Civitanova Danza Festival 32.ma edizione, dal 27 giugno al 30 luglio 2025

Dedicato al Maestro Enrico Cecchetti, otto appuntamenti con artisti italiani e internazionali, prime assolute e residenze a conferma dello slogan “Civitanova danza tutto” che accompagna da qualche anno la manifestazione, a testimonianza da un lato all'aspirazione a riunire in sé i rappresentanti del mondo e delle diverse culture, dall'altro alla tensione a una onnicomprensività dello sguardo per i diversi stili e linguaggi con cui la danza si esprime. I
Comunicato Precedente

next
Comunicato Successivo

next
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Compie 32 anni il Festival Civitanova Danza che dal 27 giugno al 30 luglio si conferma vetrina dell’arte coreutica su iniziativa della Città di Civitanova Marche, dell’Azienda Teatri di Civitanova e dell’AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche.

Dedicato al maestro Enrico Cecchetti offre otto appuntamenti con artisti italiani e internazionali, prime assolute e residenze a conferma dello slogan “Civitanova danza tutto” che accompagna da qualche anno la manifestazione, a testimonianza da un lato all'aspirazione a riunire in sé i rappresentanti del mondo e delle diverse culture, dall'altro alla tensione a una onnicomprensività dello sguardo per i diversi stili e linguaggi con cui la danza si esprime. Inaugura il festival il 27 giugno il ritorno del coreografo franco-algerino Hervé Koubi con la sua compagnia che, negli anni, si è guadagnata una fama internazionale combinando danza urbana e contemporanea con immagini potenti, nel segno della sperimentazione. Sol Invictus al Teatro Rossini celebra l’energia vitale che ognuno trova in sé per affrontare le proprie paure e la propria intima essenza.

Un’opera energica e vitale che vede in scena diciotto interpreti - provenienti da Francia, Europa, Brasile, Asia, Nord Africa, Stati Uniti - danzare su una creazione musicale di Mikael Karlsson e Maxime Bodson e opere del repertorio di Steve Reich e Beethoven. Si entra nel vivo il 12 luglio con il Festival nel festival, maratona di danza che da anni contraddistingue la progettualità di Civitanova Danza. Alle ore 20 al Teatro Cecchetti l’avvio è con Pas de Cheval, duetto coreografato da Andrea Costanzo Martini e da lui interpretato con Francesca Foscarini in anteprima nazionale. Ispirato alla figura del cavallo, simbolo di grazia, forza e libertà, il lavoro indaga il parallelismo tra l’animale e il danzatore-performer, entrambi creature ammirate, plasmate da un immaginario che cela realtà di fatica e disciplina. Con leggerezza e ironia, Pas de Cheval si interroga sul prezzo che un performer è disposto a pagare per ottenere l’amore del pubblico e la propria sopravvivenza.

L’appuntamento centrale alle ore 21 al Teatro Rossini è con Brother to brother. Dall’Etna al Fuji di Roberto Zappalà, coreografo che da più di trent'anni è riuscito a mettere a punto uno stile unico con la sua compagnia. Lo spettacolo proposto a Civitanova Danza in anteprima nazionale celebra il legame tra danza e musica attraverso l’incontro con i percussionisti Munedaiko. Ispirata ai vulcani Etna e Fuji, l’opera esplora il ritmo primordiale della natura e dell’umanità, alternando suono e silenzio in un flusso armonico. Il Festival nel festival volge al termine alle ore 23 al Teatro Annibal Caro con Asteroide di Marco D’Agostin, progetto di residenza nell’ambito di RAM_Residenze Artistiche Marchigiane finanziate da MiC e Regione Marche. Con la consueta ironia, D'Agostin costruisce una partitura per voce e corpo in un omaggio al musical, alle storie d'amore che finiscono improvvise come un asteroide e alla umana, intollerabile finitezza. Venerdì 18 luglio al Teatro Rossini Virgilio Sieni, danzatore e coreografo attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni culturali, presenta in anteprima nazionale Sulla leggerezza, coreografia per sette danzatori.

