni interessanti e innovative, in un continuo gioco metamorfico di citazioni, contaminazioni fra generi, materiali diversi e interpretazioni assolutamente personali. Le 65 collezioni, composte da 8 outfit ciascuna, sono state valutate da quattro giurie, con i maggiori esperti del settore, chiamate ad eleggere la Collezione più creativa, la Collezione più commerciale, la Collezione più mediatica e il Premio Caran D’Ache. A questi si sono aggiunti il Premio del Dean Linda Loppa per la Collezione più promettente e il Premio del pubblico.

Grande successo e interesse per il giapponese Yuki Yamamoto, arrivato a Polimoda dall’Osaka Bunka Fashion College, che con la collezione “Native” ha vinto il premio per la collezione più creativa e più mediatica, quest’ultimo ex aequo con la romana Francesca Vizioli che ha presentato “Beyond the Shell”. Una collezione dominata dal bianco, quella di Yamamoto, e ispirata al concetto di unione tra uomo e natura dei nativi americani, in cui la frangia di maglia viene utilizzata non solo come decoro ma come elemento principale della silhouette. Bianco ma anche grigio per Francesca Vizioli, che ha declinato la classica cappa in nuovi e più attuali modi di interpretarla.

“The G-Lection” è la collezione di Frosina Angelowska, macedone, vincitrice del premio per la collezione più commerciale, che ha proposto capi streetwear che richiamano elementi del ghetto afro-americano con accessori e fantasie di ispirazione etnica macedone.

Il premio Caran D’Ache, sponsor della serata, è stato vinto da Cristina Ricci, di Tarquinia, per la collezione “Ye be Worned” dal gusto corsaro, ma iperfemminile, in cui dominano i marroni e il verde pistacchio. Il pubblico ha invece decretato il successo della collezione “Becoming Lady Butterfly” di Martina Meglini, di Avellino, che con crinoline e ricami evoca la crisalide e la metamorfosi della farfalla.

Linda Loppa, Direttore di Polimoda, ha infine premiato la collezione “After the Storm”, della fiorentina Federica Pascale, un’eleganza giocata sul bianco e blu con capi strutturati e accenni di gusto vittoriano, omaggio al burlesque del cinema muto di Buster Keaton. “E’ stata una serata – commenta Linda Loppa – in cui abbiamo assistito a proposte autentiche e di grande creatività e sperimentazione. Vedere queste silhouette è un premio non solo per i nostri giovani creativi, che coronano in questo modo il loro percorso professionale, ma anche per la grande professionalità e le capacità dell’intero corpo docente che ha saputo guidarli in questo cammino”.

In giuria, nomi prestigiosi del settore, tra cui: Antonio Cristaudo (Pitti Immagine), Massimiliano Giornetti (Salvatore Ferragamo), Guya Nigi (GUYA) e Ermanno Scervino per la Giuria Creativa; Alessandro Gensini (Nomination), Felice Limosani (art director), Anna Meo (Firenze Sapere) e Andrea Panconesi (Luisa Via Roma) per la Giuria Commerciale; Fabio D’Amato (MFF), Eva Desiderio (QN), Adriana Di Lello (Elle), Marina Fausti (Leiweb), Marta Innocenti Ciulli (Firenze Magazine) e Silvia Paoli (Vanity Fair) per la Giuria Mediatica. Per il Premio Caran D’ache sono intervenuti Marcello Lombardini e Christine Rulkin.

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