«Prendiamo a prestito la prima lezione americana sulla leggerezza di Italo Calvino – nota il coreografo fiorentino -. La leggerezza si declina nei momenti inappropriabili della scoperta, dell’annuncio ascoltato. Attraverso le intuizioni di Calvino la danza si forma per slanci formalizzati in richiami di passaggio, attraversamenti sfuggenti, imprendibili: come un dialetto, una lingua viva che si nutre di tutte le cose della vita. Una danza che assume le sembianze dell’eco, risuonando di gesto in gesto e inventandosi su trame amorose, amichevoli se non malinconiche e nostalgiche». Il 23 luglio Civitanova Danza in trasferta a Fermo – in collaborazione con il Comune di Fermo – inonda di energia Villa Vitali con Seasons. Oltre le Stagioni di Kataklò. Giulia Staccioli combina tradizione e modernità e dipinge un racconto visivo che esalta la potenza espressiva dei danzatori, simboli della natura.

I celebri concerti per violino di Vivaldi, riarrangiati dal compositore contemporaneo Max Richter, mescolano sonorità classiche e moderne e si intrecciano con i suoni evocativi della natura per creare un'atmosfera unica. All’Arena Sferisterio di Macerata con Danza all’Opera, un progetto di Macerata Opera Festival in collaborazione con Civitanova Danza, si rinnova il 29 luglio il proficuo dialogo con il territorio. In scena Carmen. Flamenco, prodotto della Compagnia Antonio Gades con la collaborazione di Carlos Saura, prende spunto dal racconto originale di Mérimée in una sapiente fusione tra musica lirica e flamenco, dando vita a una performance vibrante ed emozionante.

Leone d’Argento 2023 alla Biennale di Venezia, TAO Dance Theater conclude il festival il 30 luglio. Fondata nel 2008 dai coreografi Tao Ye, Duan Ni e dalla producer Wang Hao, la magnifica e acclamata compagnia di danza cinese con sede a Pechino ha un approccio innovativo al movimento. Le due coreografie proposte a Civitanova Danza – 13 e 14 – fanno parte delle Numerical Series, curiosa idea che ha dato vita a un insieme di numerose creazioni, ognuna delle quali si intitola con il numero dei danzatori coinvolti. 13 indaga tre modi del corpo di relazionarsi: l’assolo, il duetto, l’ensemble. Partendo dall’unità dell’ensemble, la coreografia frammenta progressivamente i danzatori in formazioni diverse tra ralenti e accelerazioni improvvise. Uno studio sul ritmo, 14 ricorre a veloci cambi di movimento che fanno emergere tutte le possibilità tra stasi e movimento, dispiegandone la vasta gamma.

 

Per la prima volta nelle Marche, sarà proprio Civitanova Marche per la sua vocazione di “città della danza” unanimemente riconosciuta a ospitare dall’1 al 4 ottobre la NID Platform 2025. Dance, singular plural. Giunta alla nona edizione la piattaforma della danza italiana - con circa 400 operatori italiani e stranieri attesi - è realizzata da Direzione Generale Spettacolo del MiC, Regione Marche, Comune di Civitanova Marche, Azienda Teatri di Civitanova e AMAT, partner capofila e organizzatore della manifestazione, con lo scopo di promuovere e sostenere la più significativa produzione coreutica italiana, presentando oltre 20 spettacoli nei teatri della città. Il programma completo sarà reso noto a breve.

 

Informazioni e biglietterie Teatro Rossini 0733 812936, AMAT 071 2072439 e circuito vivaticket, anche on line, www.teatridicivitanova.com, www.civitanovadanza.com, www.amatmarche.net. Vendita abbonamenti e carnet dal 15 maggio. Inizio spettacoli – tranne quelli del Festival nel festival – .

Apertura VENERDÌ 27 GIUGNO, ore 21.30

TEATRO ROSSINI

 

CIE HERVÉ KOUBI

SOL INVICTUS



coreografia Hervé Koubi

assistente alla coreografia Fayçal Hamlat

musiche Mikael Karlsson, Maxime Bodson, Ludwig Van Beethoven, Steve Reich

danzatori Ilnur Bashirov, Francesca Bazzucchi, Badr Benr Guibi

Denis Chernykh, Beren D’Amico, Samuel Da Silveira Lima

Youssef El Kanfoudi, Mauricio Farias Da Silva, Abdelghani Ferradji

Elder Matheus Freitas Fernandes Oliveira, Vladimir Gruev, Hsuan-Hung Hsu

Pavel Krupa, Ismail Oubbajaddi, Ediomar Pinheiro De Queiroz

Allan Sobral Dos Santos, Karn Steiner, Anderson Vitor Santos 

disegno luci Lionel Buzonie

costumi Guillaume Gabriel

produzione Compagnie Hervé Koubi

partner e coproduttori Ballets de Monté-Carlo diretto da Jean-Christophe Maillot

Le GRRRANIT - Scène Nationale de Belfort, La Barcarolle - Scène conventionnée de Saint-Omer

L’Empreinte - Scène Nationale Brive–Tulle

Centre Chorégraphique National de Biarritz - Thierry Malandain

BCMO Pole chorégraphique de Calais

Théâtre de Grasse - Scène conventionnée d’intéreêt National, Ville de Cannes

con il sostegno di L’Esplanade du Lac de Divonne-les bains

Conservatoire de Calais, Le Channel Scène Nationale de Calais



Mentre l'esplorazione della memoria personale e delle sue radici algerine era servita come base della ‘trilogia del Mediterraneo’ culminata con il travolgente Odyssey, in questo suo ultimo lavoro Koubi affronta temi più universali. Sol Invictus rappresenta un fervente inno al potere unificante della danza, sullo sfondo e in contrapposizione all’insignificanza della nostra esistenza umana nell’Universo. Koubi afferma che l’ispirazione di Sol Invictus è radicata nella sua fascinazione per il Cosmo e per tutte le forme di vita: «La nostra insignificanza e solitudine nell’immensità del Cosmo può essere scoraggiante. Solo accettando la sfida di vivere pienamente, portando luce nella nostra stessa oscurità, può far sì che la nostra esistenza abbia significato e dia realizzazione». E la danza per Koubi non è solo essenziale ma indispensabile, offrendo energia vitale e aiutando nell’affrontare la paura. Ancora una volta Koubi dimostra la sua capacità di mettere insieme un gruppo di danzatori di eccezionale talento, provenienti da tutti gli angoli della terra, creando un insieme eterogeneo per stile e abilità, ma con la capacità di trovare l’unione nella diversità. Questo mix eclettico include hip hoppers, street dancers, ma anche ballerini che hanno sviluppato la propria formazione e routine in luoghi estremi come l’Amazzonia e la Siberia.

 

Perché danziamo? Non siamo niente nell'universo. La vita - e non solo l'umanità - non è altro che un fiammifero acceso e spento nei cieli. La nostra esistenza passerà inosservata e la nostra solitudine nel cosmo è esasperante. Ciò che è difficile accettare non è l'ostilità dell'universo ma la sua indifferenza verso la nostra esistenza. Tuttavia, se riusciamo a integrare questa indifferenza e ad accettare la sfida della vita, la nostra esistenza può davvero avere significato ed essere appagante. Non importa quanto sia profonda l'oscurità, dobbiamo portarvi la nostra luce. L'universo, il ciclo delle stagioni, come ci collochiamo in questo grande spazio vertiginoso? Da questo spazio, legato a ciò che è la vita, delimitato da un inizio e da una fine, il destino per tutti noi sarà lo stesso. E io, di fronte a tutto questo, danzo. Sol Invictus ovvero come prendersi gioco della morte danzando. Celebrare, attraverso la danza, questa energia vitale che dobbiamo trovare dentro di noi per affrontare le nostre paure, per affrontare noi stessi. Desidero riscoprire attraverso ‘incontri danzati’ questa unione di popoli e culture al di là di ogni considerazione di appartenenza etnica, culturale o religiosa. La danza riunisce e unisce. La danza va oltre i confini umani e geografici, va oltre i confini dei codici del balletto e della danza contemporanea e urbana. Sol Invictus è un’opera generosa, illuminata dall’energia vitale dei miei ballerini, uomini e donne, provenienti da tutto il mondo. La partitura musicale di Sol Invictus è composta dalla combinazione di composizioni originali di Maxime Bodson e Mikael Karlsson e da estratti dalla Settima Sinfonia di Beethoven e dalle Quattro Sezioni di Steve Reich. Musica che esprime principalmente speranza. Un ruolo importante è riservato anche alla scenografia, nella quale trova spazio una grande tela dorata, come simbolo del sole, che occupa un posto centrale. Sol Invictus, non si riferisce solo al dio romano del sole ma anche ad un preciso rituale durante l’annuale celebrazione di mezzo inverno. Questo rituale celebrava il trascorrere dei giorni più bui, anticipando giorni migliori e più soleggiati. E quella celebrazione, quella speranza, per me, è proprio ciò di cui parla Sol Invictus. Hervé Koubi

 

Ufficio Stampa

Giancarlo Garoia
 RETERICERCA (Leggi tutti i comunicati)
47838
[email protected]
3338333284